Enea Conti per www.corriere.it
rimini
Ha visto la moglie sbracciarsi, l’ha sentita chiedere aiuto urlando mentre annaspava in acqua. E non ha esitato un attimo a raggiungerla, macinando bracciate tra le onde che stavano increspando il mare immerso nella nebbia, sabato mattina a Rimini.
Sergio Papisca, 83 anni, è morto dopo aver soccorso e salvato la sua compagna in difficoltà, dopo aver compiuto un commovente gesto d’amore. Per via del violento sforzo fatto per salvare la compagna che stava per annegare il pensionato, residente a Cassano Magnago (Varese), non ha retto la fatica. Ed è stato colpito da un infarto, fatale. Da 40 anni la coppia soggiornava in Riviera, sempre a Rimini, sempre lì all’hotel Ancora di viale Regina Elena, zona Bellariva.
«Erano nostri clienti abituali — dice dall’albergo una voce femminile, in lacrime — e ogni anno soggiornavano qui per almeno due settimane. Anche noi condividiamo il dolore della famiglia. Siamo distrutti. È come aver perso una persona di famiglia tra le più care».
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Erano le 11.30 — è la ricostruzione fatta dalla polizia — quando i due coniugi entrano in acqua per rinfrescarsi dall’afa. La moglie di Sergio però viene sospinta dalla corrente in un punto in cui il mare pare più profondo. Forse la donna si spaventa. Per questo non riesce a tornare verso la riva. Che vede allontanarsi sempre più. E’ a questo punto che chiede aiuto al marito. Grida, lo chiama. Sergio non ci pensa un istante. Si tuffa. La afferra, la trascina con sé, la riporta sulla battigia. Intervengono nel frattempo anche due bagnini. Che adagiano la signora su un lettino.
Sarebbe un’«istantanea» bellissima, un racconto con il lieto fine. Sergio è infatti lì accanto: sorride guardando la compagna di una vita che ha appena salvato. Però dopo poco ha un malore. Il cuore cede per lo sforzo violento. Si fatica a capire che stia morendo. Chi ha assistito a quella scena terribile dice che l’anziano si è adagiato lentamente sulla sabbia. E anche se il suo cuore non batteva più sembrava che continuasse a sorridere.