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    MENTRE CONTINUATE A SPROLOQUIARE SUL COVID DIVENTATO UN’INFLUENZA, LEGGETE LA STORIA DI ARMANDO, 74ENNE DI TORINO CHE DEVE ATTENDERE PER ESSERE OPERATO - GLI HANNO TROVATO DUE MACCHIE DI ORIGINE ONCOLOGICA SUI POLMONI, DOVEVA SOTTOPORSI A UN INTERVENTO A GENNAIO, MA GLI STATO RINVIATO A CAUSA DEI REPARTI PIENI DI PAZIENTI COVID: “I MEDICI FANNO CIÒ CHE POSSONO E SONO PURE DIVENTATO POSITIVO DOPO…”


     
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    Lodovico Poletto per "la Stampa"

     

    terapia intensiva covid 4 terapia intensiva covid 4

    La «macchia» sui polmoni gliela hanno scoperta per caso, un paio di mesi fa. «Avevo male alle braccia: pensavo a un problema legato alla cuffia dei rotatori delle spalle. Sono andato a fare un controllo e hanno scoperto due macchie nei polmoni», racconta. Origine oncologica. Da operare. Era la metà di ottobre e il signor Armando, 74 anni, ex vigile del fuoco, un fisico da fare invidia, palestra, nuoto, mai un giorno fermo con le mani in mano, l'ultima sigaretta fumata trenta o quaranta anni fa, ha allargato le braccia: «Va bene, operatemi». Gli avevano fissato anche la data. A gennaio. Il Covid allora non aveva ancora monopolizzato reparti.

    interventi chirurgici rimandati per il covid 8 interventi chirurgici rimandati per il covid 8

     

    Di Omicron ovviamente non se ne parlava. E il signor Armando era tornato a casa non tranquillo, ma tutto sommato sereno. Tranquillizzato dalle parole dei medici: «Vedrà si risolverà tutto con questo piccolo intervento». Poi, la scena è cambiata. In tutto il Paese. E all'ospedale dove avrebbero dovuto effettuare quell'intervento in laparoscopia - il Giovanni Bosco di Torino - sono arrivati centinaia di malati di Covid. Reparti riconvertiti. Interventi rimandati.

     

    terapia intensiva covid 3 terapia intensiva covid 3

    E il signor Armando è finito pure lui nell'elenco delle persone a cui l'intervento è stato spostato. «Era il 3 di gennaio, una settimana fa, quando mi hanno chiamato dall'ospedale. Mi hanno spiegato che non potevano fare altrimenti, considerando ciò che sta accadendo», racconta. E si è arrabbiato? «No, non mi sono adirato. Insomma: la situazione è sotto gli occhi di tutti. L'emergenza sanitaria è palese. È ovvio che i medici fanno ciò che possono. E poi io non sono in pericolo di vita. Il mio intervento è stato posticipato. Me ne faccio una ragione».

    interventi chirurgici rimandati per il covid 7 interventi chirurgici rimandati per il covid 7

     

    E nel frattempo che cosa fa? «Nel frattempo ho sospeso tutta l'attività fisica. Ecco, vorrei tornare a muovermi un po'. Sa, io ho ancora tanta energia, e voglio vivere, voglio tornare a camminare e a nuotare! Nel frattempo me ne sto qui tranquillo e aspetto che mi chiamino dall'ospedale». In questa storia va raccontato anche un altro aspetto. Armando e sua moglie - tre dosi di vaccino lui, tre dosi lei - da qualche giorno sono positivi al Covid. Non stanno male.

     

    terapia intensiva covid 1 terapia intensiva covid 1

    Ma adesso sono barricati in casa. «Dove l'ho preso? Mi viene da pensare in ospedale: sono andato a fare un sacco di visite ed esami. Potrebbe essere lì. E poi l'ho portato a casa io. Pazienza. Passerà. Noi non siamo in pericolo di vita».

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