DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI…
Dalla rubrica delle lettere di “Repubblica”
Caro Merlo, Carlo Conti ha dichiarato di non accettare al prossimo Sanremo canzoni che parlassero di guerre o immigrazione, preferendo argomenti come famiglia e rapporti personali. È un gesto furbo e accomodante, deciso da uno scaltro direttore artistico oppure è un banale inchino al potere, di un delicato censore d’altri tempi ?
Fabrizio Cottura — Varallo Sesia
Risposta di Francesco Merlo
Sembra un’astuzia, un mettere le mani avanti perché se a Sanremo ci sono argomenti di cui certamente si parlerà sono quelli vietati. E potrei già descrivere lo stupore scandalizzato di Carlo Conti, e le smentite, le difese, la dialettica di libertà e furbizia, il sarcasmo degli accusatori e l’impegno civile degli accusati. Sanremo è la più falsa e fastosa patacca della nostra televisione, e ogni anno è peggio che mai. E purtroppo, per dirlo, bisognerà guardarlo: tutto, a sprazzi, solo un po’, come capita. Vedere Sanremo non vuol dire apprezzarlo. L’audience non misura il gradimento e mai certifica la qualità. Ma il successo del festival si nutrirà anche del nostro sprezzante controcanto. Un incubo.
CARLO CONTI ANNUNCIA I BIG DI SANREMO AL TG1CARLO CONTI ANNUNCIA I BIG DI SANREMO AL TG1francesco merlo 4
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