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    MEZZO MILIONE A LETTO. CON L’INFLUENZA - IL PICCO ATTESO INTORNO A NATALE - PIU’ COLPITI I BAMBINI PICCOLI - LE REGIONI PIU’ COLPITE: PIEMONTE, PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO, EMILIA-ROMAGNA, UMBRIA, MARCHE, LAZIO E CAMPANIA - VACCINATO IL 50% DEGLI ANZIANI


     
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    Laura Cuppini per il Corriere della Sera

     

    INFLUENZA INFLUENZA

    Cinquecentomila in meno di due mesi: sono gli italiani colpiti dall’influenza. Quest’anno, come previsto dagli esperti, l’incidenza è lievemente superiore a quella degli anni scorsi. Tra fine novembre e inizio dicembre si sono ammalate 115mila persone, 20mila in più della settimana precedente. In base ai dati inviati da medici e pediatri di famiglia, al momento si registrano 1,89 casi per mille assistiti.

     

    La fascia più colpita è quella dei bambini sotto i 4 anni, con 6 casi su mille. Le regioni con più segnalazioni sono state Piemonte, Provincia autonoma di Trento, Emilia-Romagna, Umbria, Marche, Lazio e in Campania (3 casi per mille assistiti).

     

    VACCINATO UN ANZIANO SU DUE

    Anziani Anziani

     

    A fronte di cifre già alte, si assiste al contrario a una scarsa adesione al vaccino antinfluenzale da parte degli anziani, una delle categorie cui è particolarmente consigliato. In Italia solo il 55% degli ultra 65enni (poco più di uno su due) si è protetto dai virus circolanti. Inoltre, secondo l’allarme lanciato da HappyAgeing, l’Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo, solo il 10 per cento degli over 50 è vaccinato contro lo pneumococco, batterio responsabile di moltissimi casi di polmonite negli adulti, malattia spesso correlata all’influenza che causa oltre 9mila morti all’anno solo nel nostro Paese (oltre venti volte superiori a quelli provocati dall’influenza).

    febbre prolungata febbre prolungata

     

    «Si prevede che il picco dell’influenza arrivi nel periodo natalizio - spiega il presidente di HappyAgeing, Michele Conversano -, ma c’è tempo fino al 31 dicembre per sottoporsi al vaccino. Ci sono diverse migliaia di morti l’anno per complicanze da influenza, quasi tutte tra gli anziani e per problemi broncopolmonari; se si combinasse la vaccinazione antinfluenzale al vaccino antipneumococcico si potrebbe arrivare a ridurre il numero di decessi anche del 60%». Tra l’altro le categorie a rischio non devono pagare nulla: ultra 65enni, operatori sanitari, donne in gravidanza e malati cronici.

     

    SCARSA PERCEZIONE DEL RISCHIO

     

    A frenare gli italiani, spesso è la diffusione di informazioni insufficienti o sbagliate. «Circolano convinzioni infondate - sottolinea il direttore di HappyAgeing, Marco Magheri -, in particolare a pesare è una bassa percezione del rischio di effetti collaterali». Secondo il rapporto Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico)m tra il 2004 e il 2014 in Italia c’è stato un calo del 10 per cento delle vaccinazioni antinfluenzali tra gli over 65.

    cure e vaccini sono in aumento cure e vaccini sono in aumento

     

    Sul fronte polmonite non va meglio, secondo lo studio PneuVUE condotto dall’Ipsos su 9mila adulti europei, di cui oltre mille nel nostro Paese: il 95% degli intervistati dichiara di sapere cosa sia, ma la conoscenza spesso è superficiale. Solo l’1% sa che la malattia è responsabile di più del doppio dei decessi rispetto agli incidenti d’auto e solo il 20% sa che esiste un vaccino. Di fatto, circa l’80% sottovaluta questa malattia.

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