Guido Ruotolo per "La Stampa"
MIGRANTI A CALAIS
Dove sono finiti i 25.657 eritrei, la nazionalità più numerosa di migranti sbarcati in Italia dal primo gennaio scorso a fine luglio? Quanti di loro sono ancora nel nostro Paese? Nell' elenco delle commissioni territoriali per il riconoscimento dello status di rifugiato, gli eritrei non compaiono tra le prime cinque nazionalità, che spaziano dai 3456 richiedenti del Gambia ai 2125 del Mali (i dati si riferiscono ai primi cinque mesi dell' anno).
E i siriani? Idem. Ne sono sbarcati 5495 e anche loro non risultano tra le prime cinque nazionalità.Questo vuol dire che eritrei o siriani si sono volatilizzati. O che hanno sbagliato indirizzo a cui presentare la domanda di richiesta di protezione umanitaria. Insomma, se fossero tutti in circolazione in Italia almeno li vedremmo. E invece...
MIGRANTI A CALAIS
I MIGRANTI SCOMPARSI
Nel 2014 sono sbarcati in Italia 170.000 e passa migranti. In questi primi sette mesi dell' anno, oltre 100.000. Nel primo trimestre di quest' anno su 10.625 richieste di asilo, ne sono state accolte 5480 mentre ne sono state respinte 5145. Nei diversi centri di accoglienza, dalla Sicilia alla Lombardia o Veneto, ogni giorno vengono assistiti complessivamente 100.000 migranti e, dunque, dove sono finiti gli altri 170.000?
barcone migranti nigeriani
Il sospetto (molto vicino alla realtà), che non viene negato neppure dai vertici del Viminale, è che gran parte di loro sia riuscita a superare i confini nazionali raggiungendo i Paesi di destinazione, dove hanno parenti o amici, nel Centro o nel Nord Europa. Insomma, i 170.000 migranti se ne sono andati, hanno abbandonato l' Italia. Del resto, in questi mesi, le polizie dei Paesi che confinano con noi ce ne hanno «restituiti» 12.000 che erano arrivati dall' Italia. Ne abbiamo ripresi dunque quasi il 10% di quelli arrivati dal primo gennaio. E tutti gli altri?
Le accuse all' Italia In questi mesi di trattative europee per decidere le quote di migranti che i singoli Stati dell' Ue dovevano prendersi dalla Grecia e dall' Italia (dovrebbero essere 40.000), soprattutto Germania e Francia hanno rinfacciato che non facciamo nulla per impedire che i migranti attraversino i confini nazionali. Insomma, li lasciamo andare. E noi, pur convinti della necessità di «rompere» il «Muro di Dublino» - di porre la questione del superamento dell' obbligo delle procedure di riconoscimento dello status di rifugiato per il primo Paese della Comunità Europea dove arrivano i migranti - abbiamo proposto di istituire dei team tecnici comuni, per le procedure di fotosegnalamento e di identificazione di chi arriva.
MIGRANTI SCAFISTI 1
Pericolo tensioni Questo potrà trasformare l' Italia, temono i vertici del Viminale, in una «pentola a pressione senza valvola di sfogo». Insomma, con il fotosegnalamento obbligatorio chiunque arriverà nel Paese sarà schedato. E dunque costretto a rimanere nel nostro Paese. Se per esempio un siriano fotosegnalato in Sicilia viene fermato in Germania, attraverso l' interrogazione della banca dati la polizia tedesca avrà la conferma che quello straniero dovrà essere trasferito in Italia.
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I centri misti In attesa della ripresa dell' attività della Commissione Ue e del calendario delle scadenze programmate, gli sbarchi continuano. Entro ottobre l' agenda Juncker dovrebbe diventare operativa. Il Viminale, intanto, sta attrezzando i centri protetti dove saranno espletate le procedure del fotosegnalamento e identificazione.
Lampedusa, Porto Empedocle, Augusta, Pozzallo, Siracusa, Trapani, Taranto, i centri che già oggi sono in larga misura destinati a fronteggiare la prima accoglienza. E che hanno una capienza complessiva di circa tremila migranti alla volta. È qui che si svolgeranno le procedure per il fotosegnalamento.
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Dovranno identificare uomini e donne in gran parte stremati dal viaggio, dalla grande e rischiosa fuga da violenze e povertà. Oggi molti di loro rifiutano di essere identificati - per non essere prigionieri delle regole di Dublino - e le autorità giudiziarie in gran parte vietano l' uso della forza. Adesso, invece, con l' introduzione dei team misti, sarà consentito quest' uso.
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Se si dovesse diffondere la notizia che il fotosegnalamento in Italia è diventato obbligatorio, quanti migranti rinunceranno a venire in Italia? C' è chi vuole vedere la bottiglia mezza piena del fotosegnalamento obbligatorio. In realtà, come denuncia l' Alto commissariato dell' Onu per i rifugiati, l' Europa continua a non vedere che i flussi migratori di oggi sono in gran parte di rifugiati.