Michele Di Branco per “il Messaggero”
MOODYS E IL DOWNGRADING
Nuova doccia fredda sulle prospettive economiche del Paese. L' agenzia di rating Moody' s ha rivisto la sua stima di crescita dell' 1,3%, riducendola ben al di sotto dell' 1%. «Probabilmente il valore nel 2019 si assesterà tra 0 e 0,5%» ha spiegato Kathrin Muehlbronner, lead analyst per l' Italia. La previsione, espressa in occasione della Credit Trends Conference di Moody' s a Milano, è una conferma rispetto a quanto indicato nelle scorse settimane da Bankitalia, Fondo monetario internazionale e dalla stessa Commissione Ue, concordi nel ritenere improbabile uno scatto in avanti nel corso di quest' anno.
Quanto al rating, già abbassato lo scorso ottobre, Moody' s non ha effettuato variazioni. «Abbiamo un outlook stabile, copre un arco di 12-18 mesi e non vediamo cambiamenti», ha detto Muehlbronner sottolineando che «è stata assunta una crescita bassa, per un paio di anni al massimo, e sotto 1%». Il deficit, invece, si dovrebbe fermare al 2,5% sia quest' anno e che l' anno prossimo. Il problema, ha ammonito l' analista, è che si parte dall' assunto che «l' Italia ha bisogno di riforme, dalla pubblica amministrazione al mercato del lavoro, dalla competitività al sistema giudiziario e ne ha bisogno da molto tempo».
moody's rischio declassamento
Inoltre, «non c' è nulla dell' agenda di riforme governo che cambia qualcosa sulle prospettive di crescita dell' Italia». Anche gli elementi positivi, come quella della Lega su semplificazione delle tasse, e il piano di investimenti, non cambiano l' outlook. Moody' s mostra inoltre una certa preoccupazione per l' evoluzione del quadro politico. «Vediamo un significativo rischio di elezioni anticipate probabilmente dopo le elezioni europee. Difficile dire quale sarà il governo» ha detto Muehlbronner parlando di «situazione è poco chiara di rischio politico è difficile da prezzare».
MOODY'S
Secondo l' agenzia non è improbabile che la via d' uscita, dopo il voto, sia la costruzione di una nuova maggioranza politica. Secondo Moody' s, in ogni caso, la recessione tecnica che ha colpito l' Italia «è fonte di preoccupazione» ma non rischia di contagiare l' area euro. «Mi aspetto che le stime sull' Europa saranno riviste leggermente al ribasso ma non c' è rischio contagio dall' Italia, ma neppure da altri Paesi, che hanno fatto progressi» ha garantito Muehlbronner spiegando che «i costi di finanziamento rimangono bassi nell' Eurozona, ma sono saliti in Italia a causa del rischio politico interno».
I CONTI
di maio salvini
Un elemento quest' ultimo che, a giudizio di Moody' s, ha già inciso negativamente sui nostri conti pubblici. Intanto i dati del quarto trimestre 2018 diffusi da Eurostat fotografano una situazione già nota per l' Italia. Il Pil è calato dello 0,2%, dopo il -0,1% del terzo trimestre. La Germania è invece riuscita ad evitare la stessa situazione di un soffio, grazie ad una crescita che resta invariata sui tre mesi precedenti, che le ha evitato il nuovo segno meno dopo quello del terzo trimestre (-0,2%). È tutta l' Eurozona che rallenta ma l' Italia si conferma l' unico segno meno della Ue.