MUGHINI
Lettera di Giampiero Mughini a Dagospia
Caro Dago, nel mio pezzullo di ieri in cui mi dicevo sbalordito del fatto che la “Brigata Ebraica” (quelli che nel 1944 vennero in Italia a combattere il nazifascismo) era stata “esclusa” dal corteo romano commemorativo del 25 aprile, avevo dimenticato di scrivere che a quel corteo non parteciperà il PD perché a questo punto lo ritiene “divisivo” e inutile. Una valutazione su cui concordo ed è stato un mio errore non averla ricordata nel mio pezzo di ieri.
Leggo oggi sul “Fatto”, alla pagina 11, un titolo che mi appare surreale, “25 aprile, senza PD è anche meglio”. Non che sia così ingenuo da non capire che senza la sua dose quotidiana di titoloni anti-Renzi e anti-Pd il bel quotidiano romano si sentirebbe moscio se non addirittura insulso. Ma quando è troppo è troppo. Un corteo del 25 aprile senza il Pd è una contraddizione in termini, è un non senso in termini di realtà storica.
IL FATTO
E difatti l’autore dell’articolo in questione, Maurizio Viroli, è meno brusco e perentorio (meno surreale) di quanto non annunci quel titolo. Lui scrive che il Pd al corteo romano del 25 aprile avrebbe dovuto partecipare a ogni costo, magari a fare da “servizio d’ordine” a protezione di quelli della “Brigata Ebraica”.
Ma davvero Viroli crede che fare nel 2017 un corteo a rammemorare il 25 aprile in cui ti metti a proteggere gli ex combattenti ebrei o magari il padre della sindaca Moratti (il quale, alcuni anni fa, venne insultato mentre andava in corteo su una carrozza a rotelle) abbia il benché minimo senso nell’oggi? A me pare che siano manifestazioni profondamente “divisive” rispetto alla realtà storica, il 25 aprile 1945, cui fanno riferimento. A me sembrano squallide baruffe dell’oggi. Squallide.
GIAMPIERO MUGHINI E I SUOI LIBRI 25 APRILE
Giampiero Mughini