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“LA QUATTORDICESIMA FINALE A PARIGI? PREFERIREI PERDERLA, E AVERE IN CAMBIO UN PIEDE NUOVO. LA VITA CONTA PIÙ DI QUALSIASI COPPA” – LE PAROLE DI NADAL ATTESO IN FINALE AL ROLAND GARROS DA RUUD - ZVEREV, CHE SFIGA! DOPO IL CRAC A PARIGI LA STAGIONE POTREBBE ESSERE FINITA QUI PER IL TEDESCONE COATTO (SI PARLA DI LESIONE AI LEGAMENTI DELLA CAVIGLIA). VINCENDO IL SUO PRIMO SLAM ZVEREV SI SAREBBE PRESO ANCHE IL N. 1 DEL RANKING...
Stefano Semeraro per “La Stampa”
S u come arrivare in finale al Roland Garros Rafa Nadal potrebbe scrivere un trattato - domani sarà la sua 14esima volta, finora ha sempre vinto -, ma neppure lui avrebbe previsto di farlo da infermiere, accompagnando all'uscita un avversario in stampelle. Nella fattispecie il numero 3 del mondo Sascha Zverev, che proprio mentre spediva in corridoio il diritto che ha mandato - inutilmente - il match al tie-break del secondo set, è crollato rovinosamente sulla caviglia destra. Urla, dolore, Rafa che accorre, accompagna l'amico prima fuori poi di nuovo in campo, per un saluto struggente e ortopedico al centrale.
Per Zverev, che vincendo il suo primo Slam si sarebbe preso anche il n. 1 del ranking, la stagione potrebbe essere finita qui - si parla di lesione ai legamenti - per Rafa, che ieri ha compiuto 36 anni, continua un progetto enorme sporcato di malinconia. «Arrivare ancora in finale qui è un sogno, ma così non è bello, auguro a Sascha di riprendersi il più presto possibile. L'ho visto piangere, è un momento molto difficile». E lo dice a ragion veduta, visto il catalogo delle sue sciagure, compresa quella cronica che gli tormenta il piede sinistro e potrebbe presto costringerlo all'addio.
A Parigi Rafa è praticamente imbattibile, 110 vittorie, 3 sconfitte, nessuno era mai arrivato così vicino a strappargli il primo set di una semifinale. Zverev è stato avanti di un break sia nel primo sia nel secondo set, dei quattro set-point che ha avuto poi nel tie-break però se ne è divorati almeno due, e sul 5-3 e servizio del secondo ha fatto harakiri con tre doppi falli. Uno scialo da ombrellate, che purtroppo (e non per fortuna) resterà pura accademia.
Domani trova Ruud Que viva Rafa (domani troverà Ruud che ha batuto Cilic), dunque, che ha sofferto le condizioni di gioco di ieri, con il tetto chiuso per la pioggia e l'umido che rendeva palle grandi come soriani (ma non altrettanto veloci) e gli boicottava il top spin. «Che cosa ho ancora da dimostrare? Non si tratta di quello, ma di quanto ami quello che fai. Io continuo a giocare perché mi piace, e sono finali come questa che danno un senso a tutti i sacrifici. Ma vi confesso che preferirei perderla, e avere in cambio un piede nuovo. La vita conta più di qualsiasi coppa». Ben detto, Monsieur Nadal.
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