Francesco Persili per ‘Dagospia'
È arrivata la ‘Pulga' per il Real Carlo. Tripletta di Messi, Blancos ko e Liga riaperta. Il grande derby di Spagna non tradisce le attese. Sette gol, tre rigori, un'espulsione, un tornado di emozioni e un risultato da leggenda: Real-Barcellona 3-4. Una partita da fantascienza. Peccato solo che sia finita.
REAL BARCELLONAL'epilogo del Clasico riapre tutti i giochi nella Liga. Tre squadre in un punto: ora comanda l'Atletico di Simeone (e all'ultima giornata i colchoneros affrontano il Barca). La notte magica della Pulce certifica l'incapacità degli uomini di Ancelotti di vincere gli scontri diretti contro le altre pretendenti al titolo e rilancia le ambizioni degli uomini del ‘Tata' Martino: «Ci davano per morti e invece siamo tornati in lotta». Incontenibile Piqué: «Aver espugnato il Bernabeu è ‘un golpe moral'».
Nessuna tregua. Capovolgimenti di fronte, colpi di classe e colpi proibiti, ritmo e agonismo. In campo non solo due squadre ma 22 artisti per uno show senza un attimo di respiro. Fino al 90esimo e anche oltre. Negli spogliatoi infuriano le polemiche, ma è un Clasico anche questo. Dopo aver perso il ‘partido nel partido' in campo contro Messi, infatti, Cristiano Ronaldo decide di sparare a palle incatenate contro l'arbitro: «Non era all'altezza. Abbiamo giocato 12 contro 11».
ANCELOTTI MARTINOMa CR7 non considera che il rigore fischiato da Undiano Mallenco a favore del Real nasce per un fallo (commesso su di lui) fuori area. «Diamo fastidio e ci invidiano - rincara il Pallone d'Oro - non potevano permettere che il Barcellona fosse fuori dalla lotta per il titolo». Xavi risponde per le rime: «Cristiano sbaglia, siamo stati superiori». Ma il terzino madridista Arbeloa su twitter ricomincia con la lagna: «La stessa storia di sempre».Le immagini del pestone (intenzionale?) di Busquets su Pepe, poi, buttano altra benzina sul fuoco di una rivalità sempre ardente.
E sembra di tornare ai tempi delle intemerate di Mou che tirava in ballo anche l'Unicef e in aperta polemica per le decisioni arbitrali si cuciva la bocca e mandava in sala stampa il suo vice Karanka. Passano gli anni ma non cambia la tradizione favorevole ai catalani. Dal 2008-2009 questa è la sesta vittoria al Bernabeu per il Barcellona. Il Real ha vinto solo 2 delle ultime 12 partite giocate contro i blaugrana nella Liga. È sempre colpa degli arbitri? Oppure ha ragione il presidente del Barca Bartomeu quando dice che a Madrid si fatica ad accettare il dominio del Barcellona?
In ogni caso, questa è la notte della resurrezione blaugrana. Al netto delle omissioni di Mascherano, tanta qualità e sprazzi di tiki-taka. La regia di Xavi è illuminante, Iniesta realizza la prima rete in carriera al Bernabeu. Neymar conferma che il Tata Martino è stato molto generoso a considerarlo tra i primi 5 attaccanti al mondo. Per gli assist e i gol, poi, c'è ‘l'Alieno'.
Messi inventa calcio, frantuma record su record e si riprende il centro della scena. L'argentino meriterebbe l'ovazione del Santiago Bernabeu, la stessa che accompagnò il Maradona in maglia blaugrana del 1983 quando mise a sedere Juan Josè e filò diritto in porta.
Una standing ovation in grande stile come quella che il cavalleresco pubblico di Madrid riservò a Ronaldinho nel 2005 e allo stesso Messi. I suoi sono numeri da extraterrestre: 236 reti nella Liga, scavalcato l'ex centravanti merengue Hugo Sanchez, e 21 gol in 29 partite nel Clasico. Meglio anche di Di Stefano, leggenda della Casa Blanca. Vittoria blaugrana su tutta la linea.
BALE INIESTAEppure il Real trascinato da un Di Maria in stato di grazia ha avuto la possibilità di estromettere il Barca dalla corsa al titolo. L'argentino ha sfornato assist a ripetizione per Benzema che ha segnato due gol e sul terzo invito di Di Maria è stato fermato solo dal gambone della provvidenza di Piquè sulla linea di porta.
L'analisi della partita del Real è condizionata dall'episodio chiave: il (presunto) fallo da rigore di Sergio Ramos su Neymar che è costato al centrale del Real e della Roja anche il cartellino rosso. C'è la trattenuta oppure è un tuffo del ‘piscinero' brasiliano? Tata Martino non ha dubbi: «Rigore indiscutibile, a differenza degli altri». Sergio Ramos, invece, si augura che Undiano Mallenco non arbitri più il Real. Il fratello, suo agente, tuona: «Dovrebbero ritirargli la licenza».
Ancelotti, che non vince contro i catalani dal 2004, dimostra uno stile Real sugli episodi dubbi: «Non ho visto bene». Carletto ricorda l'imbattibilità durata 31 partite e guarda già alla prossima partita che può essere ‘decisiva': «Fino all'ultima partita sarà una lotta intensa per conquistare la Liga». Una buona notizia per la casa Blanca: gli scontri diretti sono finiti. Ora mancano 9 partite. Show, emozioni e polemiche. Il divertimento è assicurato. Il Clasico non è finito. È appena cominciato. Olè.
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