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    MPS: COME I TROMBATI DEL PARTITO SI ACCOMODANO SULLE POLTRONE DELLA BANCA - TRA PARTECIPATE E CONTROLLATE, UN ELENCO STERMINATO DI POLITICI DEL PD CHE ATTRAVERSA AVANTI E INDIETRO LE PORTE GIREVOLI CON MPS - IL BOSS DEI “FIGLI D’ARTE”? ALDO BERLINGUER, CONSIGLIERE DI ANTONVENETA E FIGLIO DI LUIGI - CON LUI CLAUDIO VIGNI (CGIL) - EX ASSESSORI, CONSIGLIERI, AMICI DEGLI AMICI: PER TUTTI UN SUPERSTIPENDIO DA MPS!...


     
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    Gianluca Paolucci per "la Stampa"

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    «Pensa che non mi è toccata nemmeno una poltrona in una partecipata», dice un ex politico senese per descrivere il livello di rottura con il suo partito. Perché alla fine un posto nelle controllate e partecipate del Monte spuntava sempre. E se non ti spettava, l'avevi combinata davvero grossa.

    L'elenco è pressoché sterminato. Secondo il bilancio 2011, l'ultimo disponibile, il Gruppo Mps è composto di 34 controllate integrali, due consolidate proporzionalmente e circa 60 partecipate controllate congiuntamente o «sottoposte a influenza notevole». Circa 100 consigli d'amministrazione con almeno cinque membri ciascuna, fa alcune centinaia di poltrone disponibili.

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    Si può iniziare però da Maurizio Cenni, ex sindaco per due mandati, ex funzionario e sindacalista Mps, nel maggio 2011 lascia la poltrona di primo cittadino e torna in banca. Passano sei mesi e nel dicembre dello stesso anno viene promosso e nominato vicedirettore generale vicario di Mps Gestione Crediti banca. Ancora più singolare la storia di Pierluigi Piccini, predecessore di Cenni. Rompe col suo partito, passa all'opposizione in aperta polemica con tutti. Ma dal 2001 e fino al novembre scorso è presidente Mps France a 450 mila euro all'anno.

    SEDE DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENASEDE DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA

    Per chi non veniva dalla banca c'era comunque qualche poltrona. Fabio Ceccherini, presidente della provincia ai tempi di Antonveneta, adesso è vicepresidente di Mps Capital services. Accanto a lui siede Claudio Vigni, ex segretario generale della Cgil di Siena. Il capitolo del sindacato merita un discorso a parte. Fabio Borghi, predecessore di Claudio Vigni, arriva fino al cda della banca, in una singolare rivisitazione in salsa senese del modello tedesco.

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    Con il cambio del cda della capogruppo è rimasto comunque in banca. Adesso è presidente di Mps Leasing and Factoring. Accanto a lui siede Antonio Degortes, impreditore di successo nel settore locali notturni e discoteche. Ma è anche figlio di Aceto, storico fantino del Palio, grande amico di Mussari e socio dell'ex presidente nell'allevamento dei cavalli per il Palio, come Già del Menhir, vincitore di uno storico Palio per l'Istrice. Prima del leasing si era occupato di Mps Belgio, con un passaggio nel cda. Sempre a Mps Belgio sarebbe finito anche un socio di Antonio Degortes.

    PIERLUIGI PICCINIPIERLUIGI PICCINI

    Il capitolo «figli di» non può però prescindere da Aldo Berlinguer, docente universitario, consigliere di Antonveneta e figlio di Luigi, ex rettore dell'Università di Siena. Tornando alla categoria dei politici trombati, non si può non menzionare Luca Bonechi, ex segretario provinciale Ds, nel cda della Sansedoni, immobiliare partecipata da banca e Fondazione. Alessandro Starnini, anche lui ex presidente della provincia come Ceccherini, è nel board delle Immobiliare Novoli.

    Per l'ex assessore Moreno Periccioli c'è Antonveneta e ancora Mps Leasing. A Michele Logi, già assessore provinciale, tocca invece la Popolare Spoleto. In Antonveneta siede anche Mauro Rosati, ex consigliere comunale. Ovviamente ce n'è per tutti, come imponeva la «pax senese». Leonardo Bandinelli, di area cattolica, vice direttore degli industriali toscani, è vice presidente PopSpoleto.

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    Un elenco pressoché sterminato che potrebbe continuare. Basterà ricordare appena il nuovo ad Fabrizio Viola ha messo mano al dossier partecipate, sono saltati fuori 1,5 milioni di euro di risparmi solo tagliando i posti nei consigli. Poca cosa, certo.

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