Estratto dell’articolo di Michele Bocci per www.repubblica.it
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Un farmaco che sarebbe in grado di rallentare (ma non fermare) la progressione dell'Alzheimer, il Leqembi, è stato approvato dalla Fda, l'agenzia regolatoria degli Stati Uniti. Il medicinale è prodotto dalle aziende Eisai e Biongen. La procedura che ha portato al via libera è accelerata e per questo i produttori dovranno condurre altri studi.
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Il farmaco costerà 26.500 dollari l'anno a persona. "Questa opzione di trattamento è l'ultima a prendere di mira il processo sottostante dell'Alzheimer, invece che curare i sintomi della malattia", afferma Billy Dunn della Food and Drug Administration.
Da anni si cerca un modo per contrastare la malattia neurologica degenerativa, che solo negli usa colpisce circa 6,5 milioni di persone. Il nuovo medicinale, si spiega "rallenta in modo modesto" la progressione del problema. Inoltre può avere effetti collaterali importanti i cui rischi sul singolo paziente devono essere valutati con attenzione dal medico. Si tratta dunque di un progresso ma non di un farmaco destinato a cambiare la storia di una delle malattie più diffuse al mondo.
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L'approvazione è per i pazienti che hanno una forma ancora leggera o comunque iniziale di Alzheimer. Il rallentamento dei problemi cognitivi sarebbe di alcuni mesi ma alcuni esperti dicono che comunque può migliorare la vita delle persone in modo importante. "Questa medicina non blocca il peggioramento delle persone, ma rallenta la progressione - spiega Joy Snider, neurologo alla Washington University di St. Loius - Questo significa che qualcuno dei trattati potrebbe essere in grado di guidare per sei mesi in più". […]
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