Giampiero Mughini per Dagospia
Caro Dago, non ho nessun titolo per scriverti queste righe se non quello di essere uno che compra e legge i giornali e che legge sul web alcuni siti giornalistici o comunque legati all’attualità. Che legge, cioè sceglie.
GIAMPIERO MUGHINI
Ebbene mai e poi mai mi è capitato di leggere un testo di Laura Boldrini, l’ex presidente della Camera. Mai e poi mai. E dire che scrivere un articolo su Vittorio Feltri e in occasione di una delle tantissime sue sortite è un’occasione succulenta.
Vittorio è un figlio dei nostri tempi, un direttore di giornali che ne ha fatte di cotte e di crude, a cominciare dall’ “Indipendente” che lui prese che vendeva a stento 18mila copie e si avviava a crepare e lo portò a 120mila copie, avvalendosi nell’impresa del sottoscritto e pagandomi come da mie esose richieste.
VITTORIO E MATTIA FELTRI
Poco dopo Vittorio divenne a sua volta il giornalista più pagato d’Italia perché aveva accettato di prendere il posto di Indro Montanelli che non ne voleva sapere di venire a patti con il suo editore, il Silvio Berlusconi che aveva permesso al “Giornale” di sopravvivere in un’Italia in cui il pubblico di “lettori di destra” era striminzito. Più tardi ancora Vittorio fece di “Libero” uno dei quotidiani più vivi e pugnaci d’Italia, sempre alla maniera sua: menando botte da orbi quando pensava che ne fosse il caso, urlando titoli quanto di più politicamente scorretti, lisciando il pelo al pubblico più rabbioso della destra italiana, un pubblico che esiste e che va all’edicola.
Anche in quella occasione fu così gentile da telefonarmi, io che non avevo più un giornale di carta su cui scrivere e di cui campare. Per uno o due anni mi pagò lautamente e mai obiettò a dove avessi messo un punto e virgola. Vittorio è così, coriaceo, leale, orgoglioso di sé stesso, strafottentissimo del politicamente corretto cui anzi si abbevera per prenderlo a schiaffoni.
LAURA BOLDRINI
Lo fa giorno per giorno, lo ha fatto in occasione della vicenda drammaticissima della ragazza diciottenne che in casa di un delinquente milanese è stata trattata e abusata al punto da rischiare la morte. C’è da dire qualcosa sul fatto che una donna se non ci sta non deve essere sfiorata con un dito mignolo per nessuna ragione al mondo? Ma certo che non c’è nulla da aggiungere.
Solo che Vittorio è un giornalista, deve scegliere una sua verità che valga per tutte le successive 24 ore, deve provocare stuzzicare dirne una che gli altri non hanno detto. Scrivere di lui e della sua maniera di giornalista è un’impresa succulenta. Completamente al di fuori della banal grande Laura Boldrini. Mai e poi mai e poi mai leggerei un suo articolo su un tale e sfaccettatissimo personaggio.
GIAMPIERO MUGHINI