a cura di CRITICAL MESS (colinward@autistici.org)
1 - UN PAESE PER RICCHI...
"Monti: posso anche lasciare. ‘Se il Paese non è pronto non tireremo a campare'. Il premier difende la riforma dell'articolo 18" (Repubblica, p. 1). "Monti, ultimatum ai partiti", urla a tutta prima Illustrato Fiat. "Lascio se il Paese non è pronto", ci ammonisce il Professore Capo dalla prima pagina del Messaggero, beccandosi un editoriale piccato dal giornale di Calta-Riccone ("Un editto fuori misura").
"E' arrivata la botta. Nuove tasse nella busta paga. Oggi gli italiani scoprono i sacrifici richiesti da Monti: negli stipendi la stangata delle addizionali" (Giornale, p.1). "Senza lavoro e senza pensione. 350 mila scaricati dal governo. Sono gli ‘esodati', finiti nella morsa della riforma Fornero. Si pensava fossero 50 mila, invece sono sette volte di più. Un'emergenza sociale che la ministra vorrebbe sanare con un mini-sussidio" (Cetriolo Quotidiano, p. 1).
Capito, bambini? State buoni, altrimenti i professori se ne vanno e ci lasciano nel disordine sociale e nell'ignoranza economica. Volete voi il bunga bunga? Nooooooooo! Volete voi il diritto all'insolvenza di Stato e personale? Nooooooo! Volete voi un'Europa delle regioni, basata sull'autodeterminazione, sulla semplicità amministrativa e fiscale, sui princìpi del mutualismo e della non ingerenza nelle vite dei cittadini? Noooooo!
Volete voi, infine, che la Moneta Unica non vi dissangui e le grandi banche la smettano di finanziare i Soliti Noti? Nooooooo! E allora piegate il capo e baciate la mano che vi castiga. La mano del Professor Boccone e di Donna Elsa, la maestrina perversa che sulle pensioni ha sbagliato i conti come una piccola ripetente. Perché se non facciamo come dicono loro, questi se ne tornano nelle loro case in Engadina, in Val Ferret e sul lago di Como. E poi scendono giù da noi solo per i consigli di amministrazione in cui siedono. A prendere il getton d'oro.
FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE2 - VIZI CAPITALI...
Il salvataggio della galassia Ligresti è una foto perfetta dell'altra Italia. Quella che spende e spande. Quella che trova sempre il cosiddetto accesso al credito. Quella che più la combini grossa e più il sistema ti deve in qualche modo coprire. Sul Cetriolo Quotidiano, Vittiorio Malagutti racconta un'altra bella storia di familismo morale: "Fonsai, i Ligresti si sono presi anche l'informatica, l'appalto al marito di Jonella" (p. 12). E intanto si muove anche la magistratura milanese: "Fondiaria Sai, i revisori convocati in procura. Il pm Orsi sta cercando di valutare l'attendibilità dei bilanci. Oggi saranno sentiti i manager del gruppo" (Repubblica, p. 24).
Sul fronte senese, Il Corriere delle banche nasconde a pagina 41, nella rubrichetta Sussurri & Grida, una vera bomba di Mario Gerevini sotto il sedere del cda di Montepaschi: "Il Caso dei 40 milioni di Mps prestati a Mps. Con garanzia". Un bell'esempio di "fare banca", come direbbe il boccoluto presidente dell'Abi, Giuseppe Mussari.
3 - LA BAVA SEPARATA DALLE NOTIZIE...
"Il banchiere e gli studenti. A lezione di durezza. Pagliaro (Mediobanca): ‘Il posto fisso è del passato'". Nelle pagine economiche della Stampa Lingottata c'è una vera perla (p. 36). Scopriamo che "Il più riservato dei banchieri, Renato Pagliaro, rompe il silenzio per parlare di lavoro ai ragazzi del liceo. Che invita a perdere vecchie certezze e antichi pregiudizi. Basta con le graduatorie sociali del lavoro: ‘Conta sempre come lo fai, anche il più umile può dare grandi soddisfazioni'.
Invitato dall'Osservatorio Permamente Giovani Editori e dal suo presidente Andrea Ceccherini al ‘Carducci' di Milano, il presidente di Mediobanca si definisce ‘il prodotto della stabilità del posto di lavoro'". Chissà se i ragazzi del liceo, guardando bene negli occhi uno come Andrea Ceccherini, hanno perso "vecchie certezze e antichi pregiudizi" su come ci si guadagna da vivere.
ELSA FORNERO4 - I VERMI NELLA FACCIA...
Guardate con attenzione la foto di Bersani, pubblicata a pagina 4 di Repubblica, il quotidiano amico. La pappagorgia dubbiosa non gli si contiene più e schizza da dietro, tra il colletto inamidato e la nuca. L'occhio gravemente impallato fissa il famoso Punto "I", quello oltre il quale l'appoggio al governo dei Professori è un'Inculata senza ritorno.
5 - I CORTIGIANI COSTANO...
"La Svizzera respinge 2,5 milioni di Fede. Una banca denuncia: il direttore del Tg4 si è presentato con una valigetta piena di contanti. No al deposito. La Finanza indaga. Accertamenti anche sulla persona che a dicembre accompagnò il giornalista a Lugano" (Corriere, p. 27). Pezzo quasi in fotocopia sulla Stampa ("La banca svizzera rifiuta il tesoro di Emilio Fede", p. 23). Bucaccio terribile per Repubblica e Cetriolo Quotidiano. E proprio su uno dei temi a loro più cari.
Ma che cosa avrà fatto di così redditizio Emilio Fede, per avere tutti quei soldi cash da portare in Svizzera? Ha venduto anche lui, come Dellutrone, una casa all'amico B., suo augusto coimputato nel processo Ruby?
PAOLO LIGRESTI6 - OBBEDIENZA E CONTROLLO...
"Milano, attentato alla centralina dei treni. Incendio doloso. La scritta "No Tav" e il riferimento a due anarchici suicidi. Convogli in ritardo, danni per un milione di euro. Il movimento contro l'Alta Velocità: noi non c'entriamo nulla" (Corriere, p. 26). Nella stessa pagina, Marco Imarisio sforna "L'analisi": "Dagli attentati degli anni 90 alle battaglie in Val di Susa nel nome di Sole e Baleno". Un racconto inquietante, tra depistaggi e suicidi in carcere (preventivo), traffici d'armi e servizi segreti.
All'analisi di Imarisio manca solo un punto fondamentale: quello processuale. Di che cosa erano accusati i suicidi? Chi erano i pm e gli inquirenti? E la Cassazione ha poi per caso smantellato l'accusa più grave, quella di terrorismo? E se ci sono stati errori giudiziari, o anche semplici insuccessi investigativi o teoremi indimostrati, ci sono state scuse o polemiche? Così, tanto perché anche i lettori del Corrierone possano avere qualche elemento in più per farsi un'idea.
Mussari7 - OGNI COSA E' RUMINATA...
"Roma, addio al sergente ‘costruttore di pace'. Funerali di Stato. Anche il presidente Napolitano alle esequie di Michele Silvestri, il militare ucciso dai talebani in Afghanistan" (Corriere, p. 19). Neppure al momento della morte, si alza il velo dell'ipocrisia. Nulla è chiamato con il suo nome. Il soldato straniero è un "costruttore di pace". L'ammazzato è un "caduto", quasi scivolato. La democrazia e i diritti non crescono dal basso, a costo di meritarseli con la rivolte e la guerra civile, ma si "importano" con le truppe straniere.
8 - DISECONOMY...
Non sempre "esportare democrazia" e vendere "sistemi di sicurezza" in Patria assicura grandi utili (al di là dei partiti). E allora oggi tocca leggere: "Finmeccanica alza il velo sulle forti perdite. Gli analisti vedono un rosso di 2,3 miliardi. Oggi il cda analizza il bilancio 2011" (Repubblica, p. 22). Santo Cielo, e come si azzardano i giornali italiani a scrivere di Finmeccanica così malamente? "Per il Financial Times il nuovo management varerà una maxi-pulizia dei conti". Ah, ecco, lo ha scritto ieri un quotidiano straniero, citando anche le inchieste per corruzione che hanno costretto alla porta Pier Francesco Guarguaglini e signora. Inchieste giudiziarie sparite dai giornali, nel frattempo.
9 - ORA D'ARIA...
"Nelle educazioni più accurate il maestro comanda e crede di governare: è in effetti il bambino che governa. Egli si serve di ciò che esigete da lui per ottenere da voi ciò che gli piace; e sa sempre farvi pagare un'ora di assiduità con otto ore di compiacenza" (Rousseau, Emilio)
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Andrea Ceccherini,