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    NAPOLI E INTER, TUTTO RIMANDATO – LA SQUADRA DI ANCELOTTI SCHIANTA LA STELLA ROSSA, LA QUALIFICAZIONE SI DECIDE A LIVERPOOL: ECCO PERCHE' – L’INTER, BEFFATA DAL TOTTENHAM, TIFA MESSI: SE IL BARCELLONA, GIA’ QUALIFICATO SI FARA’ BATTERE DAGLI 'SPURS', PER SPALLETTI SARA’ EUROPA LEAGUE – TIFOSI NERAZZURRI FURIOSI PER IL FUORI ONDA DEL COMMENTATORE RAI DI GENNARO: “SQUADRACCIA”. CON CHI CE L’AVEVA? - VIDEO


     
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    Valerio Clari per gazzetta.it

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    Adesso bisogna affidarsi a Messi. Certo, c'è di peggio: ma l'Inter non è più padrona del proprio destino. Deve vincere in casa col Psv e guardare al Camp Nou. Se i catalani già qualificati si fanno battere dal Tottenham, è Europa League. Il punto che serviva non arriva a Wembley: niente eroi, niente gol, nemmeno resistenza col cuore e con i nervi.

     

    La squadra di Spalletti viene colpita quando mancano 10' più recupero e andata sotto non riuscirà a creare vere occasioni per il pari. Non può nemmeno recriminare su troppe occasioni gettate: le più chiare, partendo dalla traversa di Winks, erano marca Spurs.

     

    Il punto poteva arrivare da uno 0-0, ma in dubbio fra costruire un fortino e provare ad attaccare, l'Inter è rimasta a metà del guado. Incompiuta: ora l'obbligo è non rendere incompiuto anche il girone. Decide Eriksen, al termine di una azione in cui Sissoko riassume il suo strapotere fisico sul match (con qualche errore difensivo dei nerazzurri), in cui Alli dispensa una giocata di qualità (che ha a pacchi) e in cui il danese ribadisce che, titolare o no, è sempre il primo delle classe. Appena entrato aveva piazzato l'assist (Vertonghen spreca), poco dopo tiene in vita europea il Tottenham.

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    KANE-ICARDI — Nei primi 45' l'attesa sfida a distanza fra i due centravanti va ad Harry Kane, ai punti: l'inglese, supportato a sorpresa da Lamela, Alli e Lucas (ma non Eriksen e Son, che partono in panchina), rientra a centrocampo, parte palla al piede, difende la sfera di fisico anche contro Skriniar. Oh, occasioni zero (o quasi, tiro deviato), come il collega, ma più presenza. Nella ripresa ti aspetti da un momento all'altro che si accendano, invece finiscono ancora più fuori dai radar: Mauro in realtà ha qualche palla in più, ma non va al tiro, nemmeno l'unica volta che potrebbe. Non decideranno loro il match.

     

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    SENZA RADJA — Vrsaljko a parte, l'Inter è quella titolare: c'è Nainggolan dietro a Icardi, ma è un Ninja "percepito", non reale. Radja azzecca forse un singolo passaggio, basico, nei 44' che gioca. Tutti gli altri palloni sono sbagliati, Sissoko lo domina, in mezzo non si trova: insomma, è una controfigura, condizionata da problemi fisici. Così è dura costruire. Borja inizia a scaldarsi dopo 20', prima della fine del tempo Spalletti si arrende e toglie il belga (affaticamento muscolare). Lo spagnolo, non a caso, ha subito una palla buona: esita troppo, ma poi innescherà molto meglio Icardi, oltre che un sempre positivo Politano. Non basterà, perché l'Inter costruisce troppo poco e nel finale si scolla, tenendo sempre meno il pallone.

     

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    SPURS COI CAMBI — L'attesa furia degli Spurs, che avevano aggredito il Chelsea dai primi minuti, stasera non si vede: a Wembley ci sono quasi 60mila persone, ma un anello è vuoto. I 4mila interisti si fanno sentire, Alli e compagni invece non riescono ad accendere i propri tifosi. Qualcosa si sente solo sul destro a giro di Winks (preferito a Dier perché più mobile), al 38', dopo un'azione prolungata e avvolgente: la traversa vibra, lo stadio pure, Handanovic tira un sospiro di sollievo. Ma Pochettino ha parecchie armi per cambiare la temperatura del match: quella più calda viene dalla Danimarca. Eriksen aveva punito all'andata, con un rimpallo, lo fa anche stavolta, in modo "pulito". Pescare gente come lui e Son dalla panchina è un lusso. Diventa un incubo per l'Inter: ma non è finita. Resta la carica di San Siro. Resta la speranza in Messi e compagnia.

     

    2. NAPOLI-STELLA ROSSA

    Gianluca Monti per gazzetta.it

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    Servirà non perdere ad Anfield o farlo con un solo gol di scarto ma segnando almeno una rete per accedere agli ottavi di finale, impresa possibile per questo Napoli che il Liverpool (sconfitto dal Psg) lo ha battuto all'andata. Servirà approcciare quella partita come gli azzurri hanno fatto contro la Stella Rossa, con cattiveria e agilità. Certo, i serbi hanno confermato di essere poca roba in trasferta ma la squadra di Ancelotti ha aggredito la partita come aveva chiesto il tecnico (che ha riproposto la mossa Maksimovic che già aveva funzionato con il Liverpool)

     

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    TROPPO FACILE — Terzino adattato il serbo contro i serbi, arroccati nel loro sistema difensivo con il solo Marin a provare a cucire il gioco. Copione scritto in partenza e Napoli d'assalto ma un po' troppo lezioso (vedi tacco di Mertens da ottima posizione con respinta di Borjan). All'undicesimo azzurri però già avanti: spizzata di Maksimovic su corner di Mertens e tocco facile in rete di capitan Hamsik, al primo gol stagionale. Una rete importante, per lui e per il Napoli. La Stella Rossa si è dovuta riorganizzare, ha risalito la china a fatica ma ha approfittato di una dormita della difesa azzurra per mettere i brividi ad Ospina con un destro ravvicinato di Simic.

     

    Fortuna per Ancelotti che Koulibaly era in una serata "extralarge", ultimo baluardo e attaccante aggiunto in fase di ripartenza. Dal suo piede è nata l'azione che ha portato poi al raddoppio: pregevole il movimento di Ruiz a sinistra sul pallone filtrante, cross deviato che è schizzato buono per Mertens e volée vincente del belga. Tutto troppo facile per il Napoli che a quel punto ha cominciato ad interessarsi a quanto stava accadendo a Parigi (all'intervallo è parso legittimo chiedere il risultato del Parco dei Principi)

     

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    FAKE NEWS — La ripresa è diventata presto una lunga attesa, nel senso che dopo la terza rete di Mertens (destro sotto la traversa da posizione centrale) il pubblico del San Paolo si è messo a guardare i propri telefonini per sapere cosa stesse accadendo tra Psg e Liverpool. La distrazione è costata il gol di Ben Nabouhane su assist di Marin e clamorosa disattenzione di Mario Rui. Una sveglia che è servita al Napoli per rientrare mentalmente in partita e gestire il possesso, seppur con qualche errore tecnico di troppo. Piccoli difetti da limare, anche in vista di Anfield dove ci si giocherà la qualificazione perché il boato del San Paolo per il presunto pari del Liverpool si è rivelato una fake news.

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    3. DI GENNARO

    www.passioneinter.com

     

     

    Figuraccia non voluta da parte del telecronista Antonio Di Gennaro, impegnato nella telecronaca di Tottenham-Inter su Rai Uno. Pensando di essere già fuori onda, alla fine del primo tempo, ha esclamato un sonoro “squadraccia” che a primo impatto sembrerebbe essere rivolto alla formazione nerazzurra, anche se qualcuno pensa che possa essere interpretabile anche come commento verso la squadra inglese.

    Non sono mancate, in ogni caso, le reazioni social dei tifosi nerazzurri. Tifosi che stanno commentando animatamente anche questo gesto di Spalletti a bordocampo.

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