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Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia
Roberta Petronio per "il Messaggero"
Sala della Regina, al primo piano del Palazzo di Montecitorio. Qui veniva declamato il discorso della Corona. Qui ieri pomeriggio, sotto i grandi lampadari di ferro battuto, ha preso la parola il presidente del Premio Guido Carli, Gianni Letta. «Questo è un riconoscimento speciale. Perché la lezione dell'economista Carli è ancora attualissima, perché nasce da un atto di devozione, perché la giuria è eterogenea, fantasiosa e rappresentativa degli umori che percorrono il Paese».
Anche il prestigioso parterre presenta più sfumature, dalla politica all'economia, all'imprenditoria e oltre. In prima fila siedono Francesco Gaetano Caltagirone, presidente dell'omonimo gruppo, Antonio Catricalà , Lamberto e Donatella Dini.
«La speranza è un rischio da correre»: ricorda Romana Liuzzo, ideatrice del Premio e presidente dell'associazione "Guido e Maria Carli", citando una frase del nonno, ex Governatore della Banca d'Italia. Applaudono Mara Carfagna, Laura Ravetto, Michaela Biancofiore, Giulio Terzi di Sant'Agata, e ancora Franca Leosini, Marisela Federici, Umberto Croppi, Ferdinando Brachetti Peretti, Francesco Rutelli, Sabrina Florio, Valeria Licastro, Simona Agnes, Laura Melidoni, Francesco Palombi. La liturgia del Premio può contare sul commento "di rinforzo" del presidente Letta.
Per tutti i premiati ha una nota in più, un ricordo, un aneddoto. Mario Orfeo premia Andrea Guerra. Giovanni Malagò premia Federico Ghizzoni. Ogni volta si scatena una selva di fotografi e operatori. Roberto Rocchi premia Giuseppe Vegas. Tocca poi a Carla Fendi, al rettore dell'Università Bocconi Andrea Sironi, a Barbara Palombelli, Lorenzo Bassetti, Guido Dell'Omo, Debora Paglieri consegnare il riconoscimento a Fedele Confalonieri, Virman Cusenza,Francesco Paolo Fulci, Andrea Illy, Giovanni Lo Storto, Antonio Patuelli, Alfonso Signorini, Nicoletta Spagnoli, Nicola Zingaretti.
A cerimonia conclusa, mini esodo da Palazzo a Palazzo. Novanta invitati varcano il portone blasonato di Palazzo Colonna. Il dinner è riservato a premiati e ad amici di lunga data e di provata fedeltà alla mission del Premio. Il padiglione del Settecento è un miracolo di Barocco. Sotto il soffitto decorato da un allievo di Guido Reni, trionfa il lilla, colore preferito di Romana Liuzzo, che ha un debole anche per le sorprese dolci: quella dell'edizione numero cinque è una grande torta tricolore alta più di un metro e mezzo.
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