Superbonus per Dagospia
Matteo Renzi
Questo disgraziatissimo sito lo aveva scritto alla fine del 2013: attenti alla bolla creata dalle banche centrali. La bolla e’ ancora viva, ma mostra i primi segni di cedimento. La Federal Reserve ha scatenato la paura che un nuovo crash del mercato stia per avvicinarsi. Nonostante i toni rassicuranti e le promesse che i tassi d’interesse rimarranno bassi ancora a lungo con una crescita economica eccezionale, i prezzi delle case superiori ai livelli del 2007 e la Borsa americana ai massimi storici, la Fed ha lasciato tutti perplessi: la banca centrale americana si è forse dimenticata che esiste una cosetta chiamata inflazione?
PIAZZA AFFARI - MAURIZIO CATTELAN
Le affermazioni contraddittorie della Fed, che vede una crescita economica ma non pensa di aumentare i tassi d’interesse, fanno pensare che dovremmo abituarci a un mondo con l’inflazione, ma il problema è: con l’inflazione quanto alta? E per quanto tempo?
In questa incertezza c’e’ chi pensa che la Fed presto cambierà linea e aumenterà i tassi, e chi invece ritiene che l’inflazione aumenterà. E in entrambi i casi ecco cosa fare: vendere ed attendere.
mario draghi 3
Chi pensa che la situazione possa andare avanti con continua stampa di denaro ed inflazione bassa e’ oramai in netta minoranza. Gli investitori stanno diventando più prudenti e in pochi giorni hanno riportato l’indice di Borsa americano ai livelli del 2013.
Sul mercato dei titoli di Stato la droga monetaria sta diluendo gli effetti della paura inflattiva, ma la pressione inizia a sentirsi e prima o poi ci si renderà conto che un rendimento decennale del 2,50% con un’inflazione annuale al 2% (per ora) non ha nessun senso. Non ha senso negli Usa e non avrà senso in Europa avere i rendimenti dei titoli di lungo termine al di sotto del tasso d’inflazione.
Ma la droga delle banche centrali ha prodotto questo paradosso: Francia, Italia, Spagna e Portogallo pagano i tassi d’interesse piu’ bassi della loro storia in uno dei periodi economici peggiori.
giancarlo padoan
I tecno-burocrati ci hanno spiegato che la liquidita’ sarebbe rimasta intrappolata all’interno del sistema bancario attraverso l’acquisto di titoli di Stato da parte di banche, supportate dagli Stati, e così via in un continuo circolo vizioso. Mai menzogna più grande e’ stata raccontata nella storia dell’Economia, ma su questa menzogna stanno campando ( e molto bene) migliaia di Soloni pagati solo per ripetere la parola d’ordine “stampare moneta”.
I governi si sono adeguati benissimo, continuando ad aumentare deficit e debito pubblico che viene acquistato dalle banche gonfiate con i soldi delle Banche centrali.
Campione fra i campioni, in questa politica folle, è il Governo Renzi. Nel gennaio 2014 avevamo scritto che le previsioni di crescita di Padoan erano troppo ottimistiche e volutamente errate e che sarebbe servita una manovra correttiva tanto più pesante quanto tardiva.
Ieri il Ministro del Tesoro ha ammesso: “Speravamo in una crescita maggiore”. Speravamo? A questo siamo? A una classe dirigente che sostituisce la “speranza” alla realtà dei fatti e dei numeri, la propaganda sugli ottanta euro a interventi di politica economica concreti. Padoan, tecnico del’ OCSE vendutoci come il grande esperto di finanza pubblica “spera” e Dagospia, sito internet a volte ritenuto semi-pornografico, snocciola i numeri della realtà economica italiana? Il paradosso è tutto qui, e scusate se e’ poco.
Mariano Rajoy addbcc cd ef fb a aeb
Ci potremmo crogiolare nel nostro orgoglio di previsori se non fossimo seriamente preoccupati per l’andamento dei mercati che continuano a segnalare un aumento del rischio Italia, rischio che potrebbe essere repentino e violento e questa volta ci porterebbe dritti nelle braccia della Merkel e della Troika che ci direbbero cosa e quando fare.
Tenete d’occhio il differenziale di rendimento fra i titoli di Stato spagnoli e quelli Italiani. Gli hedge funds iniziano a scommettere che saremo noi i primi a morire nella crisi provocata dal rialzo dei tassi d’interesse o dall’inflazione mondiale. Per proteggersi dal rischio di momentanee oscillazioni dal trend, stanno comprando Bonos spagnoli e vendendo BTP Italiani.
borsa di madrid
In questo modo se le notizie positive si accumulassero (bassa inflazione e bassi tassi), guadagnerebbero sulle obbligazioni spagnole. Se il trend invece si confermasse, l’Italia morirebbe prima e piu’ velocemente della Spagna e quindi perdendo sui titoli spagnoli guadagnerebbero molto di piu’ su quelli italiani (venduti allo scoperto).
Seguite questo spread Italia-Spagna, ormai il vero spread che conta. Misurerà la vera “febbre” dell’Italia. Non fatevi prendere in giro da chi dirà che “tutto il mondo e’ in crisi”. Esisterà una crisi tutta Italiana che ha nomi e cognomi, e si chiamera’ Padoan, Renzi, Draghi. Nomi da non dimenticare.