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    LA VERSIONE DI MUGHINI – "VIVO DEL MIO LAVORO E A ESPORRE GRATIS IL MIO PENSIERO NON VADO. NON SO COME FACCIA A FUNZIONARE "LA7" DOVE PAGANO SOLO I CONDUTTORI, E DIFATTI MAI MI CI VEDRETE SUI LORO SCHERMI. POSSIBILE CHE QUELLI CHE CI VANNO SIANO TUTTI RICCHI DI LORO? NON HANNO DA PAGARSI UNO STUDIO PROFESSIONALE, LA RELATIVA IMU, GLI ABBONAMENTI AI CANALI TV, L'ACQUISTO DI LIBRI GIORNALI RIVISTE DISCHI, L'INGRESSO NEI MUSEI O ALLE MOSTRE D'ARTE? SENZA DI QUESTO, E A MENO CHE TU NON SIA SEMIANALFABETA (IL CHE NON È RARISSIMO TRA QUANTI APRONO BOCCA IN TELEVISIONE) COME FAI A PARLARE DEL PIÙ E DEL MENO?"


     
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    Giampiero Mughini per Dagospia

     

     

    MUGHINI MUGHINI

    Caro Dago, non ricordo più dove ho letto qualche giorno fa di un tale che si stupiva che chi andasse a chiacchierare del più e del meno in televisione venisse pagato, e questo perché l'esser pagato non poteva non essere un vincolo alla sua libertà. Se tu vai e vieni pagato in un canale televisivo il cui proprietario è un nero o un monarchico o uno iscritto alla P2, ovvio che dirai tutto il bene possibile dei neri o dei monarchici o degi iscritti al P2, questo è il pensiero del povero imbecille da cui sono partito. Chi va da qualche parte a esporre il suo pensiero, secondo questo misirizzi, deve farlo gratis.

     

    Ti confesso che nel leggere questa porcata ho avuto un soprassalto dato che il mio pensiero laico - appunto perché laico - va esattamente all'opposto. Non sono nato ricco, vivo del mio lavoro e dunque a esporre gratis il mio pensiero non vado neppure da casa mia a cento metri di distanza. Purtroppo ricevo ogni giorno almeno una richiesta di dare il mio tempo gratis. Rarissimamente accondiscendo, il più delle volte è un no.

     

    urbano cairo urbano cairo

    Non so come faccia a funzionare il canale televisivo la7 dove pagano solo i conduttori, e difatti mai mi ci vedrete sui loro schermi che pure sono affollati dalla mattina alla sera. Possibile che quelli che ci vanno siano tutti ricchi di loro? Non hanno da pagarsi uno studio professionale (nel mio caso di sette stanze, perché tante ce ne vogliono a contenere i miei libri), la relativa Imu, gli abbonamenti ai vari e tanti canali televisivi, l'acquisto di libri giornali riviste dischi, l'ingresso nei musei o alle mostre d'arte? Senza di questo, e a meno che tu non sia semianalfabeta (il che non è rarissimo tra quanti aprono bocca in televisione) come fai a palare del più e del meno?

     

    In quest'ultima settimana mi sono arrivati tre cataloghi di libri rari e importanti, da ognuno dei quali spremerò il relativo succo: da Andrea Galli di Rimini, da Paolo Bongiorno, dalla libreria milanese Libri Senza Data. Sì, il relativo succo e difatti ci ho speso qualcosa di vicino a 2000 euro nell'acquistare libri e materiali vari da quei tre cataloghi. Beninteso, soldi tutti santi e benedetti, contribuiranno a dare l'impressione che quando apro bocca non lo faccio per fare uscire dei suoni indistinti, delle banalità illimitate, dei giudizi che neppure uno della terza elementare.

     

    giampiero mughini giampiero mughini

    Che c'entra questo con le limitazioni alla libertà di pensiero? Tutto al contrario, è un pensiero liberamente conquistato e liberamente espresso. Le volte che da qualche parte me la volevano limitare quella libertà di pensiero, ho preso la borsa a tracolla e me ne sono andato anche se non sapevo come avrei fatto a pagare l'affitto di casa il mese successivo. L'ho fatto più e più volte. L'ho raccontato più e più volte. Lo rifarei domani se del caso.

     

    Non che me ne vanti, ci mancava solo che non lo facessi. Mi mancherei di rispetto, il che mi è assolutamente impossibile. Io porto rispetto a tutti, ovviamente anche a me stesso.

     

     

    GIAMPIERO MUGHINI

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