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    MUGHINI: "ESTRAGGO LA PISTOLA SE QUALCUNO IN MIA PRESENZA DICE CHE ”DOPO” LA TREGENDA SAREMO MIGLIORI. IL PEGGIO VIENE ADESSO. CI AVRESTE MAI CREDUTO CHE UN MAGISTRATO DEL CSM (DI MATTEO) SCEGLIESSE UN’AULA MASSMEDIATICA (TELEVISIVA) A DENUNCIARE UN MINISTRO DELLA REPUBBLICA (BONAFEDE) DI QUALCOSA CHE FOSSE VERA MERITEREBBE LA FUCILAZIONE, OSSIA DI ESSERSI PIEGATO AI VOLERI DEI BOSS MAFIOSI. CIALTRONI CIALTRONI CIALTRONI…"


     
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    Giampiero Mughini per Dagospia

     

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    Caro Dago, estraggo la pistola se qualcuno in mia presenza dice che ”dopo” la tregenda saremo migliori. E del resto lo hanno già detto Michel Houellebecq e Massimo Cacciari che il peggio viene adesso, e ci mancherebbe altro con un probabile 150% e passa di debito pubblico rispetto al 133% dell’altro ieri e con milioni di cittadini che non ce la faranno ad arrivare a fine mese. Ho letto che in Gran Bretagna tre ristoranti su quattro hanno detto che non riapriranno, perché alle condizioni della “convivenza col virus”, ossia col dover tenere quattro clienti lì dove una volta ne avevi dodici, costi e ricavi non vanno d’accordo.

     

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    Leggo che il ristorante “Mastino” di Fregene caro a Federico Fellini non ce la fa più, o meglio che è un miracolo che ce la faccia ancor. Di certo non dipende da un eventuale aiuto dello Stato. Vale per loro come per i parrucchieri, le librerie, gli stadi dello sport (un’industria non certo minore), e non sappiamo fino a quando. Vale per tutto il mondo immenso del “reddito sommerso”, di cui ci campavano italiani a milioni: non dimentichiamo che una quota portentosa di italiani denuncia al fisco meno di 15mila euro di reddito l’anno, l’importo annuo delle bollette acqua luce gas telefono di un borghese medio al quale l’ottimo e da me stimato Pier Luigi Bersani auspica che venga aumentato l’onere fiscale.

     

    Andremo soltanto a peggiorare, e non perché aumenterà la dose di “fascismo quotidiano” come scrivono “i cretini antifascisti”, l’ultima variante del cretino eterno e immane che contrassegna dall’inizio alla fine la storia del mondo. Semplicemente sarà tutto più stretto, più povero, meno proteso all’invenzione e al commercio, le due divinità che hanno reso l’Italia migliore di quella che Gian Enrico Stella dipinge oggi sul “Corriere” ai tempi del Piano Marshall, quando una famiglia su quattro viveva in tuguri.

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    A me è andata bene in questi ultimi due mesi, ci ho rimesso solo alcune migliaia di euro di mancato reddito e dunque di mancato Irpef da pagare allo Stato. Per la prima volta da tanti anni le domeniche non ho lavorato e dunque niente Irpef da versare allo Stato, che certamente se ne sta dolendo abituato com’era. Non ci posso far niente. Posso solo pagare l’Iva due o tre mesi prima che la paghino a me.

     

    E’ finito il tempo in cui l’Europa era il migliore luogo del mondo da viverci e tutto, lo ha scritto meravigliosamente Houellebecq. 150 per cento e passa di soldi che noi italiani dovremo restituire e mentre siamo a un punto dalla nostra storia morale in cui passiamo il 90 per cento del nostro tempo a odiarci e insultarci a vicenda, e mentre la fogna a cielo aperto del web detta l’agenda sentimentale del nostro Paese. Non soltanto il web, tutta l’agenda massmediatic.

     

    nino di matteo alfonso bonafede nino di matteo alfonso bonafede

    Ci avreste mai creduto che un magistrato del Consiglio superiore della magistratura (Di Matteo) scegliesse un’aula massmediatica (televisiva) dove contano le urla e non i ragionamenti (questi mai) a denunciare un ministro della Repubblica (Bonafede) di qualcosa che fosse vera meriterebbe la fucilazione, ossia di essersi piegato ai voleri dei boss mafiosi. Cialtroni cialtroni cialtroni. Figli come siamo tutti dell’era del coronavirus e dell’imbecillità di massa.

     

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    GIAMPIERO MUGHINI

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