michele serra (2)
Michele Serra per “la Repubblica”
Se, come me, avete seguito poco o per nulla il caso di Pamela Prati e del suo sposo immaginario, Mark Caltagirone, fate un passo indietro. Recuperate indizi. Riascoltate le interviste. Analizzate le dichiarazioni. Tuffatevi in quell' entusiasmante gorgo di acque reflue che è la tivù pop, con il suo vasto indotto di blogger pop e giornalisti pop. Perché, di qui in poi, il caso Prati non è più una trascurabile farsa.
CARLO TAORMINA SUL CASO PAMELA PRATI A NOVELLA2000
È un grande giallo nazionale. E lo è ufficialmente. È sceso in campo, infatti, l'avvocato Taormina. Non si capisce bene in quale veste (legale della Prati? accusatore della Prati? vero marito della Prati? parte lesa? spalla di Barbara d'Urso, con la quale si danno del tu come gli alpini?), ma con il piglio grave e determinato che gli conosciamo da sempre. Da Tangentopoli a Cogne, non c'è mistero italiano del quale quest'uomo formidabile non possieda la chiave. Ha sempre saputo chi sono i veri colpevoli, e se ha mancato di dircelo è solo perché doveva trasferirsi urgentemente in un altro studio televisivo.
CARLO TAORMINA
Ora, grazie a Taormina, noi sappiamo che questa storia del marito immaginario di Pamela Prati non va presa sottogamba, come avevo fatto distrattamente io e sicuramente anche voi. Mentre la D'Urso, che è donna di mondo, impostava il suo bel volto nella modalità "clamorosa rivelazione", l'avvocato, preso il suo giusto tempo teatrale, ha denunciato l'esistenza di «una organizzazione che parte da lontano e coinvolge molta gente dello spettacolo. Chi governa questa situazione è chiaramente una mente criminale». Il pubblico è ammutolito. E noi, che credevamo fosse solo una scemenza, abbiamo sentito il classico brivido nella schiena.