Da gazzetta.it
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"Si può fare un documentario fantastico rispettando gli altri. D'altronde anche se sei un club ricco e compri i migliori giocatori al mondo, la classe non si compra e il Manchester City lo ha dimostrato chiaramente". José Mourinho non le ha mandate a dire agli storici rivali. Il motivo? Questa volta non riguarda il campo.
Nel documentario "All or Nothing" (Tutto o niente), disponibile su Amazon Prime Video da qualche giorno che ripercorre la cavalcata della scorsa stagione dei Citizens, la voce narrante presenta così il derby vinto dal City a dicembre: "E' ancora una volta Guardiola contro Mourinho, possesso contro difesa, calcio d'attacco contro catenaccio". E a seguire vengono mostrati i tifosi del City urlare "Parcheggia il bus" accanto a spezzoni di conferenza stampa di Mourinho in cui il tecnico portoghese glissa sulle domande relative alle statistiche sul possesso palla.
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SPECIAL ONE — Alla vigilia della sfida contro il Brighton ai microfoni dell'emittente inglese Sky Sports, lo Special One ha aggiunto: "La scorsa stagione ci siamo messi in una situazione difficile perché per fare bene avremmo potuto solo arrivare primi. A volte, stando a quello che leggo o sento, sembra che siamo arrivati sesti o settimi e che tutti hanno fatto meglio di noi. Anche se in fin dei conti siamo arrivati secondi". Insomma se il buongiorno si vede dal mattino, questa nuova stagione di Premier League promette fuochi d'artificio, fuori e dentro il campo.
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GUARDIOLA, QUANTI ANEDDOTI
Da sport.sky.it
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È a disposizione in streaming da poco più di 24 ore, ma sta già facendo molto discutere la serie prodotta da Amazon (e disponibile su Prime Video) dedicata alla stagione 2017/18 del Manchester City, ricca di aneddoti e racconti esclusivi che spiegano il successo da record della squadra di Pep Guardiola. Un dominio in Inghilterra che i suoi ragazzi non sono riusciti a replicare in Champions League; un mezzo fallimento che l’allenatore spagnolo spiega in uno dei tanti passaggi interessanti facendo un paragone con Real Madrid e Barcellona (realtà che conosce molto bene).
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Alla base della distanza nei risultati non ci sono problemi tecnici, né di tattica. Tutto sta nel coraggio e nella capacità di superare le paure (come raccontato nel video sottotitolato): “Non è importante tutto il resto, dovete solo preoccuparvi di far venire fuori il meglio di voi. Come dovete gestire queste situazioni? Contro il Basilea non siete stati in grado di farlo, ragazzi, e i nostri tifosi ci hanno fischiato; sapete perché? Perché ce lo siamo meritati. L’unica differenza che c’è tra noi, il Barcellona e il Real Madrid è che loro sono degli instancabili sognatori.
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Per scalare le montagne più alte non è importante questo [la tattica, ndr], ma dipende tutto da qui [testa, ndr] e qui [cuore, ndr]. La soluzione è tutta qui: se volete superare le asperità più imponenti, per raggiungere la finale di Champions League a Kiev (all’epoca ancora contendibile, ndr) e essere nominati come i migliori al mondo, il primo passo da compiere è: “Sono spaventato, ma sono pronto ad affrontare tutto questo. Voglio spingermi oltre, battere il mio avversario senza paura di giocare e pronto a vincere la sfida”. Siamo un’ottima squadra quando siamo in controllo, ma diventiamo migliori quando lottiamo come degli animali”.
Mourinho non l’ha presa bene: "La classe non è in vendita"
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Uno speciale che in Inghilterra sta già facendo discutere, come dimostrato dalle dichiarazioni di José Mourinho che senza mezzi termini ha liquidato le immagini esclusive sulla stagione del City: “La classe non è merce che si può acquistare producendo un documentario”, ha sottolineato l’allenatore portoghese, al quale non è sfuggito un passaggio nel secondo episodio della serie (quello in cui si parla anche della sfida all’Old Trafford contro il suo United) in cui la voce narrante parla senza mezzi termini dello scontro tra Guardiola e Mourinho come lo scontro tra “attacco e difesa, gioco spumeggiante contro quello che invece pensa a parcheggiare il bus davanti la porta”. Concetto ribadito poco dopo anche dai tifosi del City che cantano verso gli avversari “Park the bus”. “Non c’è bisogno di dover mancare di rispetto agli avversari – prosegue Mou – si può essere una squadra ricca e in grado di comprare i migliori giocatori al mondo, ma le buone maniere no e questo episodio lo mette chiaramente in mostra”.
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Tanta scaramanzia per Pep, tutta nel segno di Johan Cruijff
Non solo retroscena tattici e motivazionali quelli venuti fuori dalla serie di Amazon, ma anche piccoli accorgimenti scaramantici che lo stesso Guardiola è convinto facciano la differenza. Una lunga serie di rituali che spesso riporta a un nome: Johan Cruijff, il mentore dell’allenatore spagnolo negli anni a Barcellona, di cui Guardiola ha indossato sempre le scarpette durante la storica cavalcata di 18 vittorie consecutive in Premier League. Non solo quello legato al leggendario campione olandese, ma anche una statuetta che Pep ha posto sin dal primo giorno sulla sua scrivania (presente nella foto riportata di sopra). Immancabile poi l'abbraccio pre-gara con Manuel Estiarte, l'ex medaglia d'oro olimpica che fa parte del suo staff e con cui in maniera metodica scambia un lungo gesto d'affetto prima di ogni sfida. Un abbraccio in fondo, non costa nulla. E magari ogni tanto funziona.
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