Fabio Pavesi per Il Sole 24 Ore
GAMBERO ROSSO
Ha festeggiato ieri a Roma i 30 anni di attività. Tra chef celebri e nel pieno della moda che ha pervaso gli italiani per la buona cucina e l'eccellenza del gusto, il gruppo famoso per la storica guida del Gambero Rosso festeggia anche un anno e poco più dalla quotazione in Borsa.
Se la festa per il trentennale è stata un indubbio successo, il compleanno per il primo anno sul mercato del gruppo guidato da Paolo Cuccia è stato assai più mesto. Se la buona cucina e l'indubbio successo del Food made in Italy sono una realtà questa non si riflette sul piano economico, dove la realtà è assai più prosaica.
GALA PER I 30 ANNI DEL GAMBERO ROSSO
Dalla quotazione del 23 novembre 2015 sul mercato dell'Aim di Borsa Italiana il titolo del Gambero Rosso è davvero andato a passo di gambero, retrocedendo con costanza. Collocato a 1,4 euro ha preso da subito la via del ribasso scendendo imperterrito fino a toccare i minimi di 31 centesimi lo scorso 1 dicembre. Ieri, quasi a festeggiare il trentennale uno scatto di orgoglio con il balzo inconsueto del 7% che però cambia assai poco le dimensioni dello smacco per gli azionisti del famoso marchio del gusto, che contano perdite pari al 70% del capitale investito solo un anno fa.
Quasi come un titolo bancario, quando il Gambero Rosso banca proprio non è. O meglio doveva essere l'esatto contrario. Titolo pieno di glamour, dato il momento magico di tutto ciò che ha a che fare con la cucina e le sue prelibatezze. Invece è andata in direzione opposta.
Il buon cibo è stato bistrattato sul piano finanziario. Non che le attività che si sono espanse ( guida, salone del Gusto, il canale satellitare, l'accordo con Sky) non abbiano portato profitti. Nel 2015 gli utili ci sono stati. Per soli 500mila euro, però. In forte calo sui 900 mila euro dell'anno precedente. E soprattutto quel mezzo milione di utili è poca cosa sui 14 milioni di fatturato archiviato nel 2015. Il mercato evidentemente si aspettava assai di più.
Paolo Cuccia
Anche se sul piano della redditività industriale la società di cui Paolo Cuccia ha la maggioranza del capitale non sfigura. Il margine operativo lordo a fine 2015 valeva il 21% dei ricavi. Non male. Anche se nei primi 6 mesi di quest'anno c'è stato un calo con il Mol sceso al 19% dei ricavi e l'utile netto dei sei mesi fermo a 163mila euro. Noccioline.
Troppo poco per far cambiare idea alla Borsa sulle potenzialità di ripresa del Gambero Rosso. Quel che è cambiato è che il gruppo si è indebitato per sostenere gli investimenti. Oggi i debiti finanziari sono saliti a quota 4 milioni. Nulla di preoccupante dato che il capitale ne vale oltre 8 e il rapporto con il Mol che si andrà a produrre non è a livello di rischio.
GAMBERO ROSSO CHANNEL
Ma evidentemente non basta a far invertire la rotta in Borsa. O almeno fino a ieri. C'è da chiedersi se la disaffezione così profonda, tanto da far evaporare il 70% del valore della quotazione, verso una società che fa siì pochi utili, ma non ha i conti in disordine, sia motivata.
Forse no, ma allora l'unica risposta è che quando fu collocato il titolo si chiese molto al mercato, attribuendosi un valore che si è rivelato troppo alto. In fondo si pensava che la new wave della buona cucina e del gusto che ha rapito gli italiani fosse un buon viatico anche per i successi finanziari. Non è andata così.