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    “MIO FIGLIO PESTATO E UCCISO IN SPAGNA SENZA UN MOTIVO. ASPETTO GIUSTIZIA DA 4 ANNI” - PARLA IL PADRE DI NICCOLÒ CIATTI IN VISTA DEL PROCESSO CHE SI CELEBRERÀ A ROMA. L'IMPUTATO È UN CECENO ESTRADATO DALLA GERMANIA CHE HA UCCISO CON UN CALCIO IN TESTA LO STUDENTE 21ENNE DI SCANDICCI. IRREPERIBILI GLI ALTRI DUE COMPLICI – “IL PROBLEMA E’ LA GIUSTIZIA SPAGNOLA. I MAGISTRATI ITALIANI HANNO RISCONTRATO TANTISSIME CARENZE. NON RIESCO A SPIEGARMI COME…" - IL VIDEO DELL'AGGRESSIONE


     
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    VALENTINA ERRANTE per il Messaggero

    LA BRUTALE AGGRESSIONE A NICCOLO CIATTI LA BRUTALE AGGRESSIONE A NICCOLO CIATTI

    «Per quattro anni questo processo è stato il nostro unico obiettivo. Devo dire grazie agli investigatori, alla diplomazia e alla giustizia italiani. Ma so bene che è solo un primo passo».

     

    Luigi Ciatti, il papà di Niccolò, lo studente ventunenne di Scandicci pestato e ucciso senza un motivo nell'agosto del 2017, in una discoteca di Lloret de Mar, in Spagna, ha ricevuto dopo tanto tempo la prima buona notizia: il processo con rito immediato a uno degli uomini che ha pestato fino alla morte suo figlio, uccidendolo con un calcio in testa, comincerà davanti alla Corte d'Assise di Roma il 18 gennaio.

    NICCOLO CIATTI NICCOLO CIATTI

     

    Gli altri due presunti responsabili, al momento, restano in libertà. Ma quello che Ciatti non si spiega è quanto accaduto in Spagna in questi anni. Il ceceno Rassoul Bissoultanov, accusato di essere uno dei tre ceceni che ha pestato suo figlio è stato estradato alcune settimane fa. Dalla Spagna era anche riuscito a fuggire. Come è stato possibile?

    Rasul Bisultanov - La morte di Niccolo Ciatti Rasul Bisultanov - La morte di Niccolo Ciatti

    «Alla scadenza dei termini cautelari lo avevano scarcerato concedendogli l'obbligo di firma una volta alla settimana. La scorsa estate aveva chiesto il permesso di presentarsi dopo quindici giorni e gli era stato concesso.

    NICCOLO CIATTI NICCOLO CIATTI

     

    Pochi giorni dopo si trovava già in Germania ed è stato arrestato in esecuzione di un mandato europeo. È stata quasi una fortuna che sia scappato. Altrimenti qui non sarebbe mai arrivato. L'estradizione è avvenuta dalla Germania».

     

    Sono trascorsi molti anni, perché la Spagna non ha proceduto più celermente?

    Rasul Bisultanov - La morte di Niccolo Ciatti Rasul Bisultanov - La morte di Niccolo Ciatti

    «Il processo poteva concludersi in un anno e invece la data per l'inizio del dibattimento era stata fissata al 26 novembre. Ora il procedimento è stato sospeso. È un fatto inspiegabile. Gli uomini del Ros dei carabinieri hanno fatto le indagini in pochissimi mesi, dopo tre anni e per di più in piena pandemia. Ottenendo prove decisive. C'è un video che incastra Bissoultanov.

     

    Ma non solo lui. Poi è scesa in campo la diplomazia e c'è stata un'accelerazione. Ma la fuga è stata decisiva, la diplomazia tedesca è stata molto collaborativa. Credo che il problema sia la giustizia spagnola, almeno rispetto a vittime italiane.

    NICCOLO CIATTI NICCOLO CIATTI Rasul Bisultanov - La morte di Niccolo Ciatti Rasul Bisultanov - La morte di Niccolo Ciatti

     

    Pensi alle ragazze che facevano l'Erasmus morte nell'incidente del pullman nel 2016, dopo tre richieste di archiviazione respinte per l'autista, il processo ancora non comincia, oppure ricordi il cameraman italiano morto a Madrid, durante le indagini, i magistrati italiani hanno riscontrato tantissime carenze delle autorità spagnole. Non so cosa dire sulla questione».

     

    C'è anche un altro responsabile per la morte di Niccolò, dove si trova?

    Rasul Bisultanov - La morte di Niccolo Ciatti Rasul Bisultanov - La morte di Niccolo Ciatti

    «Io e mia moglie presumiamo che sia in Spagna, ma lì nessuno lo cerca. Prima era in Francia. Ma noi non pensiamo affatto di arrenderci».

     

    Ma perché Bissoultanov, esperto in arti marziali, e i suoi due connazionali quella notte di agosto hanno improvvisamente aggredito Niccolò mentre ballava?

    «Non c'è nessun motivo. Non si erano mai visti. Credo fossero arrivati lì con questo obiettivo». I tre ceceni erano stati fermati poco dopo, ma poi in carcere è rimasto solo Bissoultanov. Per uno degli altri due Movsar Magomadov, anche la Francia, a un certo punto, ha negato l'estradizione.

     

    Come lo spiega?

    «Io non riesco a spiegarmelo. Diciamo che ci siamo ritrovati noi, da soli, a combattere contro la giustizia spagnola che ci ha reso l'obiettivo difficile. La polizia spagnola non è riuscita a trovare prove nei confronti del ceceno, non hanno neppure fatto una rogatoria. Non capiamo. Per Magomadov, la Spagna ha archiviato, come per il terzo responsabile dell'aggressione.

     

    Rasul Bisultanov - La morte di Niccolo Ciatti Rasul Bisultanov - La morte di Niccolo Ciatti

    La procura di Roma invece aveva chiesto e ottenuto una misura cautelare in carcere, che era stata eseguita a Strasburgo, dove Magomadov risiedeva, perché è figlio di rifugiati. Ma la Francia ha negato l'estradizione e lui è stato rimesso in libertà poco dopo».

     

    Come sono trascorsi questi quattro anni?

    «Lottando per l'unica cosa che possiamo fare con Niccolò, sua sorella ha il diritto di avere la sua vita. Ma noi abbiamo un obiettivo: dargli giustizia. Spesso andiamo a trovarlo nell'ultimi posto dove si vorrebbe far visita a un figlio, al cimitero di Scandicci. E credo che la giustizia gli sia dovuta. Per questo siamo stati molto concentrati».

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