Estratto dell’articolo di Anais Ginori,Iacopo Scaramuzzi per “la Repubblica”
MELONI MIGRANTI
«Speravamo meglio sull’immigrazione» dice Giorgia Meloni facendo un bilancio del suo primo anno di governo. «Abbiamo lavorato tantissimo, i risultati non sono quelli che speravamo di vedere» ammette la premier parlando al Tg1, a proposito dell’aumento di sbarchi delle ultime settimane che hanno sancito il fallimento degli accordi con la Tunisia. «È un problema molto complesso, ma sono certa che ne verremo a capo» conclude Meloni, promettendo una «seconda fase».
GIORGIA MELONI E IL NERO DI WHATSAPP - MEME
L’autocritica della premier arriva al termine di una giornata in cui papa Francesco ha mandato un messaggio chiaro per smontare quelle che ha chiamato «propagande allarmiste». Non c’è nessuna emergenza, non c’è nessuna invasione, ha detto il Pontefice da Marsiglia, tuonando contro «nazionalismi antiquati e belligeranti».
Parole che intercettano la traiettoria di Emmanuel Macron in vista delle prossime europee — con la rivale in casa Marine Le Pen — ma che spingono anche il leader francese a sciogliere alcune sue contraddizioni. Tanto che l’Eliseo deve precisare che la Francia «non ha di che arrossire» sull’accoglienza che riserva ai migranti. E se le associazioni umanitarie denunciano i respingimenti alla frontiera con l’Italia, le autorità francesi ricordano di aver registrato l’anno scorso 130 mila domande di asilo, dato superiore a quello del nostro Paese.
PAPA FRANCESCO E GIORGIA MELONI - MEME BY EDOARDO BARALDI
[…] Il «grido di dolore» dei migranti, ha detto il Papa, «sta tramutando il mare nostrum in mare mortuum, il Mediterraneo da culla della civiltà a tomba della dignità». «Due parole sono risuonate, alimentando le paure della gente: invasione ed emergenza» nota Bergoglio.
«Ma chi rischia la vita in mare non invade, cerca accoglienza, cerca vita. Quanto all’emergenza, il fenomeno migratorio non è tanto un’urgenza momentanea, sempre buona per far divampare propagande allarmiste, ma un dato di fatto dei nostri tempi, un processo che coinvolge attorno al Mediterraneo tre continenti e che va governato con sapiente lungimiranza».
giorgia meloni e papa francesco agli stati generali della natalita' 4
Macron, che ha avuto trenta minuti di faccia a faccia il Pontefice, ha rivendicato «l’orgoglio» di vedere il Papa in Francia, e lo ha persino accompagnato a braccetto per qualche passo al suo arrivo al Palais du Pharo. Le posizioni di Bergoglio e quelle del leader francese non collimano alla perfezione, le distanze ci sono anche sul tema delle migrazioni.
Ieri il Pontefice latino-americano ha criticato la «assimilazione», modello caro alla cultura francese, «che non tiene conto delle differenze e resta rigida nei propri paradigmi», aumenta «le distanze» e provoca «la ghettizzazione», fa «divampare ostilità e insofferenze». Le frizioni non finiscono qui: l’eutanasia, su cui Macron sta preparando un intervento legislativo ma di cui ieri non si è parlato nel bilaterale, vede la netta contrarietà della Santa Sede. Il Pontefice parla della «prospettiva falsamente dignitosa di una morte dolce». […]