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    1. MICHELLE ALLA FIAMMA (NIRENSTEIN)! “LE FA DAVVERO PIACERE ESSERE IL PROLUNGAMENTO, IL RIGONFIAMENTO DELLA VITTORIA DI SUO MARITO? LE PIACE CHE LE DICHIARI IL SUO AMOUR FOU PROPRIO QUANDO PROCLAMA LA SUA SODDISFAZIONE PER ESSERE DI NUOVO IL PRESIDENTE USA? CHE CONFUSIONE, CHI È L’OGGETTO DEL DESIDERIO, IL POTERE O LA MOGLIE? GLIELO CHIEDA. A ME PARE CHE L’AMORE DIVENTI QUI OGGETTO DI UTILITÀ” 2. MA CHE PALLE ‘STO OBAMISMO MIELOSO E CALCOLATO IN FORMATO FAMIGLIA CON LE PUPE IN MEZZO! IL RUOLO DI MICHELLE, SUL PRIMO MANDATO OPACO DI OBAMA, È STATO PESANTE: È STATA LEI A DETERMINARE IL PROGRESSIVO ISOLAMENTO DEL PRESIDENTE, IL SUO FIDARSI DI POCHI COLLABORATORI, E NEL SECONDO TURNO VOGLIONO ARGINARLA


     
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    1- IL MIELE DI OBAMA SU MICHELLE
    Paola Peduzzi per "Il Foglio"

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    "I have never loved you more", dice Obama rivolto alla moglie Michelle, in diretta tv mondiale, e poi si rivolge alla bimbe che bimbe non sono più, Sasha e Malia, sempre in diretta tv mondiale: state diventando "giovani donne forti, intelligenti e belle, proprio come la mamma".

    L'obamismo mieloso e commovente in formato famiglia s'è ripresentato nella notte della vittoria, e sarà pure che è tutto calcolato, che Obama non prova niente, è gelido e introverso e calcolatore, ma la sua storia è anche e sempre questo: la moglie che lo guarda inviperita quando a Denver, al primo dibattito, lui si presenta imbambolato, lo abbraccia fredda come per dire "ti sei bevuto il cervello?", e la moglie che lo accompagna sul palco dei prossimi quattro anni sicura come soltanto i centri di gravità sanno essere.

    michelle e barack obamamichelle e barack obama

    Obama è anche questa storia d'amore, così diversa e così banale e così conservatrice, marchio di fabbrica della favola americana della Casa Bianca. S'è perso tutto della magia e degli occhi spaesati del 2008, resta un presidente che a ogni occasione dichiara il suo amore a sua moglie.

    Barack Obama e la moglie MichelleBarack Obama e la moglie Michelle

    Troppo spesso? Chissà, alcuni misteri restano tali, e meno male. Ma il ruolo di Michelle, sul primo mandato opaco di Obama, è stato pesante se è vero che è stata lei a determinare il progressivo isolamento del presidente, il suo fidarsi di pochi collaboratori, due-tre persone al massimo. Meno Michelle, dicono alcuni, meno pesi massimi che svolazzano in giro, let Obama be Obama, e vale anche e soprattutto per l'altro coinquilino, piombato all'ultimo e ingombrantissimo, vale anche per te, Bill Clinton.

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    2- È VERO AMORE O ESTASI DA TRIONFO?
    Fiamma Nirenstein per "il Giornale"

    IL DISCORSO DELLA VITTORIA DI OBAMAIL DISCORSO DELLA VITTORIA DI OBAMA

    Gentile Michelle, le fa davvero piacere essere il prolungamento, il rigonfiamento della vittoria di suo marito? Le piace che le dichiari il suo amour fou proprio quando proclama la sua soddisfazione per essere di nuovo il presidente Usa? Che confusione, chi è l'oggetto del desiderio, il potere o la moglie? Glielo chieda. A me pare che l'amore diventi qui oggetto di utilità, e lo prova quando, con inconsapevole cinismo, gioisce perché l'America, dice, si è innamorata come lui di Michelle proprio in campagna elettorale, e così la moglie, piccolo particolare, gli ha portato un sacco di voti.

    obama festeggiaobama festeggia

    Gentile Michelle, è così bello che un uomo ti dica «non ti ho mai amato così tanto» proprio mentre è al massimo della soddisfazione anche perché gli sei stata utile? Le piace che l'acme della sua politica diventi quello del vostro rapporto? Bella forza. Mi piace che marito e moglie si amino, ma mi piace che lo sentano nei momenti in cui la vita tace, è troppo facile quando l'affetto personale diventa l'oggetto collaterale del trionfo.

    OBAMA NIGHTOBAMA NIGHT

    E poi, Michelle, come ha sopportato lo spot in cui una ragazzina dice: «La mia "prima volta" deve essere qualcosa di speciale, con una persona unica, che sappia capirmi e rispondere ai miei desideri... »? Questa del primo voto femminile inteso come accoppiamento col presidente è un tradimento concettuale per lei e un uso della sessualità femminile degno di Eros e Priapo di Gadda, quando parlava del fascino erotico del capo come strumento di potere. Ma parlava di Mussolini.

     

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