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    PRIGIONI FAR WEST - NEL CARCERE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE, UN DETENUTO ITALO-CUBANO, EX PUGILE, HA SEQUESTRATO UN AGENTE DELLA PENITENZIARIA MINACCIANDOLO CON UN'ARMA RUDIMENTALE - IL POLIZIOTTO, CON L'AIUTO DEI COLLEGHI, È RIUSCITO A LIBERARSI E USCIRE DALLA SEZIONE IN CUI ERA STATO RINCHIUSO - IL PREGIUDICATO IN PASSATO SI E’ RESO PROTAGONISTA DI ANALOGHI EPISODI IN ALTRO ISTITUTO DI PENA…


     
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    (ANSA) - NAPOLI, 09 OTT - Ancora un episodio di violenza ai danni di un poliziotto penitenziario nel carcere casertano di Santa Maria Capua Vetere: un detenuto italo-cubano, ex pugile, già protagonista di analoghi episodi in altro istituto di pena, ha sequestrato l'agente minacciandolo con un'arma rudimentale. Il poliziotto, con l'aiuto dei colleghi, è riuscito a liberarsi e uscire dalla sezione in cui era stato rinchiuso. A rendere noto l'accaduto è l'Unione dei Sindacati di Polizia Penitenziaria (Uspp).

     

    RIVOLTA NEL CARCERE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE RIVOLTA NEL CARCERE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE

    "Basta violenze ai danni dei poliziotti - commentano il segretario regionale Ciro Auricchio e il presidente Giuseppe Moretti - bisogna subito attivare la procedura di trasferimento fuori regione, come previsto da una recente circolare e avviare l'iter per il regime ex art. 14 bis o.p., per chi si è reso autore di più condotte violente in ambito penitenziario".

     

    Per i due sindacalisti, inoltre, occorre, "la previsione normativa della sospensione dei benefici di legge previsti dall'ordinamento penitenziario per i detenuti che si rendono protagonisti di questi episodi di inaudita gravità". "Più volte, inoltre, abbiamo denunciato che nel carcere di Santa Maria Capua Vetere mancano 80 agenti dalla pianta organica - ricordano Auricchio e Moretti - i pochi colleghi rimasti devono fronteggiare quotidianamente le forti criticità dell'istituto. Al collega, vittima della vile azione, giunga la solidarietà di tutto il sindacato".

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