Il racconto di Elena Stancanelli pubblicato da “la Stampa”
elena stancanelli foto di bacco
C' era troppo vento. Avevo paura che mi cascassero i faggi addosso, per questo non sono andata a scuola. Benedetta, nascosta sotto coperte, mette in ordine le sue bugie. Il vento sbatte davvero le persiane, ma di solito nessuno le chiede niente. È abituata a fare tutto da sola, la colazione, il pranzo, lavare le tazzine dopo C' era troppo vento. Avevo paura che mi cascassero i faggi addosso, per questo non sono andata a scuola.
Benedetta, nascosta sotto le coperte, mette in ordine le sue bugie. Il vento sbatte davvero le persiane, ma di solito nessuno le chiede niente. È abituata a fare tutto da sola, la colazione, il pranzo, lavare le tazzine dopo. Suo padre lavora e la mamma ha una mamma malata, che abita dall' altra parte del paese.
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Nonna Elvira sta sempre a letto e non parla più. Quando Benedetta la va trovare, le dipinge le unghie con lo smalto rosso per farla divertire. Come quelle di sua mamma e anche le sue, ma le sue il maestro gliele aveva fatte cancellare. Togliti quelle unghie rosse, vuoi diventare come tua madre?
Certo, come chi sarei dovuta diventare, pensa Benedetta. La mamma è bella, tutti la guardano e sorride sempre. La mia mamma, e intanto tiene la testa sotto il cuscino. Fin quando non sente il rumore dei suoi passi, e la porta che si apre.
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Il latte da scaldare Forse non è ancora uscita, aveva pensato Benedetta appena si era svegliata ed era corsa in cucina solo con la camicia da notte. Non c' era nessuno, invece, solo il latte da scaldare nel pentolino. Aveva acceso il gas con un fiammifero e si era seduta sulla sedia alta e scalcagnata davanti al tavolo di marmo, tenendo i piedi sollevati da terra per le mattonelle gelide.
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Sotto la camicia da notte i seni stavano crescendo e i capezzoli erano minuscoli, dritti e doloranti. Persino in quel momento, mentre li guardava, crescevano. Pianissimo, ma senza mai fermarsi. Non si sarebbero fermati mai più, fino a diventare delle tette gigantesche. Li guardava come se fosse qualcun altro a guardarli, come se fossero già giganteschi e bellissimi.
Poi li aveva sfiorati ma facevano soltanto male e il latte si era versato sui fornelli perché era bollito, e ormai faceva schifo e non si poteva più bere.
SESSO E SEDUZIONE
Era uscita di casa come se dovesse subito tornare, con addosso un giaccone di lana della madre che stava appeso all' entrata. Ai piedi gli stivali di gomma, che stanno sempre lì per prendere le uova alle galline. Era rimasta soltanto la sua bicicletta piccola, appoggiata al muro.
Con la sua, il padre era andato a lavoro piano piano. Va sempre piano piano, forse perché non è contento, pure a scavallare con le gambe per salire ci mette un bel po'. La madre invece vola, non le stai dietro e intanto canta, e si mette in piedi sui pedali.
Come i pirati col tesoro Voleva trovare la tazzina.
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Benedetta quando è sola seppellisce le cose. Nel bosco, vicino al muretto, dietro il garage. Dopo un po' le tira fuori e le mette in una scatola - braccialetti, bamboline, magliette, una matita. Quando la apre, sente quell' odore delle cose seppellite. Vorrebbe strusciarselo addosso, è l' odore che preferisce.
Camminava con gli stivali di gomma e la giacca di lana della mamma e cercava la tazzina rotta che aveva seppellito quando aveva compiuto tredici anni, un mese fa. Sotto il faggio grande, quello dove comincia il bosco. Ci aveva messo un segno fatto con dei rami, ma non lo trovava e quindi si era messa a contare i passi come i pirati col tesoro. Aveva messo le spalle contro il tronco dell' albero e aveva contato, scavato, ma non c' era niente. E allora aveva girato intorno al tronco e aveva contato di nuovo dall' altra parte e mentre contava, lontano, aveva visto la bicicletta della mamma, sdraiata per terra sulle foglie, nel bosco.
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Lo sappiamo tutti cosa fa tua madre con gli uomini.
Gliel' ha detto una ragazza a scuola, che suo fratello aveva perso la testa da quando sua madre lo aveva portato nel bosco e ora passava le ore nel bagno a maneggiarsi senza pace. E Benedetta non aveva capito bene cosa voleva dire maneggiarsi ma aveva detto che sua madre non porta nessuno nel bosco. Ed era andata via, perché quella diceva finirà per venire la polizia o che la arrestano per oscenità.
E poi era successo che Benedetta era andata a fare la spesa in una bottega dove sua madre non la servivano più, la padrona l' aveva indicata, mentre tagliava il prosciutto, e aveva detto quella è malata e va rinchiusa in manicomio. Benedetta aveva pensato che volessero rinchiudere sua nonna, perché aveva le unghie tinte di rosso. E quando era tornata da lei aveva portato l' acetone, per cancellarle.
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E intanto aveva continuato a camminare verso la bicicletta della sua mamma e aveva freddo perché quel vento non smetteva di soffiare fin dentro la giacca e faceva drizzare ancora di più quei suoi capezzoli minuscoli che facevano male. E avrebbe fatto sbattere le persone insieme, trasportandole di qua e di là senza fargli mettere i piedi in terra.
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E il vento aveva fatto cadere la bicicletta sulle foglie e faceva volare il vestito della sua mamma che aveva tutti i capelli in faccia e rideva, mentre quell' uomo stava dietro di lei. Lui l' aveva vista arrivare e si era fermato e aveva detto qualcosa a sua mamma nell' orecchio, chinandosi in avanti perché lei era a quattro zampe davanti a lui. Ma sua madre aveva riso ancora più forte e lui aveva ricominciato, così Benedetta si era girata ed era tornata verso la sua casa, correndo.
Si era tolta gli stivali di gomma e la giacca e si era infilata sotto le coperte.
Non hai fatto colazione, c' era tutto il latte sui fornelli.
Guarda, ho trovato questa.
Sua madre, seduta sul letto, tiene in grembo la tazzina sbreccata che aveva seppellito il giorno del suo tredicesimo compleanno. Era vicino al faggio, dice guardandola con attenzione, chissà come ci è finita.
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Benedetta vorrebbe dire non sono andata a scuola perché c' era troppo vento, vorrebbe dire la bugia che aveva ripetuto dentro il cuscino mentre riprendeva fiato e il cuore tornava ai suoi battiti regolari e le lacrime si asciugavano.
Ma invece non dice niente e guarda le mani di sua madre. Ha il bordo delle unghie nero di terra. L' unghia del dito medio ha lo smalto sbreccato. Dice vado a farti un po' di latte caldo e fa per alzarsi. Ma Benedetta stringe la tazza e insieme stringe le mani della sua mamma tra le sue. Forte, perché lei non possa sfilarle, per non vedere quella striscia nera di terra, per trattenerla con sé che non la porti via nessuno, né la polizia né quelli del manicomio e neanche il vento.
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