1 - L'INCAPACITÀ DEL SILENZIO DOPO L'ERRORE MORRA, CHE PARLA DI SÉ IN TERZA PERSONA
Goffredo Buccini per il “Corriere della Sera”
NICOLA MORRA GIUSEPPE CONTE
E sì che l' aveva anche imbroccata, tempo fa, l' epistola giusta: «Ritirati in te stesso per quanto puoi», trascrive severo su Twitter a maggio, citando Seneca, settima lettera morale a Lucilio. Invece, tac, altro che seguire l' ammonimento del suo più modesto omologo della Roma imperiale! Il filosofo dell' Italia grillina non resiste al richiamo della folla (e forse della follia) web e, come si dice nella Roma di questi tempi cupi, ci rintigna...
Perché, ammettiamolo, quello che colpisce di Nicola Morra è proprio l' intestardirsi, la propensione alla toppa peggiore del buco. Non è, insomma, o non solo, la pessima idea di tirare in ballo, cinque giorni fa su Radio Capital, una defunta (la presidente forzista della Calabria Jole Santelli) per stigmatizzare l' incauto (a suo dire) esercizio del voto di un popolo intero (i calabresi, che l' avevano eletta benché malata di cancro). È il seguito, post dopo post, di metafore, iperboli e allusioni in apparenza volte a scusarsi e spiegarsi: senza successo per l' ex prof del liceo Telesio di Cosenza asceso via meetup ai vertici delle istituzioni.
jole santelli
La scelta aventiniana del centrodestra, che da ieri diserta le riunioni della commissione Antimafia da lui presieduta, è solo l' ultima onda, forse spumeggiante di rimorso (Morra fu eletto con i determinanti voti dei salviniani). La tempesta di indignazione è così potente e trasversale (pure tra i Cinque Stelle) da far venire persino voglia di difenderlo (l' uno contro tutti è sport molto praticato in Italia). Con autorevolezza, lo difende infatti Michele Serra sull' Amaca del 21 novembre («Io sto con i linciati»).
Il problema è che il nostro, lungi dall' introiettare il prezioso suggerimento di Seneca, optando magari per un dignitoso momento di silenzio, se non addirittura per le dimissioni da tanti sollecitate, si ributta nella mischia con la discrezione di un' oca del Campidoglio. Dunque, eccolo, in diretta Facebook (rilanciata su Twitter), mentre ammannisce ai suoi seguaci 11 minuti e 41 secondi di un memorabile video in cui parla di sé in terza persona (come Giulio Cesare o Berlusconi) dalla sede di Palazzo San Macuto: «Tutti sono impegnati a discettare su Morra: Morra dimettiti è un trend topic». Il suo palese tentativo è spostare l' attenzione dalla povera Santelli a Domenico Tallini, il presidente del Consiglio regionale della Calabria arrestato per concorso esterno con la cosca Grande Aracri.
nicola morra foto di bacco (1)
Dunque, «Morra ha sempre avuto parole di rispetto verso chi è malato Ma se voti Morra non ti devi lamentare se Morra provoca polemiche, perché Morra è così». Morra, si capisce, «viene infangato perché dà fastidio alla mafia». Infine, la chicca, un' immagine a metà strada tra l' oscuro avvertimento e l' oscurantismo maschilista: «Se queste mie parole devono servire a riverginare l' imene di qualcuno che si è un pochino trastullato nel tempo, quello è un problema di altri». Insomma, come direbbe Morra medesimo: Morra è a livelli altissimi di epifenomenologia politica.
Che non fosse Sartre e neppure Habermas deve averlo intuito persino Beppe Grillo quando gli si è presentato davanti questo oscuro insegnante di filosofia, genovese di nascita e cosentino d' adozione, «politicamente castrato» da casta e ancien régime («in attesa degli esiti della maieutica» grillina, annota Mattia Feltri) e tendente talvolta alla supercazzola. Ma tant' è. In un movimento che ha come fiori all' occhiello ragazzi che collocano Pinochet in Venezuela, dubitano dello sbarco sulla Luna e invocano l' egidia (sic) dell' Onu sull' immigrazione, un uomo maturo, anche se un po' bombastico, capace di parlare di Agostino e Platone deve sembrargli un giglio in un campo di cavolfiori.
Poi il buon Morra piace all' Elevato perché è un giustizialista feroce, minaccia la «dittatura della legalità»; considera sentenze definitive le decisioni di un gip; registra i presenti e porta tutto alla Finanza sperando di incastrare il sindaco di Cosenza con cui si detesta.
Silenziato dalla Rai, twitta infine un «loro non si arrenderanno mai, io neppure!», foriero di tenzoni e tensioni.
giulia sarti e nicola morra
Ancora quisquilie, rispetto al post dell' altro ieri all' alba, dopo chissà quali tormenti notturni: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati». Beh, non stupitevi: quando il gioco si fa duro, per trovare un modello degno, tocca salire un po' più su di Seneca.
2 - MORRA RIMANDA L'ANTIMAFIA AVENTINO PER FARLO DIMETTERE
Anna Maria Greco per “il Giornale”
A fine mattinata sui cellulari dei componenti della Commissione antimafia arriva l' avviso di «sconvocazione» delle sedute già fissate ieri e oggi. La decisione è di Nicola Morra, il presidente grillino nell' occhio del ciclone per le sue violente dichiarazioni sulla Calabria e la sua presidente, recentemente scomparsa, Jole Santelli.
Il centrodestra unito chiede da giorni le sue dimissioni e finché non arriveranno, hanno annunciato Lega, Fratelli d' Italia e Forza Italia, nessuno dell' opposizione parteciperà alle riunioni. Ieri era prevista quella di un Comitato della bicamerale, oggi la prima plenaria. Il presidente sotto accusa ha preferito farle saltare. Prende tempo, ma oggi a Palazzo Madama i capigruppo del centrodestra torneranno all' attacco, in una conferenza stampa alle 11,30.
maria stella gelmini foto di bacco (2)
Una lettera per annunciare la protesta contro le mancate dimissioni di Morra, definito per le sue dichiarazioni «incompatibile» con il suo ruolo istituzionale, è stata mandata dai gruppi dei tre partiti d' opposizione ai presidenti del Senato, Elisabetta Casellati (che ha già detto: «Disonora le istituzioni») e della Camera, Roberto Fico.
«Morra deve dimettersi - dice la capogruppo di Fi alla Camera, Mariastella Gelmini - perché le sue dichiarazioni sono indegne di una carica istituzionale così rilevante e offensive, oltre che per la nostra collega prematuramente scomparsa, anche per tutti i malati oncologici e per i calabresi».
Per il leghista Gianluca Cantalamessa, membro della Antimafia, forse ancor più grave è stata la dichiarazione di «scuse» del presidente 5Stelle. «Ha detto, in pratica, chi sta con me sta contro mafia e chi mi attacca dalla sua parte. Atteggiamenti come questo non può permetterseli chi copre un ruolo del genere».
Su 49 componenti dell' Antimafia 10 sono della Lega, 6 di Fi e 3 di FdI, ma anche altri dei 6 del gruppo misto potrebbero scegliere l' Aventino, come già hanno fatto Maurizio Lupi e Sandra Lonardo. Anche se non si arriverebbe a far mancare il numero legale e a paralizzare i lavori, si porrebbe un grave problema di rappresentanza, con tutta la minoranza assente.
Non c' è modo però di costringere Morra alle dimissioni, senza un volontario passo indietro.
roberto fico
E sembra che dalla maggioranza non vengano pressioni perché il presidente lasci. «Forse per le parole su Jole Santelli Morra non dovrebbe dimettersi, ma chieda scusa e continui a fare il suo lavoro», minimizza a Un Giorno da Pecora il capogruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci. E Maria Laura Paxia, membro 5Stelle della Commissione di Vigilanza Rai, sposta l' attenzione sulla cancellazione venerdì dell' intervento del suo collega di partito alla trasmissione di Rai3 Titolo V, annunciando di aver presentato un' interrogazione per chiedere l' intervento di presidente e direttore generale della Rai: «Per quanto le parole del senatore Morra siano state infelici, l' azione posta in essere dalla Rai sembrerebbe violare ogni regola di par condicio, nonché di equilibrio, pluralismo, completezza, imparzialità, indipendenza e apertura alle diverse formazioni politiche».
Giusy Bartolozzi, deputata Fi dell' Antimafia, ricorda che non è la prima volta che Morra dimostra di «non essere in grado di ricoprire questo ruolo istituzionale». Ci fu uno scontro durissimo nella primavera 2019 tra Morra e la Santelli, sua vice in Commissione, sull' inchiesta che aveva coinvolto il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto e nella quale il 5Stelle avrebbe avuto un ruolo sospetto, secondo la governatrice della Calabria scomparsa. Lei denunciò in una conferenza stampa relazioni di Morra con i pm di Cosenza, che iniziarono l' indagine e presentò un esposto in procura, provocando le ire dell' interessato. Fatti che gettano un' ombra ulteriore sull' attacco del pentastellato alla Santelli.