Estratto dell’articolo di Rita Fatiguso per il “Sole 24 Ore”
ospedali pieni di malati covid a shanghai
Torna, dal 6 febbraio, il turismo di massa cinese rimasto troppo a lungo bloccato dal Covid-19. Il via libera è appena arrivato, il Governo centrale vuole far ripartire un’industria congelata per un triennio, durante il quale le autorità non rilasciavano nè passaporti nè visti per l’estero. I confini erano praticamente sbarrati e non solo per gli expat, rimasti anch’essi intrappolati nelle spire della strategia zero-Covid-19.
Parliamo di un’industria da 155 milioni di turisti registrati nel 2019 che all’estero hanno speso più di 250 miliardi di dollari soltanto nell’anno precedente allo scoppio della pandemia. Un’industria che ha sofferto in casa e anche fuori, sulla quale ora Pechino cambia radicalmente passo spingendo nuovamente i cinesi ad affrontare il mondo: le agenzie di viaggio e i siti di turismo specializzati nel turismo organizzato, aereo più albergo più tutto il resto, dovranno riprendere l’attività.
ospedali pieni di malati covid a pechino 4
Sì, il ministero della Cultura e del turismo si esprime proprio così: «dovranno» far ripartire il turismo in uscita dalla Cina. Dieci anni fa il premier Li Keqiang si era ripromesso di spedirne 400 milioni, di cinesi, in giro per il mondo, una cifra ampiamente superata anno dopo anno. Viaggiare sì, ma a che costo? Il Governo non sembra essere particolarmente preoccupato, nè per la situazione attuale in cui il contagio non ha ancora raggiunto il picco ma dilaga soprattutto nelle aree più periferiche, nè per il fatto che i viaggiatori oltre ai regali e souvenir potrebbero portare con sè a casa anche nuovi varianti del virus. […]
ondata covid in cina 1 xi jinping tamponi a malpensa per chi arriva dalla cina