Chiara Baldi per la Stampa
milano stop al fumo all'aperto
Milano come Stoccolma e New York: dal primo gennaio 2021 nel capoluogo lombardo sarà vietato fumare all'aperto salvo che nei luoghi isolati. È la prima città a farlo in Italia e tra le prime nel mondo: regolamenti simili esistono anche a Parigi, dove 52 parchi sono stati dichiarati «smoke free», nella «Grande Mela», dove già da anni vige il divieto di fumare nelle grandi aree verdi pubbliche e anche in Quebec, in Canada, dove una legge vieta di fumare entro nove metri dalla porta di un luogo pubblico.
D'altronde, il sindaco Giuseppe Sala lo aveva annunciato e promesso lo scorso gennaio, poche settimane prima dello scoppio della pandemia: alla base della sua decisione, alcuni studi realizzati dal Comune di Milano da cui emergerebbe che il fumo è una delle cause che contribuiscono allo sforamento dei livelli di inquinamento in città (che dall'inizio dell'anno ha livelli altissimi di Pm10, di molto superiori ai limiti di legge), come ad esempio i fuochi pirotecnici e i forni delle pizzerie.
milano stop al fumo all'aperto
Così, ieri sera il Consiglio comunale meneghino, con 25 voti favorevoli, otto contrari, quattro astenuti e due consiglieri che non hanno partecipato al voto, ha approvato il «Regolamento per la qualità dell'aria» che prevede il divieto di dedicarsi all'amato vizio alle fermate dei mezzi pubblici, nei parchi, nei cimiteri e in tutte le strutture sportive, così come gli stadi: ma a differenza di quanto previsto dalla delibera di Giunta, il Consiglio ha concesso, grazie a un emendamento del Pd, che si possa «fare una boccata» se la distanza dalle altre persone è superiore ai dieci metri.
Una deroga che ha deluso il consigliere comunale del Pd, Carlo Monguzzi, storico ambientalista: «Che delusione la delibera sulla qualità dell'aria. Il sindaco aveva detto e scritto nella sua delibera che sarebbe stato vietato il fumo nei parchi mentre il Consiglio ha votato la retromarcia, cioè si può fumare ma distanziati di dieci metri.
milano stop al fumo all'aperto
Non si fuma nei parchi di Parigi, New York, in quelli della California, di Seul, Sydney, della Lettonia e in Macedonia. Siamo proprio il fanalino di coda delle città virtuose e green. Dopo tante promesse la prima delibera di azioni concrete va in direzione opposta, pannicelli caldi e dilazioni di provvedimenti», ha scritto sul suo profilo Facebook.
Ma il divieto di fumo sarà poi esteso a tutte le aree pubbliche all'aperto a partire dal primo gennaio 2025, e non dal 2030 come inizialmente era nelle intenzioni dello stesso Sala. In più, il regolamento prevede l'obbligo dal 2023 per i distributori di carburante di dotarsi di impianto di ricarica elettrica, il divieto, entro 30 giorni dall'approvazione della delibera, di installare nuovi impianti a gasolio e biomassa per il riscaldamento degli edifici e, a partire dal primo ottobre 2023, il divieto di utilizzare gasolio anche negli impianti di riscaldamento già esistenti.
milano stop al fumo all'aperto
Per i negozi con impianto di climatizzazione sarà invece d'obbligo tenere le porte chiuse. Stop, da ottobre 2023, anche a forni delle pizzerie se non di «classe A1». Infine, già a partire dal 2020, sono vietati fuochi d'artificio e barbecue.