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    LA VERSIONE DI MUGHINI - "SAREI FELICE SE GIORDANO BRUNO GUERRI DIVENTASSE  MINISTRO DELLA CULTURA NEL GOVERNO MELONI. SE C’È UN UOMO PER CARATTERIZZARE IL QUALE NON SERVONO A NULLA LE VECCHIE (E TALVOLTA BELLUINE) PARTIZIONI TRA DESTRA E SINISTRA, QUESTO È LUI.  CON GIORDANO HO CONTRATTO UN DEBITO CHE NON SI DIMENTICA NEL 1987, AI TEMPI DEL MIO “COMPAGNI ADDIO”. LUI ERA DIVENUTO IL CAPINTESTA DELLA SAGGISTICA MONDADORI. LIBRO E TITOLO LUI LI ACCOLSE CON UN ENTUSIASMO FRATERNO. DUBITO CHE…"


     
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    Giampiero Mughini per Dagospia

     

    giordano bruno guerri giordano bruno guerri

    Caro Dago, ne sarei felice se il mio vecchio amico Giordano Bruno Guerri diventasse - ciò che mi pare molto probabile - ministro della Cultura nel governo condotto da Giorgia Meloni. Del resto se c’è un uomo a caratterizzare il quale servono a niente le vecchie (e talvolta belluine) partizioni tra Destra e Sinistra, questo è lui.

     

    Giordano è un ex enfant prodige della cultura italiana che aveva debuttato men che trentenne con dei libri memorabile nel raccontare il recto e il verso di personaggi chiave della storia politica e culturale dell’Italia del Novecento, da Giuseppe Bottai a Curzio Malaparte.

     

    Era stato fra i primissimi della sua generazione a voler comprendere intera la genealogia dell’équipe dirigente del fascismo.

     

    Quel comparto della nostra storia lui non voleva racchiuderla in una parentesi buia buia da cassare punto e basta, di cui vergognarsi punto e basta. E tanto più che era stata proprio l’équipe dirigente del fascismo a buttar giù Benito Mussolini nella notte tra il 25 e il 26 luglio 1943, non certo gli scioperi operai torinesi del marzo 1943 com’era scritto in un libro pubblicato da Einaudi che avevo letto nei miei vent’anni: e ancora ne inorridisco di una tale panzana.

    MUGHINI MUGHINI

     

    Con Giordano ho contratto un debito che non si dimentica nel 1987, ai tempi del mio “Compagni addio”. C’era che nel farmi la cravatta innanzi allo specchio m’era venuto in mente quel titolo. Un titolo che avrebbe fatto da insegna di quanto avevo covato per poco meno di vent’anni, ossia il raschiar via dalla mia pelle e dalla mia anima quella ressa di ideologismi di sinistra e sinistra estrema da cui è stata asfissiata la buona parte della mia generazione. Quel libro, o meglio quel titolo, lo proposi a un Giordano che appena trentacinquenne era divenuto il capintesta della saggistica Mondadori. Libro e titolo Giordano li accolse con un entusiasmo fraterno. Dubito che se non ci fosse stato lui un qualche altro grande editore avrebbe accettato un titolo che risuonava come una bestemmia, e a causa del quale alcuni miei compagni di generazione mi tolsero il saluto.

     

    mughini compagni addio mughini compagni addio

    E difatti quando il libro uscì ebbe sui giornali un unico commento positivo, quello di un certo Indro Montanelli. Adesso vedo che su internet ci vogliono da cento euro in sopra per averne una copia. Ieri l’altro mi ha scritto uno che aveva un’aria intelligente a chiedermi se avessi una copia da vendergli. Purtroppo, e a parte la mia, non ne ho più una da almeno trent’anni.

     

    Auguri fraterni, caro e valoroso Giordano.

     

    GIAMPIERO MUGHINI

    giordano bruno guerri foto di bacco giordano bruno guerri foto di bacco GIORDANO BRUNO GUERRI 1 GIORDANO BRUNO GUERRI 1 GIORDANO BRUNO GUERRI - DISOBBEDISCO GIORDANO BRUNO GUERRI - DISOBBEDISCO giampiero mughini giampiero mughini giordano bruno guerri giordano bruno guerri giordano bruno guerri giordano bruno guerri giordano bruno guerri giordano bruno guerri

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