
DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI…
LA “MISSION IMPOSSIBLE” DI D'ALEMA IN BRASILE E CINA PER CONTO DI ZELENSKY – LE RIVELAZIONI DI “BAFFINO” A UN INCONTRO CON GIANFRANCO FINI ALL’’ISTITUTO AFFARI INTERNAZIONALI A ROMA – “MI È CAPITATO DI PARLARE CON ZELENSKY, E MI DISSE CHE IL SUO PAESE RISCHIAVA IL DISASTRO, 'PERCHÉ GLI AMERICANI PRIMA O POI SI SFILERANNO E GLI EUROPEI NON SONO AFFIDABILI'...” - “LULA MI HA QUASI MESSO ALLA PORTA, DICENDOMI CHE L’UCRAINA ERA UN PROBLEMA DEGLI AMERICANI. I CINESI INVECE AVEVANO UN PIANO CON UNA FORZA INTERNAZIONALE. POI MI DISSERO: LEI È IL PRIMO EUROPEO VENUTO A PARLARCI DI QUESTO, GLI ALTRI CI CHIEDONO SOLO DI NON SOSTENERE LA RUSSIA”
Francesco Bei per repubblica.it - Estratti
Massimo D’Alema, mission impossible. A volte la diplomazia percorre sentieri tortuosi, specie in momenti drammatici come una guerra. E cosa c’è di più inimmaginabile di una missione segreta affidata dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky all’ex presidente del Consiglio, Massimo D’Alema?
La fonte della sorprendente rivelazione è lo stesso interessato, intervenuto mercoledì sera a un dibattito, insieme a Gianfranco Fini, su “la politica estera italiana al tempo di Trump” organizzato a Roma dall’Istituto Affari Internazionali. D’Alema la prende alla lontana, criticando anzitutto l’Europa per non aver fatto altro che “ripetere che si poteva sconfiggere la Russia, quando era chiaro a tutti che la guerra non poteva essere vinta da nessuno”.
Poi, la confidenza: “Mi è capitato di parlare con Zelensky, a margine di un’iniziativa sui Balcani. E mi disse chiaramente che il suo Paese rischiava il disastro, perché “gli americani prima o poi si sfileranno e gli europei non sono affidabili”. Poi mi chiese di andare in Brasile e a Pechino per capire se Lula e Xi Jinping potevano fare qualcosa. Io ci sono andato, ma Lula mi ha quasi messo alla porta, dicendomi che l’Ucraina era un problema degli americani e che se la vedessero loro, piuttosto secondo lui mi sarei dovuto interessare della Palestina. I cinesi invece avevano un piano. Parlai con il responsabile della politica estera del partito comunista, non con l’ultimo sottosegretario. Mi disse: si potrebbe pensare a una forza internazionale, un po’ come accadde nel Kossovo. Poi mi congedò con una frase che mi fece riflettere: sa, lei è il primo europeo venuto a parlarci di questo, gli altri ci chiedono solo di non sostenere la Russia”.
Qui finisce il racconto dalemiano e anche la missione diplomatica segreta, che non sappiamo quali effetti abbia prodotto. Ma di certo l’ex premier italiano è convinto – e in questo la pensa come Romano Prodi – che sia sbagliato “criminalizzare la Cina” per il conflitto in Ucraina. Anche considerato che la Cina “era il maggior partner commerciale dell’Ucraina prima dell’invasione”. E “venti giorni prima dell’attacco la Borsa cinese aveva comprato quella di Kiev”, segno che il Dragone era all’oscuro dei piani criminali di Putin.
(…)
DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI…
FLASH – DONALD TRUMP CANTA VITTORIA SUI DAZI ALL’EUROPA OSTENTANDO OTTIMISMO (“ANDRÀ TUTTO BENE CON…
FLASH! - QUESTA SERA ALLA VERSILIANA DI MARINA DI PIETRASANTA, IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA CARLO…
COME STA IN SALUTE DONALD TRUMP? DOPO LE FOTO HORROR DELLE CAVIGLIE FORMATO ZAMPOGNA DEL…
JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA…
“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN…