Camilla Mozzetti per “il Messaggero”
grande raccordo anulare
Quando se lo è trovato davanti, in quel bar sulla Prenestina, con le mani che tremavano appoggiate al bancone, ha pensato stesse scherzando: «Eccone un altro che stasera ha alzato il gomito». E quindi nell'ascoltarlo, in un primo momento, il barista ha anche riso, voltandogli le spalle per mettersi alla macchina a fargli un caffè. Poi si è spaventato, perché quel giovane - un trentenne con un passato affogato nella droga - era davvero terrorizzato. Spaventato da qualcosa che lo perseguitava ma che era reale, tuttavia, solo nella sua mente.
«Mi stanno inseguendo dei mostri, dei draghi, aiutami» ha continuato a ripetere al barista senza che quest' ultimo potesse in qualche modo aiutarlo a calmarsi. Probabilmente sotto l'effetto di stupefacenti e psicofarmaci il trentenne, un italiano con precedenti classe 1992, ha girato i tacchi ed è uscito dal locale. Ma non è rientrato in auto, dove pure lo aspettava la sua compagna, ascoltata per ore ieri dalla polizia stradale.
grande raccordo anulare
Ha imboccato il Grande raccordo anulare che dista dal bar solo pochi metri. Ha continuato a camminare, in obliquo, contromano, senza percepire il rischio che stesse correndo. Cercava qualcuno che lo aiutasse a disfarsi dei suoi mostri sul quel tratto di Raccordo dove poi ha perso la vita, investito da un'auto che nulla ha potuto per evitarlo. Ancora un morto sulle strade anche se l'incidente della scorsa notte, era domenica, lascia intravedere tutto l'abisso creato dalla droga e dalla incapacità di resistergli.
polizia
LA DINAMICA La dinamica dell'investimento è di per sé agghiacciante: il trentenne per un soffio è stato evitato da una Smart che ha provato ed è riuscita ad evitarlo non avendo nessuno alla destra e alla sinistra e permettendo al guidatore di deviare il percorso di marcia.
Ma l'auto che sopraggiungeva dietro e che si è trovato di fronte quell'uomo l'ha centrato in pieno. Il trentenne è finito rovinosamente sull'asfalto ma ha avuto, probabilmente per l'adrenalina che aveva in corpo, la forza di rialzarsi e di camminare per altri pochissimi metri. Quando stavano arrivando le volanti della polizia, allertate dal barista, si è accasciato a terra e neanche il seguente intervento dei sanitari del 118 ha potuto far nulla. L'uomo è morto per diverse emorragie interne. A ricostruire l'incidente e, purtroppo, a dar notizia ai familiari è la stradale. L'investitore sotto choc si è fermato a prestare soccorso.
grande raccordo anulare droghe grande raccordo anulare