Luca Monaco e Andrea Ossino per www.repubblica.it
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Le violenze immortalate con il cellulare e condivise in chat con gli amici. Poi le sigarette spente sul corpo della quattordicenne da quel ragazzo più grande che aveva detto di amarla. E infine le percosse, le minacce e le chiamate a tutte le ore del giorno e della notte per convincere la ragazzina a non abortire nonostante la giovane età.
È una storia dai contorni opachi quella terminata il 14 agosto con l’intervento dei carabinieri della caserma di Prima Porta e l’arresto del 17enne, accusato adesso dalla procura dei minori di stalking, violenza sessuale e lesioni.
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Protagonisti della vicenda sono due ragazzini e le loro famiglie, coinvolte in una querelle che ha portato anche la madre dell’arrestato a denunciare i genitori della vittima, che a suo dire la avrebbero picchiata e minacciata.
I fatti iniziano un anno fa, quando Chiara, tredicenne italiana di Roma Nord, incontra Matteo, sedicenne nato in Italia da genitori dell’Est Europa, residente nel quadrante Ovest della capitale e costretto a crescere senza l’aiuto del padre.
Il rapporto sentimentale tra Chiara e Matteo non è una storiella ingenua tra ragazzini. Si scambiano messaggi hot e video, racconta l’avvocato dell’indagato, Guido Pascucci. Lui la immortala in momenti intimi, lei adesso dice di essere stata costretta.
GLI ADOLESCENTI SI FORMANO SESSUALMENTE ON LINE.1
Una cosa è certa: qualche mese dall’inizio della relazione Chiara resta incinta. I genitori di lei vanno su tutte le furie, la convincono ad abortire anche contro il volere di Matteo, discutono animatamente con la madre del ragazzo e infine accompagnano Chiara, ormai quattordicenne, in ospedale.
La relazione tra i due si interrompe bruscamente. Ma dopo un periodo di pausa i due ragazzi si riavvicinano. Il copione si ripete: Chiara aspetta ancora una volta un bambino, vuole abortire, ma Matteo è deciso a impedirlo. La minaccia, la picchia, la tempesta di telefonate. Lei racconta di come il ragazzo in passato le abbia spento sigarette addosso, dopo averla segregata e violentata. Il tutto ripreso con il cellulare.
Una prova che, racconta Il Corriere della Città, lo scorso 14 agosto ha portato all’arresto di Matteo. Prima di allora però anche i genitori di Chiara avrebbero rimediato una denuncia. Perché secondo la madre di Matteo i due sarebbero andati a casa del ragazzo minacciando e picchiando la signora. Una vicenda che gli investigatori devono appurare.
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Nel frattempo l’avvocato di Matteo, Guido Pascucci, indaga sull’accaduto. “Ho scoperto che la ragazza accedeva ai social del mio assistito, una volta anche litigando con la madre di lui”, spiega il legale ponendo dubbi sulla genuinità del racconto di Chiara.
“Inoltre sembra che quando abbiano refertato le percosse alla vittima il mio assistito fosse a Udine”, continua l’avvocato Pascucci spiegando che lunedì proverà a far valere le sue ragioni davanti al tribunale delle libertà nella speranza di alleggerire la misura cautelare nei confronti del ragazzo.