1 – “NEI COMUNI POTREBBE SALTARE L’EROGAZIONE DEI SERVIZI ESSENZIALI” - I SINDACI LANCIANO L’ALLARME AL GOVERNO SULLA SCARSITÀ DI RISORSE - NARDELLA: “SE LO STATO NON CI DÀ UNA PRIMA TRANCHE DI LIQUIDITÀ SONO PRONTO A STACCARE L'ILLUMINAZIONE PUBBLICA”
renzi nardella
2 – DECARO A CIRCO MASSIMO: "SERVE UN ALTRO DECRETO ENTRO LUGLIO, 3 MLD NON BASTANO. SENZA TASSE E MULTE, SERVIZI A RISCHIO. OCCHIO ALLE COSCHE, I BOSS SONO RESILIENTI"
Da "Circo Massimo - Radio Capital"
“Doveva essere un decreto bilancio più che rilancio". Così Vincenzo Decaro, presidente dell’Anci, sul decreto varato dal premier Conte, in un'intervista a Circo Massimo, su Radio Capital. “ Ci sono tante risorse per imprese e famiglie, ma noi così i bilanci non li chiudiamo “, dice il sindaco di Bari che poi aggiunge: “ anche noi siamo come le aziende, con entrate ed uscite. Le uscite servono per il trasporto pubblico, l’illuminazione, la raccolta dei rifiuti. Non avendo tasse, imposte e multe, rischiamo di non poter fornire servizi.”.
MATTEO RENZI DECARO
Dal ministero dell’Economia fanno sapere che servirà un nuovo decreto da 20 miliardi per andare incontro a queste esigenze, Decaro fa chiarezza : “ abbiamo ricevuto i 3 miliardi di cui il governo ci aveva parlato già un mese fa, quando abbiamo interrotto i rapporti istituzionali. Ci mancano ancora ad esempio le risorse per non far pagare la Tari a chi è stato costretto a chiudere. Tasse che non vorremmo chiedere alle aziende in difficoltà. Tuttavia, ho parlato due giorni fa con Conte che ci ha rassicurati “ Sui tempi ? “ Entro luglio – dice Decaro - tanto è vero che abbiamo spostato proprio a fine luglio la chiusura del bilancio per avere la possibilità di integrare in caso di necessità. Ad esempio, non perderemo tutta la tassa di soggiorno ma sarà comunque una perdita importante “.
antonio decaro leopolda
Poi, la replica al sindaco di Firenze Nardella che teme di essere costretto a spegnere l’illuminazione pubblica. “ Qui a Bari – dice Decaro – ho usato la provocazione dei rifiuti lasciati in strada, abbiamo parlato di pericolosi assembramenti di rifiuti. Pensate cosa potrebbe accadere se non potessimo pagare l’azienda dei rifiuti “. Decaro commenta così gli spostamenti da regione a regione, ancora congelati : “ la nostra regione ha imposto a chi si sposta nelle residenze un ulteriore periodo di quarantena volontaria di 14 giorni.
Gualtieri Conte
Quando avremo chiaro il quadro della curva dei contagi si potrebbero permettere tali spostamenti, magari tra regioni dove i numeri sono meno preoccupanti “. E sulle perdite inevitabili legati alla stagione turistica, il sindaco di Bari ammette con amarezza che “ non saremo più sicuramente la quinta meta turistica europea come nel 2019, non arriveranno persone da più parti del mondo, come era stato finora. Speriamo nel turismo interno “.
roberto gualtieri giuseppe conte 2
Ancora sulla manovra e sull’anticipo di liquidità attraverso la Cassa depositi e prestiti, fondi per 6 miliardi di euro, restituibili in 30 anni, il giudizio di Decaro: “ le amministrazioni comunali non hanno soldi proprio perché non stiamo incassando le tasse, questa è un’iniezione di liquidità fondamentale, soprattutto per evitare di mandare in default i comuni e i bilanci delle aziende private “. Sulle possibili tensioni sociali causate dal ritardo sull’arrivo dei bonus il presidente dell’Anci plaude ai sindaci che sono stati “ abili nel sostituirsi al governo ad esempio per i buoni alimentari. Ci siamo detti, pensiamoci noi. Ora ci auguriamo che i soldi di questi bonus arrivino presto, ma per il momento non avverto il rischio di tensioni sociali. Occhio invece, avverte Decaro, alla criminalità organizzataq che è resiliente. Facile stiano avvicinando commercianti in difficoltà, prestando soldi e chiedendo interessi altissimi. Il rischio c’è “
3 – NARDELLA MANDA I CONTI IN ROSSO E ADESSO LASCIA FIRENZE AL BUIO
Costanza Tosi per www.ilgiornale.it
funerali zeffirelli nardella letta
Chiusa, vuota, e ora persino al buio. Per la Firenze di Nardella sembra avvicinarsi un triste destino. Cupo. Il primo cittadino si è detto preoccupatissimo per il bilancio del Comune, “sto valutando addirittura l'ipotesi di non accendere l'illuminazione pubblica perché incide per diversi milioni di euro”, ha dichiarato Nardella in diretta su Radio Bruno.
ballottaggi antonio decaro bari DARIO NARDELLA 1
Ma come è possibile che accada questo in uno dei comuni più virtuosi d’Italia? Forse qualcosa nell’amministrazione rossa non ha funzionato e, a Palazzo Vecchio, sembrano aver fatto male i conti. L’emergenza sanitaria sembra addirittura aver svuotato le casse del comune a guida dem. Dopo solo due mesi di lockdown il capoluogo toscano sembra essere in grave difficoltà a detta del sindaco che, adesso, gioca a fare il provocatore. Si scaglia apertamente contro il governo Conte e minaccia prese di posizione ai danni dei cittadini di Firenze. “Firenze ha 200 milioni di euro di deficit ed altre città ce l'hanno ancora più alto”. Dice Nardella, eppure a nessuno era ancora venuta in mente l’idea malsana di lasciare i propri cittadini al buio. Sembra essere questa l’unica soluzione, almeno che non sia il governo a fare un passo avanti. “Sono tutte mancate entrate. Noi non ce la sentiamo di far pagare il canone del suolo pubblico e la tassa dei rifiuti a chi è rimasto chiuso. Abbiamo però bisogno di essere aiutati dal governo. Firenze ha tutta la forza e l'orgoglio per rinascere ma se il governo non ci dà gli strumenti diventa difficile”, ha aggiunto il sindaco.
nardella della valle
Ma Firenze non è l’unica città italiana a patire il fermo causa Covid. L’elenco di sindaci in difficoltà è lungo, eppure nessuno ha minacciato di staccare la luce e i servizi ai cittadini. Dunque, mentre tutti i comuni italiani cercano di resistere a Firenze l’amministrazione vorrebbe risanare i debiti a discapito della sicurezza dei cittadini. Cittadini che nel 2019 hanno versato nel complesso ben 27,9 milioni nelle casse del comune, mentre nel 2020 sarebbero dovuti entrare ben 33 milioni di Cosap, la tassa per il suolo pubblico. Mica pochi. Contributi versati anche dai tassisti che, nel capoluogo toscano, al contrario delle altre città italiane, sono obbligati a pagare la tassa sul suolo pubblico.
dario nardella sindaco di firenze con la moglie chiara
Eppure, dopo soli due mesi di stop la giunta targata Partito Democratico è pronta a riversare a rivalersi sui fiorentini. La sparata ha fatto scattare l’opposizione. “Il provvedimento aumenterebbe i rischi per la cittadinanza, agevolando la microcriminalità organizzata e l'insicurezza per i fiorentini”, ha dichiarato Alessandro Draghi, capogruppo di Fratelli d’Italia. “Infatti una regione e una città che non fosse governata da sempre dal centro sinistra non avrebbe così tanti problemi legati alla sicurezza, e di questo l’intero Partito Democratico deve farsene una ragione, avendo da sempre sottovalutato questo aspetto”, aggiunge.
MATTEO RENZI SINDACO DI FIRENZE
Eppure, è stato proprio Dario Nardella a fare installare a Firenze, negli ultimi mesi, ben 300 telecamere. Piano interrotto dal coronavirus, perché le telecamere da installare nella città sarebbero ben 1200. Una miriade di dispositivi di sicurezza tutti collegati attraverso una una rete in fibra ottica e gestite da un sistema centrale di supervisione. Un progetto incredibile, secondo il sindaco, che a questo punto viene da sospettare sia stato fatto per incassare i soldi dei verbali più che per la sicurezza dei cittadini di cui il comune sembra essersi dimenticato. La scelta di sospendere l’illuminazione pubblica senz’altro fa discutere e mette in dubbio le priorità sulle spese del comune toscano.
MEME SULLA TRASMISSIONE DI RENZI SU FIRENZE
“Il 78% degli investimenti previsti nel bilancio comunale è destinato alle tramvie (300 milioni solo per la linea verso Bagno a Ripoli). In una città come Firenze, economicamente devastata dalla crisi, forse, conviene rivedere alcune priorità”, ha dichiarato Guido Cabrele, consigliere di Fratelli d’Italia. Sulla stessa linea rinacara la dose Federico Bussolin, capogruppo Lega a Palazzo Vecchio, "un “buco” da 200 milioni ha un nome ed un cognome, una cattiva gestione della spesa pubblica e degli investimenti, e questa fa capo a Nardella non ad altri. Anziché spegnere le luci a danno dei cittadini, incominciamo a tagliare le spese improduttive". Che sono tante.