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    “MIA FIGLIA MI CHIEDE SEMPRE SE È FIGLIA DI DIEGO, E NON SMETTE DI SORRIDERE”. VOLETE CAPIRE MEGLIO MARADONA? GUSTATEVI IL BELLISSIMO REPORTAGE DEL "PAIS" DA VILLA FIORITO, “LA CULLA DI TERRA DI DIEGO” -“PER PORTARSI VIA LA NONNA SIMULÒ UNA RAPINA E COSÌ LA CONVINSE” – L’AMICO: "TRE ANNI DOPO LA SUA PARTENZA È ARRIVATO CON UNA LIMOUSINE. 'DAI, DAI, ANDIAMO A SCOPARE'. GLI DISSI DI NO, E CI METTEMMO A BERE WHISKY IN MACCHINA. LE NUOVE GENERAZIONI SONO PIU’ DISTACCATE - “SIAMO NELL’EPOCA DI MESSI. LA MORTE DI LEO FAREBBE PIÙ CASINO DI QUELLA DI MARADONA“.


     
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    MARADONA VILLA FIORITO MARADONA VILLA FIORITO

    “Eravamo giovani e Maradona veniva a prenderci a scuola la sera. Anni dopo, quando lui aveva già lasciato il quartiere, lavoravo in una casa di famiglia a Villa Crespo, accanto a un negozio di abbigliamento sportivo. Un giorno ci fu un parapiglia perché Maradona era lì, dissi alla signora dove lavoravo che lo conoscevo. Gli bastò vedermi e mi disse: “Ciao, Lila, vuoi uscire stasera?”. “Ma Diego, ho un ragazzo,” gli dico. Avevamo 18 anni. A Maradona piacevano molto le ragazze, era un “chamuyero”. Anche io avrei potuto avere un figlio da Maradona! Mia figlia mi chiede sempre se è figlia di Maradona ”, e non smette di sorridere“.

     

    El Pais pubblica un lungo e bellissimo reportage da Villa Fiorito, “la culla di terra di Maradona”: il luogo dove è cresciuto il mito, dove vivono “lavoratori autonomi, operai del cartone, venditori ambulanti o dipendenti di piccole fabbriche. Molti vivono grazie all’aiuto del governo. Sono tutti poveri, ma non sono tutti uguali. Se il vicino ha 60 anni e non è un nuovo arrivato, deve aver giocato a palla con Maradona. Potrebbe anche essere un suo amico, come Serrucho e Orlando Miño, che non vuole parlare di Diego perché i suoi occhi si riempiono di lacrime. Sua sorella Lila parla, molto”.

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    A pochi metri da Villa Fiorito scorre il Riachuelo, il fiume più inquinato dell’Argentina, lo superi e sei a Buenos Aires. Serrucho racconta al Pais che da piccoli “non avevano acqua corrente, che un solo rubinetto riforniva dozzine di famiglie, che la pioggia aveva trasformato il quartiere in un pantano e che vivevano tutti in case di latta e cartone. Suo padre, come quello di Maradona, sostituì gradualmente il cartone con i mattoni, fino a riempire il quartiere di cemento. Nel 2008 le strade sterrate sono state ricoperte di asfalto e sono arrivate le fogne“.

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    La casa di Maradona sembra quasi abbandonata. “L’attuale inquilino, che è lì da 45 anni come “padrone di casa”, si rade davanti a un minuscolo specchio appeso vicino alla porta. La spazzatura è ammucchiata tra la casa e la strada. Suo figlio, sulla quarantina, diventa violento perché crede che Serrucho ci guadagni facendo da cicerone. “Tutti fanno soldi tranne noi”, si lamenta. Lorenzo salda una staccionata a pochi metri dal luogo. Era l’allenatore di Maradona e conosce Serrucho da quegli anni. “Dì la verità, che Maradona ci ha abbandonati”, dice, molto arrabbiato”

     

     

    Ma le nuove generazioni affrontano la morte del Pibe con un altro punto di vista, più distaccato. Gastón Flores ha 28 anni: “Siamo nell’epoca di Messi, non di Maradona. La morte di Messi farebbe più casino di quella di Maradona“.

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    Gli aneddoti di calcio dei più anziani sono infiniti: “Di tanto in tanto, Maradona veniva a giocare per la squadra di Goyo (l’amico d’infanzia che lo portò all’Argentinos Juniors) su questo campo. Ma il padre non voleva, perché Diego era già a Los Cebollitas e aveva paura che si facesse male”, dice Francisco Centurión, 70 anni. Da dietro una recinzione rattoppata, rivive le scappatelle di Maradona per aggirare il divieto. “Quando arrivava il padre, Diego si nascondeva in un fosso vicino al campo e i ragazzi si mettevano a sedere davanti a lui per coprirlo. “Dicci quando il vecchio se ne va”, mi dicevano”

     

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    Hugo Cordero ha due anni in più di Maradona. E ricorda: “Quando è partito da qui, ha preso tutta la famiglia, ma la nonna non voleva andarsene. Allora ha chiesto ad alcuni amici di simulare un’aggressione per spaventarla. E così se l’è portata via dal quartiere”.

     

    I ritorni del campione a Villa Fiorito sono pochi e si confondono con il mito. “Tre anni dopo la sua partenza ci siamo incontrati, è arrivato con una limousine”, ricorda Serrucho. “Mi vede e dice: “Dai, Serrucho, dai, andiamo a scopare“. Gli dissi di no, e ci mettemmo a bere whisky nella limousine. Tornò di nuovo nel 1977, con un camion giocattolo per la Giornata dei bambini”.

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    Maradona sarebbe tornato nel 2005, accompagnato dal regista Emir Kusturica, che stava girando il documentario sulla sua vita. Durante quella visita, la prima che Diego faceva al quartiere da 14 anni, riusciva a malapena a muoversi tra la folla che lo importunava. Villa Fiorito non era più un posto per lui, anche se chi lo ha visto giocare per le strade sterrate non la pensa così. Lila ora dice: “Sono sicura che se Maradona fosse tornato nel quartiere, sarebbe stato più felice”.

    diego armando maradona con claudia villafane e le figlie dalma e giannina diego armando maradona con claudia villafane e le figlie dalma e giannina

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