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    BPM TENTA DI RICUCIRE CON GIARDA E CASTAGNA DOPO LA SCOPPOLA PRESA SABATO IN ASSEMBLEA SULLA GOVERNANCE - MILANO SCOMMETTE CHE OLDANI SI ATTOVAGLIERA' DA RE GIORGIO (ARMANI) - CONSOB GUARDA ALLE MOSSE DI PARMALAT...


     
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    giuseppe castagnagiuseppe castagna

    MICHELI CONTA FALCHI E COLOMBE «INQUILINI» DELL'ABI
    Da "il Giornale" - L'Abi di Antonio Patuelli prende formalmente tra le mani le richieste elaborate dai sindacati per il rinnovo del contratto dei bancari. Il vicepresiden­te Francesco Micheli porterà oggi la piattaforma delle parti sociali all'attenzione del«Casl»(il Comitato per le attività sociali e del lavoro) così da avere un sondaggio ufficiale tra le banche «inquiline» di Palazzo Altieri. I sindacati pretendono di recuperare l'inflazione e che il settore retribuisca i nuovi mestieri che saranno introdotti dentro e fuori dalle filiali per cercare di rilanciare i profitti e, se sarà loro sbattuta la porta in faccia, torneranno in piazza. L'Abi per contro oppone che l'occupazione si può salvare solo congelando i costi. Vedremo se a Palazzo Altieri avranno la meglio le colombe o i falchi, tra cui si annovera il fronte delle piccole banche.

    BPM RICUCE CON GIARDA E CASTAGNA DOPO LA SCOPPOLA DELLA GOVERNANCE
    Da "il Giornale" - Diplomazie in manovra alla Bpm dopo la scoppola dell'assemblea che ha bocciato la ri­forma della govenance. Tra le base si parla di un imminente incontro tra il presidente Piero Giarda, l'ad Giuseppe Castagna e i leader nazionali di Fabi, Fiba-Cisl, Uilca-Uil e Fisac-Cgil. I «gran­di elettori» di Giarda che, a 4 mesi dalla nomina al vertice, è stato lasciato «solo» in assemblea dai sindacati dopo che in altrettanta «autono­mia » avrebbe affrontato alcuni temi caldi di Bpm. Oggi squillerà anche il telefono di Bankita­lia, perché un sindacalista vuole dire la sua.

    Piero GiardaPiero Giarda

    MILANO SCOMMETTE CHE OLDANI SI ATTOVAGLIERÀ DA RE GIORGIO
    Da "il Giornale" - È di moda mangiar bene: e le alleanze di lusso si moltiplicano. In casa Armani, per esempio, dove le indiscrezioni puntano su Davide Oldani,l'inventore della cucina pop, pronto a lasciare il suo ristorante stellato di Cornaredo per prendere il comando delle cucine dell'hotel in via Manzoni a Milano.La prova generale c'è stata alla settimana della moda, quando il giovane chef si è esibito nell'hotel di Re Giorgio in due serate dal tutto esaurito. Per ora Oldani si lancia nel design: la sua linea per la tavola- piatti, posate e bicchieri - è realizzata per la Kartell di Claudio Luti, il presidente de Salone del mobile.

    PARTERRE
    DA ‘Il Sole 24 Ore'

    La Consob guarda alle mosse Parmalat
    L'assemblea di Parmalat potrebbe finire nel mirino della Consob. La commissione starebbe studiando la situazione del gruppo in vista dell'assise dei soci del 17 aprile che, oltre al bilancio, sarà chiamata anche a esprimersi su alcune modifiche alla governance volte a ridurre il numero dei consiglieri espressione delle minoranze da due a uno. Si tratta di un passaggio delicato perchè, a norma di statuto, due è anche il numero minimo di consiglieri necessari per chiedere la convocazione del cda. Insomma un elemento di garanzia da parte dei piccoli soci che, se la modifica passasse, verrebbe così a cadere.

    Negli ultimi giorni contro questa prospettiva sono stati presentati a Consob due diversi esposti, uno dei piccoli azionisti riuniti in Azione Parmalat, e un altro da parte di un soggetto istituzionale. La commissione al momento sta ancora valutando la questione e potrebbe intervenire a inizio settimana, ma non è nemmeno escluso che decida di muoversi prima Lactalis per chiarire la propria posizione in merito alla prospettata modifica dello statuto. (R. Fi.)

    giuseppe vegasgiuseppe vegas

    La nuova era del mattone di Finmeccanica
    Inizia una nuova era per il mattone di Finmeccanica? Il gruppo ha riunito qualche mese fa tutto il patrimonio immobiliare, che dovrebbe valere tra 1 e 2 miliardi di euro, nella controllata Global Services, veicolo per attuare la valorizzazione del mattone. Del portafoglio fanno parte un numero vasto di asset che comprende gli immobili strumentali in uso al gruppo, quelli che non vengono più utilizzati, gli uffici e infine gli immobili a reddito, anche se in questo caso difficile è parlare di redditività. Quale l'obiettivo della scelta?

    Forse il gruppo industriale italiano intende iniziare un iter che permetta di trovare gli strumenti giusti per migliorare la gestione della divisione real estate. È prematuro dire oggi se si arriverà alla costituzione di una Siiq, di un fondo immobiliare o ancora di un nuovo strumento proposto dagli sviluppi recenti della normativa di settore. O se invece si sceglierà di vendere parte degli asset direttamente sul mercato per fare cassa. Certo che una riorganizzazione interna è d'obbligo, e forse è giunto anche il momento di cogliere l'opportunità offerta dall'interesse degli investitori esteri tornati nel nostro Paese. (P. De.)

    Davide OldaniDavide Oldani

    Volagratis atterra in anticipo a Zurigo
    Continua a velocità sostenuta il volo delle agenzie di viaggio online sui mercati. Se eDreams Odigeo, dopo una falsa partenza a Madrid va avanti da giorni sulle montagne russe (ma nonostante il calo di ieri continua a guadagnare rispetto al prezzo di quotazione), la concorrente Bravofly viaggia addirittura in anticipo sui tempi di quotazione a Zurigo, grazie al successo di domanda sia da parte degli investitori svizzeri che di quelli internazionali. Così il periodo di bookbuilding per il gruppo conosciuto in Italia come Volagratis si chiuderà un giorno prima del previsto, il 14 aprile, con Ipo fissata per il 15.

    Con una forchetta di prezzo è compresa tra i 40 e i 52 franchi per azione, l'operazione prevede un collocamento fino a 5,77 milioni di azioni, di cui 3,145 milioni provenienti dagli attuali azionisti e 2,625 milioni frutto di un aumento di capitale. E vista la capitalizzazione, compresa fra 600 e 750 milioni di franchi, dalla quotazione potrebbero arrivare circa 200 milioni di euro da mettere al servizio delle acquisizioni. Strategia obbligata in un settore che vola dritto verso il consolidamento. (G.Ve.)

    ParmalatParmalat

    I mancati richiami costano cari a Gm
    Le cattive notizie non vengono mai sole. Nel pieno dello scandalo dei mancati richiami di vetture, che ha costretto General Motors sul banco degli accusati a Washington e ha visto l'apertura di un'indagine penale, l'azienda ha dovuto annunciare nuovi richiami (il totale dei veicoli richiamati è salito a 7 milioni), con un costo che peserà per 1,3 miliardi di dollari sui conti del primo trimestre 2014; la notizia ha spinto il titolo ai minimi dal giugno dell'anno scorso (-0,7% ieri a metà seduta a 32,6 dollari).

    È vero che i richiami al centro delle polemiche si riferiscono per lo più a modelli prodotti dalla "vecchia" Gm, quella prima della bancarotta pilotata; ma il problema è rimasto senza soluzione fino al febbraio di quest'anno, e la messa a riposo di due ingegneri da parte dell'azienda potrebbe non bastare. Il rischio più grosso per Mary Barra, la top manager che da gennaio ha preso il volante del colosso americano, è che agli occhi dei clienti e delle autorità la "nuova" Gm e quella vecchia diventino difficili da distinguere. (A.Mal.)

     

     

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