Giampiero Mughini per Dagospia

mughini con bibi

 

Caro Dago, se non ci fosse il video a testimoniarlo mai e poi ma ci avrei creduto che in un set televisivo domenicale due interlocutori (entrambi di sesso maschile, uno è un mio amico) si sarebbero issati dalle loro poltrone e avrebbero sguainato le mani l’uno in faccia dell’altro.

 

Non che ci fosse una questione di vita o di morte tra loro, erano coserelle e affermazioni da quattro soldi come quasi sempre in tv. Roba su cui al massimo pronunciare una battutaccia, e meglio ancora se col sorriso sulla bocca.

 

Vi sta parlando uno che passa televisivamente per essere acre e avversativo. Lo sono un decimo di quello che appaio. Chiamare pane il pane, acqua l’acqua, più che sufficiente. Se per strada qualcuno mi si avvicina a dirmi “Lei mi piace quando si arrabbia”, a me non fa piacere per nulla.

 

Per le coserelle della televisione non mi arrabbio mai. Lo feci una volta, mettendomi a vociare contro una mia interlocutrice. Forse avevo ragione, ma il fatto è che a me dispiacque di averlo fatto. Lo giuro sulla memoria di mio padre. Se ti metti a vociare, non è che i tuoi argomenti siano migliori.

la rissa tra filippo facci e luca di carlo a domenica live 9

 

Purtroppo il vociare fa “share”, tanto è vero che la trasmissione domenicale di cui sto dicendo ha avuto un ascolto schizzato alle stelle. E’ inutile che il critico televisivo con i cui giudizi vado più d’accordo, Aldo Grasso, insista che bisogna ”rifondare” la televisione con dei prodotti migliori che non le urlatacce. La televisione popolare funziona così. E sono in tantissimi a cercare di fare del loro peggio, ma non solo in televisione. Anche alla Camera dove qualche giorno fa ho sentito qualcuno rimproverare il governo Renzi di essere stato peggiore _ quanto a danni _ della Seconda guerra mondiale, che comportò 50 milioni di morti e Dresda e Hiroshima.

la rissa tra filippo facci e luca di carlo a domenica live 8

 

la rissa tra filippo facci e luca di carlo a domenica live 6

Forse non è questione delle vetrinette televisive, forse le mani in faccia e le urlatacce ci sono sempre state. I futuristi montarono in treno a Milano per arrivare a Firenze e andare a picchiare Ardengo Soffici che era seduto al bar. Uno scrittore italiano dei nostri giorni che stimo molto, Michele Mari (figlio di Enzo) andò nella redazione di un settimanale e chiese dove sedesse un giornalista che aveva malmenato un suo libro. Glielo indicarono: lui andò e gli mollò una gran sberla. Forse è sempre andata così. Forse.

 

GIAMPIERO MUGHINI

O forse no. Forse oggi è diverso, e questo vale sia per quello che accade alla notte innanzi alle discoteche sia per quello che accade sui divani apprestati in un set televisivo. Forse, anzi ne sono quasi sicuro, stanno cambiando i connotati psicologici e morali della razza umana.

 

la rissa tra filippo facci e luca di carlo a domenica live 3

Grinfie e artigli e odio purché odio è come se fossero diventati i nostri globuli rossi. Per quanto mi riguarda, ne sono terrorizzato. Ho paura di ciò che siamo e che stiamo vivendo. Paura paura paura.