Estratto dell'articolo di Ilaria Venturi per www.repubblica.it
università bologna
"Si dichiarò disponibile a farmi da relatore per la tesi, mi propose di nominarmi sua ‘assistente’ e quando quel giorno mi molestò diventò il mostro che mi porto dietro nelle notti. Essere costretta a stare seduta su di lui e a tenergli la mano, a subire umiliazioni devastanti e lavaggi psicologici, ad ascoltare le sue fantasie sessuali e di come voleva gli venisse praticato un rapporto orale e, ancora, toccamenti, insulti e schiaffi: sono solo alcune delle cose successe in quelle sei ore che mi annullarono completamente. E quando chiesi chiarimenti lui mi rispose: qui dentro funziona così".
molestie sessuali 4
E' il racconto agghiacciante di una studentessa universitaria. E non è il solo. Le testimonianze, con nomi di fantasia - Micaela, Lucia e Sara - sono state rese pubbliche dal collettivo MalaConsilia al quale si erano rivolte le ragazze. Denunce che hanno portato un docente di 70 anni, già in pensione ma che ancora teneva corsi, ex direttore di dipartimeno, alla condanna.
Il professore, già allontanato dall'università, a processo ha patteggiato, nei giorni scorsi, una condanna per violenza sessuale a un anno e 8 mesi. La pena è stata sospesa, vincolata al fatto che il docente si sottoponga a un percorso di recupero presso enti o associazioni che si occupano di assistenza psicologica. "Il lavoro fatto da questa associazione è molto serio e coraggioso, credo sia questo il vero lavoro da fare - commenta Milli Virgilio, l'avvocata che ha difeso le studentesse - Il fenomeno è trasversale come sa ognuna di noi che è stata all'università, e che anche professionalmente ho potuto riscontrare, perché si innesta nei rapporti di potere tra uomini e donne, particolarmente accentuato nel contesto accademico” […]
I racconti delle studentesse
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Lucia racconta che il docente con lei aveva chiuso la porta a chiave. "Mi aveva fatta sentire speciale, aveva fatto apprezzamenti e proposto progetti insieme, ma aveva aggiunto che me li sarei dovuti guadagnare". Confusa e manipolata, Lucia non ne ha parlato con nessuno per molto tempo, "mi sentivo sempre colpevole". Sara, stesso identico copione.
"Anche con lei andava in bagno lasciando la porta aperta, si sfogava delle conseguenze dovute all'operazione subita e della sua vita privata, la obbligava a sedersi su di lui e faceva leva su senso di colpa e paura, ricordando sempre quanto potere avesse e come facilmente avrebbe potuto distruggerla" racconta il collettivo.
molestie sessuali 2
Faceva leva sul senso di colpa e di paura. Avances, proposte di uscire insieme, toccamenti sino a gesti violenti e intimidazioni. Episodi ripetuti in passato, già nel 2012, e l'anno scorso. […]
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