Lodovico Poletto per "la Stampa"
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La «macchia» sui polmoni gliela hanno scoperta per caso, un paio di mesi fa. «Avevo male alle braccia: pensavo a un problema legato alla cuffia dei rotatori delle spalle. Sono andato a fare un controllo e hanno scoperto due macchie nei polmoni», racconta. Origine oncologica. Da operare. Era la metà di ottobre e il signor Armando, 74 anni, ex vigile del fuoco, un fisico da fare invidia, palestra, nuoto, mai un giorno fermo con le mani in mano, l'ultima sigaretta fumata trenta o quaranta anni fa, ha allargato le braccia: «Va bene, operatemi». Gli avevano fissato anche la data. A gennaio. Il Covid allora non aveva ancora monopolizzato reparti.
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Di Omicron ovviamente non se ne parlava. E il signor Armando era tornato a casa non tranquillo, ma tutto sommato sereno. Tranquillizzato dalle parole dei medici: «Vedrà si risolverà tutto con questo piccolo intervento». Poi, la scena è cambiata. In tutto il Paese. E all'ospedale dove avrebbero dovuto effettuare quell'intervento in laparoscopia - il Giovanni Bosco di Torino - sono arrivati centinaia di malati di Covid. Reparti riconvertiti. Interventi rimandati.
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E il signor Armando è finito pure lui nell'elenco delle persone a cui l'intervento è stato spostato. «Era il 3 di gennaio, una settimana fa, quando mi hanno chiamato dall'ospedale. Mi hanno spiegato che non potevano fare altrimenti, considerando ciò che sta accadendo», racconta. E si è arrabbiato? «No, non mi sono adirato. Insomma: la situazione è sotto gli occhi di tutti. L'emergenza sanitaria è palese. È ovvio che i medici fanno ciò che possono. E poi io non sono in pericolo di vita. Il mio intervento è stato posticipato. Me ne faccio una ragione».
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E nel frattempo che cosa fa? «Nel frattempo ho sospeso tutta l'attività fisica. Ecco, vorrei tornare a muovermi un po'. Sa, io ho ancora tanta energia, e voglio vivere, voglio tornare a camminare e a nuotare! Nel frattempo me ne sto qui tranquillo e aspetto che mi chiamino dall'ospedale». In questa storia va raccontato anche un altro aspetto. Armando e sua moglie - tre dosi di vaccino lui, tre dosi lei - da qualche giorno sono positivi al Covid. Non stanno male.
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Ma adesso sono barricati in casa. «Dove l'ho preso? Mi viene da pensare in ospedale: sono andato a fare un sacco di visite ed esami. Potrebbe essere lì. E poi l'ho portato a casa io. Pazienza. Passerà. Noi non siamo in pericolo di vita».
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