1. AUTOSTRADE, LE TRATTIVE (NOTTURNE) DI CONTE
Luca Sablone per Il Giornale - estratto
GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO ANGELA MERKEL BY OSHO
Alla fine un punto di incontro è stato trovato, ma sul tema Autostrade la discussione non è stata certamente facile. Anzi, più volte il governo ha rischiato di mandare tutto all'aria a causa delle diverse vedute e delle convinzioni dei vari esponenti delle correnti di pensiero per quanto riguarda la questione Benetton.
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Ad alzare subito la voce è il Movimento 5 Stelle, che non ha il timore di esplicitare i propri dubbi: "In questo modo i Benetton resteranno dentro Autostrade per almeno un anno. Non erano questi i patti".
conte di maio
Per i grillini - fa notare l'Huffington Post - si tratta di una delle ultime battaglie rimaste dopo aver fallito sull'Alta velocità Torino-Lione e sul gasdotto Tap. La linea dei pentastellati è netta: "Via i Benetton". Il premier, molto irritato, chiama i vertici della società autostradale per chiedere loro un taglio delle tariffe più consistente.
Lo scontro si consuma anche sulla definizione di revoca da tenere in considerazione per eventuali vicende future. I 5Stelle continuano a sottolineare la propria posizione che vale la loro sopravvivenza. A notte fonda Partito democratico, Conte e grillini discutono dei risvolti politici.
GIANNI MION 1
2 - DI MAIO SFIDA CONTE L'ULTIMA ACCUSA: "VOLEVA FAR SALTARE TUTTO"
Tommaso Ciriaco e Giovanna Vitale per “la Repubblica” – estratto
….poco prima di entrare nella residenza dell'ambasciatore di Francia, Di Maio consegna ai suoi lo sconcerto per la strategia scelta dal suo presidente del Consiglio: finirà con un accordo con Aspi - dice - finirà con Atlantia che resta in possesso di un pacchetto di quote superiore al 12%, finirà con una guida pubblica affidata a Cassa depositi e prestiti e con una marcia indietro del premier sulla revoca. Tutto questo, confida ancora, farà pagare un prezzo alto al Movimento.
ROCCO CASALINO GIUSEPPE CONTE
il ragionamento che Di Maio riserva al capo dell'esecutivo: l'accordo con i Benetton era un finale già scritto - sostiene ancora in privato - . Poi Conte ha fatto saltare il banco, pronunciando la parola revoca. La ragione? Perché - giura con i suoi il ministro degli Esteri - continua a fare campagna dentro i 5stelle. Alla fine però, prevede Di Maio, farà marcia indietro. E a farne le spese, si arrabbia, saranno i cinquestelle.
Ponti tagliati per i cinquestelle, sostiene Di Maio. E tagliati da Conte, che con una mano prova a scalare il Movimento, con l'altra lavora a un patto con i Benetton. Per questo, l'ex leader grillino reagirà. Dopo aver incontrato riservatamente Mario Draghi e Gianni Letta, colpirà sul fronte politico il premier.
conte casalino
Per questo, ad esempio, promette che non consentirà un'alleanza elettorale in Puglia tra Movimento e Pd. È la regione di Conte. E' la speranza di Conte. È vitale per la tenuta di Conte a settembre. Tre buone ragioni per opporsi.
Nicola Zingaretti, per dire, si scontra con Dario Franceschini. Pensa che si sia spostato su una linea troppo contiana, che non abbia frenato l'avvocato sulla minaccia di revoca. L'accusa, in realtà, è ribaltata dal segretario: sei tu a essere stato troppo morbido. Fatto sta che Conte decide di convocare per le 21 un summit con i capidelegazione, senza De Micheli e Gualtieri. E proprio Franceschini sceglie di disertare l'appuntamento: «Perché devo sentire la tua relazione - dice al premier - e non posso sentire quello che ha da dire Paola?».
3 - DI MAIO SI RIPOSIZIONA PURE SU ASPI ORMAI CON GIUSEPPI È GUERRA APERTA
Domenico Di Sanzo per “il Giornale” - estratto
franceschini zingaretti
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Conte pensa alla sua maggioranza. E così pur sapendo di non avere l'appoggio di tutti si lancia nella strada del commissariamento con l'intento di superare a sinistra Luigi Di Maio. E fare così un'Opa sui 5 stelle. Il conto e i pericoli del commissariamento tanto ricadranno sui contribuenti, ciò che conta adesso per Conte è superare la crisi di governo.
Non a caso si vocifera che sia stato Palazzo Chigi a far trapelare la notizia dell'incontro tra Di Maio e Gianni Mion, forse nella speranza di mettere l'ex leader grillino in fuorigioco rispetto alla base e al gruppo parlamentare. Il braccio di ferro con la De Micheli potrebbe poi essere la scusa per cercare di forzare la mano e chiedere un rimpasto di governo.
olivia paladino e giuseppe conte 13
a Palazzo Chigi un altro timore è che il titolare della Farnesina abbia fatto di tutto per stoppare l'alleanza con il Pd alle prossime regionali in modo da consegnare più regioni possibili al centrodestra e dare una spallata a Conte.