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    MUELLER L'AZZECCAGARBUGLI - IL PROCURATORE SPECIALE PARLA E NON SI CAPISCE UNA MAZZA. ''SE AVESSIMO AVUTO LA CERTEZZA CHE IL PRESIDENTE CHIARAMENTE NON AVEVA COMMESSO UN CRIMINE, LO AVREMMO DETTO. TUTTAVIA, NON ABBIAMO DETERMINATO SE IL PRESIDENTE HA COMMESSO UN CRIMINE''. OVVERO: LASCIAMO LA PORTA APERTA PER I DEMOCRATICI, VISTO CHE IL PIANO DELLA PELOSI È CUCINARE A FUOCO LENTO TRUMP CON LO SPAURACCHIO DELL'IMPEACHMENT SENZA PRENDERE DECISIONI (PER ORA)


     
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    1. MUELLER SI DIMETTE E RIAPRE IL RUSSIAGATE: SE TRUMP FOSSE STATO INNOCENTE, L' AVREI DETTO

    Paolo Mastrolilli per ''La Stampa''

     

     

    «Se avessimo avuto la certezza che il presidente chiaramente non aveva commesso un crimine, lo avremmo detto».

    Questa è la frase chiave, nella prima dichiarazione pubblica fatta ieri dal procuratore speciale del Russiagate Robert Mueller, perché così ha riaperto la porta all' impeachement di Trump.

    mueller russiagate 1 mueller russiagate 1

     

    L' ex direttore dell' Fbi ha rotto il silenzio sulla sua indagine riguardo le interferenze di Mosca nelle elezioni del 2016, parlando al dipartimento della Giustizia. Mueller si è dimesso da procuratore speciale, perché ritiene concluso il suo lavoro. Quindi ha sottolineato cinque punti. Primo: «Funzionari dell' intelligence russa, che fanno parte delle forze armate, hanno lanciato un attacco coordinato contro il nostro sistema politico», allo scopo di danneggiare Hillary Clinton.

     

    Secondo: «Il rapporto include la discussione sulla risposta della campagna di Trump a questa attività, e la nostra conclusione che c' erano prove insufficienti per denunciare una cospirazione più ampia».

     

    proteste anti trump pro mueller proteste anti trump pro mueller

    Quindi qualche prova della collusione esiste, ma non è tale da confermare l' accusa del coordinamento tra Mosca e il candidato repubblicano. Terzo: «Se avessimo avuto la certezza che il presidente chiaramente non aveva commesso un crimine, lo avremmo detto. Tuttavia, non abbiamo determinato se il presidente ha commesso un crimine».

     

    Quarto: «Secondo una pratica di lungo termine del dipartimento della Giustizia, un presidente non può essere incriminato per un reato federale mentre è in carica. Perciò incriminarlo era una opzione che non potevamo considerare». Quinto: «La Costituzione richiede un processo diverso dal sistema della giustizia criminale per accusare un presidente di illeciti».

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    Mueller così ha contraddetto l' interpretazione del suo rapporto fatta dal segretario alla Giustizia Barr. Nello stesso tempo ha definito la dichiarazione di ieri come l' ultima volta in cui si rivolgerà al pubblico, chiarendo che non vorrebbe testimoniare in Congresso, e se sarà costretto a farlo ripeterà le stesse cose.

     

    Trump ha risposto con questo tweet: «Nulla cambia rispetto al Rapporto Mueller.

    C' erano prove insufficienti e quindi, nel nostro paese, una persona è innocente. Il caso è chiuso! Grazie». La sua portavoce, Sarah Sanders, ha aggiunto che «il dipartimento alla Giustizia ha confermato che non c' è stata ostruzione. Il procuratore speciale ora vuole andare avanti con la sua vita, e così dovrebbero fare tutti».

     

    Più irritata la reazione di Rudy Giuliani, secondo cui Mueller avrebbe dovuto tacere.

    mueller trump mueller trump

    Tra i democratici, i candidati presidenziali Harris, Warren, Booker, hanno chiesto di avviare le procedure di impeachment, mentre il capo della Commissione Giustizia della Camera, Nadler, ha reagito così: «Tocca al Congresso rispondere ai crimini, le bugie e gli altri illeciti del presidente Trump. E lo faremo».

     

    Mueller non ha scagionato il capo della Casa Bianca. Anzi, chiarendo che se fosse stato innocente lo avrebbe detto, ha lasciato intendere che forse sono stati commessi reati, ma le regole del dipartimento alla Giustizia gli impedivano di incriminare Trump. Ora tocca al Congresso decidere se farlo.

     

     

    2. PELOSI AL BIVIO: DECIDERE SE AVVIARE L' IMPEACHMENT

    Paolo Mastrolilli per ''La Stampa''

     

    Ora sarà la scelta di Nancy Pelosi a decidere se comincerà l' impeachement di Trump. Il procuratore Mueller l' ha chiaramente sollecitata ad agire, ma la Speaker della Camera finora ha resistito, perché teme che si trasformi in un boomerang politico, come era accaduto ai repubblicani con Bill Clinton sul caso Lewinsky. La pressione però sta salendo, e per la leader democratica diventerà sempre più difficile resistere.

     

    L APPLAUSO DI NANCY PELOSI A DONALD TRUMP L APPLAUSO DI NANCY PELOSI A DONALD TRUMP

    La posizione realistica di Pelosi è sempre stata che per avviare l' incriminazione bisogna essere sicuri di vincere. In altre parole, se tenti il regicidio devi avere la certezza di uccidere il re. Altrimenti il re si vendica, e nel caso di Trump ciò significherebbe regalargli un successo che motiverebbe la sua base, spingendolo verso la rielezione l' anno prossimo.

     

    I dubbi dei repubblicani Nancy sa che in questo momento, a differenza di quanto era accaduto con Nixon nel Watergate, i repubblicani non sono pronti ad abbandonare il loro presidente. Un solo deputato del Gop, Justin Amash, si è dichiarato favorevole all' impeachment. E anche se la Camera lo approvasse, poi verrebbe bloccato al Senato, come era accaduto con Clinton.

     

    I repubblicani infatti hanno la maggioranza nell' aula alta e il senatore Graham, capo del Judiciary Committee, ha già detto che considera il caso chiuso. Trump è popolare nella base, l' economia lo aiuta, e non ci sono motivi per abbandonarlo.

     

    Secondo Pelosi, avviare l' incriminazione in queste condizioni equivarrebbe a suicidarsi. Meglio invece continuare le inchieste congressuali già iniziate, ed usare le dichiarazioni di Mueller per vincere le battaglie legali con la Casa Bianca che si rifiuta di cooperare, ad esempio negando le dichiarazioni dei redditi del presidente. Così terrà l' amministrazione sotto pressione fino al voto del 2020, alimentando i sospetti degli americani sull' onestà di Trump. Se invece troverà prove più concrete per costringere i repubblicani a considerare l' impeachment, allora lo avvierà.

    donald trump nancy pelosi donald trump nancy pelosi

     

    La linea non sembra cambiata, a giudicare dalla dichiarazione pubblicata ieri dalla Speaker: «Il Congresso considera sacra la propria responsabilità costituzionale di investigare, e di obbligare il presidente a rendere conto del suo abuso di potere. Continueremo ad indagare e legiferare, per proteggere le nostre elezioni e la sicurezza della nostra democrazia». Simile il tono del leader al Senato Schumer, mentre il capo della Commissione Giustizia Nadler ha detto che «tutte le opzioni sono sul tavolo», senza però sbilanciarsi sull' ipotesi di obbligare Mueller a testimoniare e avviare l' impeachment.

     

    Una dozzina di candidati presidenziali, da Harris a Warren, più l' ala più progressista guidata da giovani leader come Ocasio Cortez, hanno chiesto subito l' incriminazione e la loro pressione è destinata ad aumentare. Sanders ha detto che potrebbe appoggiare un' inchiesta, Biden è stato più prudente. I democratici sono risentiti con Mueller perché non è stato più diretto, e secondo loro poteva aggirare la direttiva del dipartimento alla Giustizia e incriminare Trump.

    donald trump con mitch mcconnell nancy pelosi e chuck schumer donald trump con mitch mcconnell nancy pelosi e chuck schumer

    Toccherà a Pelosi tenerli a freno, fino a quando non avrà prove più forti.

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