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    MORETTI VELENOSO. SA CHE NON VERRA’ CONFERMATO IN FINMECCANICA E SI VENDICA: “SIAMO IN UN PAESE DI MATTI” - E DOPO ANNI L’AZIENDA DISTRIBUISCE DIVIDENDI. “IL MERCATO E’ CON ME”: NON LE VITTIME DELLA STRAGE DI VIAREGGIO. PER QUESTO GENTILONI, PADOAN E (NELLE ULTIME ORE ANCHE RENZI) NON LO VOGLIONO PIU’ SU QUELLA POLTRONA


     
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    Francesco Spini per la Stampa

     

    MAURO MORETTI MAURO MORETTI

    «Se la mia mancata conferma fosse legata a eventuali mancati risultati dell' azienda, sarei stupefatto: a quel punto mi parrebbe di stare in un Paese di matti». Mauro Moretti pare un leone in gabbia, quando si presenta di fronte ai giornalisti dopo il cda che approva i conti e il piano 2017-2021: sa benissimo che la sua riconferma alla guida di Leonardo, l' ex Finmeccanica, è appesa a un filo, ostacolata dalla sentenza di condanna per la strage di Viareggio, di quando era ad delle Ferrovie. Ma non ci sta a passare per un incapace.

     

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    Sul maxischermo dietro di sé fa scorrere i dati degli anni della sua guida in cui scorrono «risultati economici di assoluto rilievo», declama, con il mol salito da 1,49 miliardi del 2013 a quota 1,9 miliardi, nonostante un fatturato stabile sul filo dei 12 miliardi. Sottolinea che il suo primo problema era stato quello di affrontare «il dramma di un portafoglio pieno di ordini tossici», che producevano perdite. Così se il contenuto dei ricavi prima «era di sasso, per usare una sostanza nobile, ora è di oro». La chicca, però, la presenta col bilancio del 2016 che vede il ritorno, dopo sei anni, al dividendo.

    RENZI MORETTI RENZI MORETTI

     

    «Un fatto storico», lo definisce. All' assemblea del prossimo 16 maggio verrà proposta una cedola di 14 centesimi, «che non si fa a debito come si è fatto finora». Il Tesoro incasserà così 24 milioni. Che aggiunti ai 150 in arrivo dalle Poste, portano gli introiti dalle partecipate a 175 milioni.

     

    Nel bilancio di Leonardo i ricavi scendono del 7,6% a 12,002 miliardi, il margine operativo sale del 2,2% a 1,9 miliardi, il risultato netto ordinario raddoppia da 253 a 545 milioni e l' utile di competenza è pari a 507 milioni, 20 milioni in meno di un anno fa, per un minore apporto delle operazioni straordinarie. La Borsa gradisce soprattutto il ritorno del dividendo, e il titolo Leonardo decolla del 7,75%, a 13,90 euro.

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    Moretti, così, può esercitarsi nell' arte della polemica: «In giro per il mondo tutti scommettono su Moretti. Qui in Italia tutto quel che è positivo è merito d' altri, le cose negative sono tutte colpa mia. Mi hanno attaccato perfino sul nome Leonardo». Ma serviva, sostiene, per dare un taglio netto col passato.

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    Quel passato che torna con le indagini della Procura, quella di Roma, che indaga - tra tasse evase per 135 milioni e appropriazioni indebite - 82 tra dipendenti, ex vertici (ci sono l' ex presidente Giuseppe Orsi, l' ex dg Alessandro Pansa) e uno in carica: il direttore finanziario, Piero Cutillo. «Si è svolto tutto tra il 2008 e il 2014, prima del mio arrivo», puntualizza Moretti.

    ALESSANDRO PANSA E GIUSEPPE ORSI ALESSANDRO PANSA E GIUSEPPE ORSI

     

    «C' erano i buoni benzina, l' uso delle macchine di servizio, le trasferte, era un po' tutto così. Un clima che è stato completamente cambiato», assicura sottolineando la «base etica traballante» che aveva trovato, con una «cultura industriale pari quasi a zero». Ora, dopo tutto il lavoro fatto, Moretti è a un passo dall' addio. «Sono sereno - dice - io non ci perdo niente. Il governo è padrone delle sue scelte». Ma lui, visti i risultati, una riconferma pensa proprio di meritarsela: «Mi limito a prendere atto che tutti gli operatori che hanno investito in Leonardo la pensano così...».

     

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