L AUTO DI SARA DI PIETRANTONIO
Giuseppe Scarpa per “la Repubblica”
«Mi ha detto: “Dovrai soffrire come sto soffrendo io”. Mi ha terrorizzata a tal punto che stanotte avrò dormito al massimo tre ore» . Dal tono della voce di Sara Di Pietrantonio si percepisce l’angoscia. La ragazza si sfoga con un’amica, in un messaggio vocale inviato su whatsapp che ora è agli atti dell’inchiesta.
SARA DI PIETRANTONIO E VINCENZO PADUANO
«È arrivato e ha fatto il pazzo» prosegue la 22enne. Sara si riferisce all’aggressione subita da Vincenzo Paduano, il vigilantes che aveva da poco lasciato, nella notte tra il 21 e il 22 maggio, sotto casa di Alessandro, il suo nuovo ragazzo. Subito dopo questa aggressione aveva detto ad Alessandro: «Ho paura che (Vincenzo, ndr) mi ammazzi». Di fatto sette giorni dopo il vigilantes la ucciderà brutalmente. Prima strangolandola e poi dandola alle fiamme, in una via buia e periferica della Capitale.
SARA DI PIETRANTONIO VINCENZO PADUANO MACCHINA CARBONIZZATA
Ma è ciò che accade alle 3.30 di mattina del 22 maggio ad allarmare Sara. Vincenzo, quella notte, molla la sua postazione di vigilantes negli uffici distaccati della Regione Lazio, in via del Tintoretto. Raggiunge casa di Alessandro. Nella via c’è la sua ex che chiacchiera col fidanzato. Vincenzo prende la 22enne per un braccio e la tira dentro l’auto. Interviene Alessandro per fare da paciere, gli animi pare che si plachino mentre Sara è dentro la macchina dell’ex per l’ennesimo chiarimento. Alla fine Paduano se ne va, lasciando Sara col nuovo ragazzo e per una settimana, fino alla notte dell’omicidio, sparisce. In quegli stessi giorni Sara si sfoga con l’amica e col fidanzato.
SARA DI PIETRANTONIO VINCENZO PADUANO
Vincenzo ricompare di fronte alla porta di casa di Sara una settimana dopo. È il 28 maggio, Il giovane appare calmo, ma è tutta apparenza, aveva già comprato la bottiglia di alcol «per bruciare l’auto di Alessandro», dirà poi al pm Maria Gabriella Fazi. Versione di comodo, secondo la procura, convinta che Paduano avesse già chiaro in testa un solo obiettivo: uccidere la sua ex.
La chiacchierata tra i due è cordiale, Sara non può lontanamente immaginare che solo otto ore dopo verrà assassinata. E anzi il colloquio con Vincenzo quasi la tranquillizza. Il 27enne va via e Sara invia un nuovo messaggio vocale, questa volta ad Alessandro: «Capisco che Vincenzo stia soffrendo, non voglio troncare il rapporto di amicizia con lui. Mi ha chiesto del nostro rapporto e gli ho detto che su questo non gli avrei detto nulla».
LA MORTE DI SARA DI PIETRANTONIO
In quegli stessi minuti Sara incassa anche i complimenti della mamma per come ha affrontato Vincenzo: «La donna si complimenta — scrive il gip nell’ordinanza — con la figlia per la pazienza e la maturità dimostrata nell’affrontare il suo ex fidanzato». Sara le risponde così: «Vincenzo sta soffrendo ed è una brava persona ». Poche ore dopo, si assenterà dal lavoro, come la settimana precedente, questa volta per ucciderla.
Per i funerali di Sara bisognerà ancora attendere, la procura non ha dato il nullaosta alla famiglia. Devono, infatti, essere ultimati alcuni esami.
Intanto ieri il padre della vittima, Alberto Di Pietrantonio, ha rotto il silenzio per «ringraziare gli amici che si sono uniti in un abbraccio pieno di amore dimostrando il loro affetto con manifestazioni spontanee di solidarietà » e tutti gli inquirenti, dai pm Maria Monteleone e Maria Gabriella Fazi alla polizia giudiziaria e alla squadra mobile diretta da Luigi Silipo.
sara di pietrantonio