Estratto dell'articolo di www.repubblica.it
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Dipendenti comunali, assessori, consiglieri e collaboratori del sindaco dovranno rispettare un codice etico antidroga, che prevede anche test su base volontaria per verificare l'uso di sostanze stupefacenti. Si tratta del provvedimento del primo cittadino di Pescara, Carlo Masci (FI), dopo lo scandalo che ha colpito il settore Lavori pubblici della città abruzzese. L'inchiesta riguardo all'affidamento di opere pubbliche e appalti di lavori ha fatto emergere un giro di tangenti e uso di droga e portato all'arresto del dirigente Fabrizio Trisi.
test antidroga
Il caso di cronaca "ha purtroppo dimostrato che occorre alzare il livello di attenzione e di salvaguardia del Comune, verso l'esterno e verso l'interno", dice il sindaco, che intende applicare "quanto già previsto per gli agenti di polizia municipale, che devono sottoporsi a un test finalizzato a riscontrare l'eventuale uso di sostanze stupefacenti e psicotrope". Lo scopo è tutelare la cittadinanza […]
Le opposizioni non ci stanno
"Un annuncio senza pudore, senza ritegno e senza vergogna", ribattono i consiglieri comunali del Pd Piero Giampietro, Stefania Catalano, Francesco Pagnanelli, Marco Presutti e Giovanni Di Iacovo e delle liste civiche di centrosinistra Marinella Sclocco e Mirko Frattarelli, che sostengono che "pur di difendere la posizione dei suoi fedelissimi, il sindaco Masci infanga centinaia di madri e padri di famiglia che lavorano al Comune, annunciando di volerli sottoporre al test antidroga. Una vergogna senza precedenti, il sindaco chieda scusa immediatamente e si dimetta subito".
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