Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera”
Fico Di Maio
C'eravamo tanto amati: il rapporto tra i volti noti, i parlamentari Cinque Stelle e gli attivisti è lo specchio dei tempi che il Movimento sta vivendo. «Ascoltare la base» è il ritornello che si sente in diverse dichiarazioni. Ma la base ultimamente ha lanciato diverse stilettate a chi la rappresenta. La proposta di Roberto Fico di un asse con i dem in Campania è stata respinta dal 90% degli attivisti, Alessandro Di Battista è stato criticato sui social network per il suo viaggio in Iran, il ministro Federico D' Incà ha tentato un blitz (in parte fallito) per le Regionali in Veneto, ma anche deputati e senatori meno noti sono finiti nel giogo dei militanti.
ROBERTO FICO ALESSANDRO DI BATTISTA
La scelta dei facilitatori regionali è stata un altro banco di prova che si è trasformato in un incubo per i parlamentari, falcidiati - a volte anche surclassati da anonimi attivisti - da Nord a Sud. Solo in Sicilia sono stati respinti l' ex sottosegretario Vincenzo Santangelo (per lui un bottino di 126 voti), il senatore Fabrizio Trentacoste (che però ha preso oltre 400 preferenze) e il deputato Luciano Cantone.
LUIGI DI MAIO
Stessa sorte anche alla deputata Celeste D' Arrando in Piemonte o in Lombardia i colleghi alla Camera Cristian Romaniello (per lui 136 preferenze) e Riccardo Olgiati (fermo a 69 voti) o la senatrice, segretario del gruppo M5S a Palazzo Madama, Alessandra Riccardi (a quota 154). Ma i casi si sprecano.
beppe grillo davide casaleggio
Tra amarezze per le battaglie perse (come Tav e Tap), delusioni per i compromessi di governo, molti sono i militanti che hanno lasciato i meet up, i gruppi di attivisti da cui è nato il Movimento. I primi meet up risalgono al 2005, sono sempre stati per i primi dieci anni centrali nella vita pentastellata, tanto che Beppe Grillo prese parte in persona al «decennale» del gruppo bresciano e che Roberto Fico organizzò a Scampia, dove ora progettano di radunarsi le Sardine, i dieci anni di quello napoletano.
luigi di maio roberto fico napoli
Era il 2015: nel luglio di quello stesso anno Di Battista e Fico scrissero una lettera pubblica agli attivisti. All' epoca erano 167.007 in 1.275 gruppi. Erano sparsi in 1017 città in 19 Paesi del mondo. Ora di quei meet up ne sono rimasti in piedi poco più del 42% (536, solo nell' ultima settimana ne sono stati chiusi otto), la base si è assottigliata di oltre 50 mila unità. Gli attivisti sono 113.878 (mille in meno in sette giorni, un calo complessivo del 32%). E gli amici di Beppe Grillo scompaiono anche dalle mappe geografiche: ora sono presenti in 441 città in 12 differenti Paesi.
beppe grillo alice salvatore
Certo, i gruppi più numerosi sono sempre quelli «storici»: in testa c' è Napoli (con oltre 4.600 iscritti), poi - a quota 3 mila - Catania e Milano. Nella top ten, solo un meet up straniero: quello di Barcellona. Nonostante il crollo degli iscritti, le sconfitte elettorali a ripetizione e i dissidi con i parlamentari, la base Cinque Stelle chiede a gran voce una presenza del Movimento alle urne. «Esserci, dare vita alle nostre istanze». Non a caso su Rousseau, a novembre, gli attivisti hanno scelto la linea della partecipazione rispetto a quella della desistenza.
fico grillo di maio
Il mantra è quello di una volta: meglio soli (o al limite con liste civiche). Così il dibattito sulle alleanze torna a essere quasi più una questione di palazzo. «Non ci interessano i giochi di potere», dice un pentastellato della prima ora.
Ma la politica è anche e soprattutto il temuto compromesso che sta mietendo vittime tra i militanti. L' alleanza con i dem alle Regionali sta creando tensione tra deputati e senatori ed è stata uno dei temi trattati nell' assemblea M5S di martedì. C' è chi insiste per una convergenza in alcune aree come la Liguria.
beppe grillo
Proprio in quest' ottica, quella di sciogliere i nodi, il reggente Vito Crimi oggi incontra a Roma la candidata governatrice Alice Salvatore, il responsabile delle campagne elettorali Danilo Toninelli ed esponenti liguri come Marco Mesmaeker e Marco Rizzone (deputato). I vertici, dal momento che è già stata designata una candidata, preferirebbero proseguire sul percorso già tracciato. Una situazione non facile che potrebbe riservare dei contraccolpi anche in Parlamento. Tra i malpancisti liguri c' è anche il senatore Mattia Crucioli.