Estratto dell'articolo di Federica Pozzi, Marco De Risi per "il Messaggero"
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«Mi hanno minacciato con un coltello per rubarmi la collanina». Sono queste le prime parole che un giovane ha rivolto agli uomini della sicurezza del Piper, nota discoteca romana di via Tagliamento, nella notte tra venerdì e sabato, dopo essere stato vittima di una tentata rapina proprio all'interno del locale da parte di cinque 20enni. Subito il personale si è allertato e ha controllato le immagini delle numerose telecamere di sicurezza presenti in discoteca, le quali hanno permesso di individuare il gruppo degli aggressori che ancora si godeva spensierato la serata in uno dei privé.
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A quel punto, una volta identificati, tre di loro - due sono riusciti a fuggire - sono stati bloccati dai buttafuori e consegnati agli agenti di polizia arrivati sul posto. La vittima però non ha voluto denunciare. «Siamo molto dispiaciuti del muro di omertà che ha evitato a quei tre la denuncia», ha detto Giorgio Tammaro, proprietario, insieme a Marco Bornigia, dello storico locale.
IL RACCONTO
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[…] Dopo una breve resistenza da parte del gruppo, che ormai si era visto scoperto, tre dei responsabili sono stati assicurati alle forze dell'ordine. La versione del ragazzo è stata confermata dalle immagini delle telecamere in cui, anche se non si vede a causa della poca luce il taglierino, si vede però la presenza di un'arma simile a un coltello. «Quello che ci dispiace è che non sia stata sporta denuncia, nonostante la nostra insistenza e quella della polizia. Anche i genitori della vittima, arrivati sul posto, hanno deciso di non procedere. Non capisco perché questa omertà», aggiunge Tammaro.
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Ed effettivamente il fatto di non voler assicurare i tre alla giustizia visto quanto accaduto fa sorgere dei dubbi. Non è escluso infatti che la vittima possa aver riconosciuto il gruppo come responsabile di altri "colpi" simili nelle discoteche e abbia pensato fosse meglio non sporgere denuncia per non avere problemi in altre serate. Ma la proprietà del Piper assicura: «È un avvenimento anomalo nel nostro locale anche perché sanno tutti che siamo pieni di telecamere». […]
I MINORI
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Un problema, quello della sicurezza nelle discoteche, di Roma e non solo, che è spesso al centro delle cronache, come le ripetute chiusure dell'Opus club nel quartiere Flaminio dei primi mesi dell'anno, a causa delle numerose risse e addirittura dell'aggressione a due ragazze, ferite al gluteo con due coltelli. «Siamo sempre molto attenti alle regole», sottolinea Tammaro, «ad esempio una nostra politica è quella di non far entrare i minorenni, ma capita spesso che poi i genitori se la prendano con noi perché per legge sopra i 16 anni potrebbero entrare». «Però poi una volta all'interno dovremmo ricontrollare di nuovo tutti i documenti per ogni persona che vuole bere. diventa un delirio», conclude il proprietario.
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