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    IL MOSTRO DI COMPOSTELA - INCUBO FINITO SUL CAMMINO DI SANTIAGO, PRESO IL KILLER DELLA PELLEGRINA AMERICANA: HA UCCISO DOPO UNA TENTATA VIOLENZA SESSUALE - IL PIANO DIABOLICO DELL’UOMO


     
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    Francesco Olivo per “la Stampa”

    CAMMINO SANTIAGO 1 CAMMINO SANTIAGO 1

    Il posto più mistico d’Europa, un pomeriggio di settembre, è diventato all’improvviso una di zona di guerra. Tra i viandanti del Cammino di Santiago, sono arrivati dal nulla trecento poliziotti delle forze speciali con le sirene e gli elicotteri a sorvolare la zona di Astorga (regione Castiglia e Leon), cuore del Camino Frances, il più battuto dai turisti.

     

    Cercavano l’assassino di Denise Pikka Thiem, una pellegrina americana di 41 anni, sparita ad aprile, e molto probabilmente, l’hanno trovato. La caccia all’uomo è l’epilogo di una storia iniziata malissimo. 

     

    L’arresto
    La svolta è arrivata venerdì scorso, quando le forze della «Policia nacional» hanno trovato il corpo della statunitense, arrestando il presunto assassino, Miguel Ángel Muñoz Blas, 39 anni, che aveva seppellito in malo modo il corpo della vittima nel giardino di casa. Sulla modalità dell’omicidio restano dei dubbi, sul movente, invece, si comincia a far chiarezza: per gli inquirenti, Muñoz Blas ha ucciso dopo un tentativo di approccio sessuale. Per realizzare il suo scopo l’uomo aveva messo delle false indicazioni stradali, sviando le pellegrine per farle arrivare nei pressi della sua villetta. 

     

    IL CAMMINO DI SANTIAGO DE COMPOSTELA 1 IL CAMMINO DI SANTIAGO DE COMPOSTELA 1

    I funerali si svolgeranno domani con la più solenne delle cerimonie: durante la messa del pellegrino nella cattedrale di Santiago di Compostela. Per Denise si era mobilitata l’America: il dipartimento di Stato, ovviamente, ma anche il senatore John McCain, che, dopo aver chiesto l’impiego dell’Fbi, domenica ha ricevuto una lettera del premier spagnolo Rajoy, con le condoglianze di tutto il suo Paese. 

    L’epilogo
    Quello conclusosi venerdì è il più tragico di una serie di episodi, ormai non più così isolati. Mettendo insieme gli ultimi casi di cronaca accaduti lungo il Cammino dopo la sparizione di Denise, esce un elenco preoccupante: un uomo è stato arrestato vicino a Lugo, in Galizia, per aver palpeggiato una ragazza, ad Ames (La Coruna) un maniaco si denudava davanti alle donne, mentre a Santa Catalina de Somoza, non lontano dal luogo dell’assassinio dell’americana, un uomo è finito in carcere per un tentativo di stupro.

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    La lista si conclude con la detenzione del presunto responsabile di una serie di aggressioni alle turiste a Vilaviciosa (Asturie). Così, piccoli trafiletti sulle pagine locali dei giornali del nord della Spagna sono diventati un elemento di allarme, limitato certo, ma da non sottovalutare. 
     

    Nessun serial killer

    Quello che è certo, ripetono gli investigatori, è che non esiste un mostro di Compostela, queste ultime sono vicende diverse, avvenute in luoghi distanti tra loro. L’assassino presunto di Denise (venerdì aveva confessato, mostrando il luogo del seppellimento, ieri ha ritrattato) aveva scelto di andare a cercare la sua vittima tra le pellegrine «non per qualche motivo religioso», assicurano le autorità, ma per la relativa facilità dell’azione.

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    Dopo aver indagato su altri possibili sospetti, c’era pure un italiano che aveva conosciuto la donna poco prima della scomparsa, le indagini si sono concentrate su Muñoz Blas, autore di un errore clamoroso: aver cambiato un migliaio di dollari, proprio in quei giorni di aprile. Si è tradito e il suo arresto ha tolto tanta ansia tra quei percorsi incantati. 

     

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