• Dagospia

    NEL CALCIO CI MANCAVA SOLO IL CASO DELLE MULTIPROPRIETÀ: LA UEFA STUDIA NUOVE REGOLE PER FERMARE NUOVI CASI LIPSIA- SALISBURGO, ENTRAMBE RICONDUCIBILI ALLA RED BULL - LA VENDITA DELLO UNITED ATTIRA AL THANI E RATCLIFF, GIÀ PROPRIETARI DI PSG E NIZZA - NEI MASSIMI CAMPIONATI DI INGHILTERRA, ITALIA, BELGIO E FRANCIA PIÙ DI UN TERZO DEI CLUB SONO RAPPRESENTATI DA INTRECCI MULTINAZIONALI DI PROPRIETÀI LEGAMI TRA MILAN E LIVERPOOL - IN ITALIA CI SONO I CASI NAPOLI-BARI E VERONA-MANTOVA...


     
    Guarda la fotogallery

    Estratto dell'articolo di Enrico Currò per “la Repubblica”

     

    al khelaifi al khelaifi

    Il cambio di proprietà del Manchester United è, fuori dal campo, l’evento più discusso del calcio mondiale. La storica nobiltà del club inglese trascende i risultati sportivi (l’ultima Champions vinta risale al 2008, l’ultima Premier League al 2013, l’ultima Europa League al 2017) e gli garantisce un fatturato da record a prescindere (nel 2022 il quarto al mondo, 688,6 milioni di euro).

     

    Ma c’è una premessa poco considerata, nell’asta miliardaria in corso per rilevare il club dalla proprietà americana invisa ai tifosi, la famiglia Glazer che nicchia sulle offerte da 4,5 miliardi di sterline (ne vuole almeno 6) dello sceicco qatarino Jassim Bin Hamad Al Thani e del magnate inglese Sir Jim Ratcliffe. La premessa è che la famiglia reale del Qatar possiede già il Psg e che Sir Ratcliffe, con la sua Ineos, è il padrone del Nizza in Francia e del Losanna in Svizzera.

     

    (...)

     

     

     

     

    LIPSIA SALISBURGO LIPSIA SALISBURGO

    Di sicuro, dal punto di vista sportivo, emerge il rischio che campionati e coppe vengano falsati dalle proprietà intrecciate. L’Uefa è ben conscia della questione per le coppe europee, dove creò imbarazzo negli anni scorsi il confronto tra Lipsia e Salisburgo, entrambe riconducibili alla Red Bull. Il dribbling tra i cavilli e i distinguo tra sponsorizzazione e proprietà permisero a Nyon di salvare la forma.

     

    Ma adesso che gli intrecci sono diventati decine, l’Uefa ha puntato il dito sul problema. Lo scorso gennaio ha dedicato una parte consistente del proprio report annuale sui club — da pagina 138 a pagina 149 — allo studio sulle proprietà, rilevando tre dati principali: il massiccio ingresso della finanza statunitense privata nel calcio europeo, la difficoltà delle federazioni nell’adottare norme di controllo (spesso inesistenti nell’Europa orientale) sugli intrecci di proprietà tra i Paesi e il fatto che nei massimi campionati di Inghilterra, Italia, Belgio e Francia più di un terzo dei club siano rappresentati da intrecci multinazionali di proprietà.

    AL KHELAIFI 19 AL KHELAIFI 19

     

    Certo, la violazione dell’articolo 5 del regolamento (“nessun club che partecipi ad una competizione Uefa per club può direttamente o indirettamente detenere o negoziare titoli o azioni di qualsiasi altro club che vi partecipi. E nessuna persona fisica o giuridica può avere un’influenza determinante su più di un club che partecipi a una competizione Uefa”) è in teoria remota, almeno nella maggior parte dei casi. Quando Suning possedeva l’Inter in A e lo Jiangsu nella Superlega cinese, le possibilità di un incrocio sul campo erano bassissime, così come oggi non sembrano profilarsi duelli tra le squadre del fondo americano 777 Partners: Genoa, Hertha Berlino (Germania), Standard Liegi (Belgio), Red Star (Francia), Vasco da Gama (Brasile), Melbourne Victory (Australia).

     

    JIM RATCLIFFE JIM RATCLIFFE

    La teoria, però, può diventare talvolta pratica: chi può escludere che il Palermo un giorno ambirà alla zona Champions, dove però c’è sempre il Manchester City, capofila del City Group emiratino che include New York City (Usa), Torque (Uruguay), Melbourne City (Australia), Girona (Spagna), Mumbai City (India), Lommel (Belgio) e Troyes (Francia)? Il conflitto d’interesse in Italia ha determinato la cessione della Salernitana dal proprietario della Lazio Lotito a Iervolino, mentre la proroga che rimanda alla stagione 2028/29 il divieto di avere due club professionistici congela le questioni Napoli-Bari (di proprietà di De Laurentiis) e Verona-Mantova (club di Setti). Ma il vero rebus non è italiano, è mondiale.

     

    GERRY CARDINALE IN PIAZZA A FESTEGGIARE IL MILAN GERRY CARDINALE IN PIAZZA A FESTEGGIARE IL MILAN

    Lo rappresentano i fondi d’investimento, che stanno prendendo il controllo delle principali leghe d’Europa, in concomitanza con la guerra in Ucraina, che ha decimato la presenza degli oligarchi russi. Nessuno può giuridicamente obbligare un fondo a dichiarare chi siano i suoi investitori. La tesi è che l’avvento dei fondi sia un toccasana per un mondo avvezzo allo sperpero e al riciclaggio di denaro, perché la buona finanza ha tutto l’interesse a risanare i conti, a tenerli in ordine, a produrre profitto e a pretendere trasparenza. Sarebbe la prospettiva dell’incremento dei diritti tv e della costruzione dei nuovi stadi ad attirare gli investitori americani. Che però tutti possano davvero guadagnare, nel sistema nebuloso delle multiproprietà, è una tesi ancora da dimostrare, contraria alla legge dell’economia. Mentre è concreto il rischio che, insieme alle multiproprietà, si moltiplichino le partite falsate.

    AURELIO LUIGI DE LAURENTIIS AURELIO LUIGI DE LAURENTIIS

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport