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    CI RESTA SOLO L'AJAX! - L’ITALIA FUORI DALL’EUROPA, ANCHE IL NAPOLI ELIMINATO, ANCELOTTI: “LE DIFFERENZE TRA IL CALCIO ITALIANO E I TOP CLUB EUROPEI? I FATTURATI PESANO. CONTA SOPRATTUTTO LA POSSIBILITA’ DI INVESTIMENTO, NOI NON DOBBIAMO FARE IL PASSO PIU’ LUNGO DELLA GAMBA” – DE LAURENTIIS CONTESTATO – L’ARSENAL E QUEL TWEET SU GOMORRA CHE SCATENA UN PANDEMONIO


     
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    Mimmo Malfitano per gazzetta.it

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    Fuori dall’Europa. Fuori da tutto. Finisce con un mese di anticipo la stagione del Napoli. E si chiude tra la contestazione e la delusione della gente. Il San Paolo fischia, intona cori contro Aurelio De Laurentiis, mentre l’Arsenal festeggia coi suoi mille tifosi la semifinale appena conquistata. C’è stato poco da fare, la formazione inglese si è difesa con ordine, senza affanni, lasciando poco o nulla ai tentativi napoletani. Pochi, per la verità e nessuno che abbia mai impensierito seriamente Cech.

     

    Il gol di Lacazette poco dopo la mezz’ora del primo tempo, ha cancellato il sogno, ha gettato nello sconforto il San Paolo, perché poi nei restanti minuti, il Napoli non ha mai dato l’impressione di poterlo sovvertire il risultato. Finisce male, dunque, il primo anno di Carlo Ancelotti, per ripettinare le bambole dovrà aspettare l’inizio della prossima stagione. 

     

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    SQUADRA CHAMPIONS — Il Napoli europeo ha avuto una sua quadratura tattica, quest’anno, e Carlo Ancelotti l’ha voluta riproporre anche per affrontare l’Arsenal. La difesa prevede tre difensori centrali ed un esterno sinistro, in questo caso, Ghoulam. Lo schema è quello solito, il 4-4-2, al quale l’allenatore si affida rimandando a tempi migliori l’esperimento del tridente alle spalle di Arek Milik. Unai Emery, invece, presenta la stessa formazione della gara d’andata con la sola eccezione di Xhaka al posto di Ozil. L’avvio del Napoli è timoroso, bisogna aspettare il 17’ per vedere la prima conclusione in porta.

     

    Callejon calcio su Cech il cross di Koulibaly scattato in contropiede. Si muove bene, Lorenzo Insigne: lui è in palla, tiene bene sul piano tecnico e da un suo taglio nasce il gol di Milik che l’arbitro annulla per un evidente fuorigioco dell’attaccante polacco. L’Arsenal si distende con equilibrio, cercando di non scoprirsi e di non lasciare spazio alle ripartenze napoletane. Zileinski, al 28’, trova Milik tutto solo, al centro dell’area, ma il suo colpo di testa è fuori misura, l’errore c’è tutto. 

     

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    VANTAGGIO ARSENAL — Il centrocampo inglese è ordinato, l’azione passa attraverso Ramsey, mentre Xhaka imposta pure da lontano, provando a scatenare l’offensiva di Lacazette e Aubameyang. Ed è proprio quest’ultimo che tenta di impensierire Meret (31’), ma il portiere contiene la sua conclusione. Sull’azione di rimessa del Napoli si ferma Ramsey. Il centrocampista si tocca la coscia sinistra, ha dolore. Si tratta di una ricaduta della contrattura subito due settimane fa.

     

    Al suo posto, Emery inserisce Mkhitaryan. Di certo, l’Arsenal non rinuncia a giocare, mette tante energie nella fase difensiva, ma nelle ripartenze tiene in apprensione il reparto arretrato. E’ il 35’ quando Maksimovic nel tentativo di anticipare Lacazette lo falcia da dietro. L’arbitro fischia la punizione, Meret sistema la barriera e quando l’attaccante inglese batte, lui va dalla parte opposta rispetto al pallone che finisce in rete. Sul San Paolo cala il gelo, adesso, l’impresa si fa davvero ardua, per qualificarsi il Napoli ne dovrà segnare quattro.

     

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    RABBIA INSIGNE — La ripresasi apre con il prodigio di Meret che respinge la deviazione ravvicinata di Aubameyang sul cross di Lacazette, favorito dall’errore di Allan in uscita. Intorno al quarto d’ora, Ancelotti richiama in panchina Insigne. La sostituzione con Younes è inaspettata, lo stesso attaccante è sorpreso e nell’abbandonare il campo dice qualcosa a Ancelotti. Lorenzo è arrabbiato, non si siede in panchina, l’impressione è che la questione non si sia chiusa qui, anche perché nell’uscire, il giocatore viene coperto di fischi.

     

    CONTESTAZIONE DE LAURENTIIS — Intanto, dagli spalti parte la contestazione delle due curve, tutti contro Aurelio De Laurentiis che in tribuna ascolta gli insulti che gli piovono addosso. La delusione è tanta, mentre il San Paolo comincia a sfollarsi con largo anticipo rispetto al fischio finale.

     

     

    ANCELOTTI

     

    Da gazzetta.it

    L'eliminazione del Napoli segna il capolinea delle squadre italiane in Europa per questa stagione: nessuno tra le prime quattro né in Champions né in Europa League. Ancelotti, a pochi minuti dall'uscita contro l'Arsenal, ha il curriculum per affrontare la questione meglio di chiunque altro. "Le differenze tra il calcio italiano e il top d'Europa? Conta soprattutto la possibilità delle squadre di investire, acquistare giocatori, avere un fatturato molto alto. In questo contesto resta una sorpresa che Juventus non sia in semifinale di Champions, ma è un caso che non si ripeterà. Noi invece non dobbiamo fare il passo più lungo della gamba, investendo sui giovani: Meret ha fatto oggi un errore di gioventù ma crescerà, così come Ruiz".

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    IL BILANCIO — Secondo posto in campionato, eliminazione in Champions in volata e adesso dell'Europa League: per Ancelotti è tempo di tirare le somme del suo arrivo a Napoli: "Il mio bilancio è molto positivo, ho trovato un bel gruppo di giocatori molto seri e rispettosi, siamo riusciti a giocare un bel calcio in molte circostanze, c'è una società che mi appoggia. Da qui costruiremo qualcosa di ancora più importante per il prossimo anno, tutti insieme. Capisco le critiche, ma le chiacchiere le porta via il vento".

     

    IL CALO DEI SUOI — Sicuramente questo è un Napoli diverso rispetto a quello che a inizio stagione aveva fatto bene in Champions: "Non siamo riusciti a giocare ai livelli esibiti con Liverpool e Psg ma è anche un momento della stagione un po' così, le squadre ora fanno fatica ad avere un rendimento altissimo - è l'analisi di Ancelotti -. Abbiamo perso un po' di ordine e di lucidità, davanti siamo più lenti e prevedibili nella costruzione del gioco, siamo meno profondi e questo ci ha creato difficoltà nella finalizzazione. C'è da guardare avanti, fare bene le prossime, prenderci il secondo posto e pensare a essere migliori il prossimo anno".

    L'ELIMINAZIONE — Non manca il rammarico per l'andamento della serata. "La partita è durata 30 minuti - dice Ancelotti - : fino al gol dell'Arsenal la partita è stata difficile ma abbiamo avuto due opportunità per sbloccare. Hai bisogno che questi episodi vadano bene, poi una volta preso il gol la situazione è diventata impossibile e c'è stato un calo di fiducia della squadra naturale". E sull'uscita dal campo di Insigne spiega: "Era dispiaciuto per l'andamento della gara, i giocatori ci credevano molto e lui era scontento, la sua reazione non era certamente per la sostituzione".

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    MERTENS — Ci mette la faccia anche Dries Mertens a fine partita: "Nei primi 10-15 minuti abbiamo avuto due occasioni per fare gol, se avessimo segnato sarebbe stato diverso, invece abbiamo preso gol. Ma negli spogliatoi ci credevamo ancora, l'Arsenal non era molto più forte di noi - dice il belga -. Paghiamo il primo tempo dell'andata, quando non siamo scesi bene in campo e ne hanno approfittato. Si sono difesi alla grande nel secondo tempo anche stasera. Cosa ci manca? Non lo so, dobbiamo capire che siamo giocatori normali, stiamo facendo veramente bene, i tifosi non devono dire qualcosa di male: siamo secondi, siamo usciti in Champions League per un gol. Andiamo avanti".

     

    3. TWEET ARSENAL

     

    Da www.corrieredellosport.it

     

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    Il passaggio del turno dell'Arsenal, che ha vinto a Napoli nel ritorno dei quarti grazie a un gol di Lacazette, ha ispirato un tweet del club inglese che farà molto discutere. Attraverso i social il messaggio "Tutto a posto", accompagnato dalla foto di Emery e di alcuni giocatori in una posa molto simile agli attori della popolarissima serie tv Gomorra e la scritta "Gunnorrah", un mix fra Gunners e il titolo della serie in inglese Gomorrah. Immediate le reazioni dall'Italia in una polemica che è destinata a durare nelle prossime ore.

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