Estratto dell’articolo di Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera”
furti nei negozi
[…]nel Regno Unito[…] ormai è furto libero nei negozi, una vera «epidemia di taccheggio», come è stata definita, che costa all’economia britannica oltre un miliardo l’anno. I dati appena pubblicati dall’Ufficio nazionale di statistica sono impressionanti: nell’ultimo anno sono stati registrati mille casi di taccheggio al giorno, con un incremento del 25 per cento sull’anno precedente. Ma in realtà questa è solo la (piccola) punta dell’iceberg, perché secondo le associazioni dei commercianti i furti nei negozi arriverebbero ormai a 8 milioni l’anno.
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Quel che è peggio, però, è che questi piccoli reati sono stati praticamente decriminalizzati: chi porta via roba per meno di 200 sterline rischia solo una multa di 70 (circa 80 euro). La polizia ormai non risponde neppure più alle chiamate e infatti soltanto il 18% dei casi di taccheggio viene risolto, con un crollo verticale rispetto al 46% del 2016, quando si cominciò a tenere la contabilità di questi furti. Anche la percentuale di taccheggiatori che viene effettivamente incriminata è collassata dal 30 al 14%.
[…] come lamenta un dirigente nazionale delle Co-op, si tratta di «saccheggio organizzato», spesso opera di gang che poi rivendono la refurtiva online, ma anche in pub e discoteche. Tutto questo finisce per imporre una tassa al pubblico: al miliardo di refurtiva vanno aggiunti i 700 milioni l’anno che i negozianti spendono in misure di sicurezza, una somma che si traduce in 6 centesimi aggiuntivi per ogni transazione.
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I commercianti provano a correre ai ripari facendo indossare telecamere ai commessi o sigillando anche piccole cose, tipo i cosmetici, o perfino assoldando guardie private che possono acciuffare sul posto i taccheggiatori e detenerli in attesa della polizia: ma il problema è che poi gli agenti non arrivano e bisogna lasciar andare i piccoli delinquenti.
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[…] C’è chi dice che questa emergenza, che ha visto un’impennata dopo il Covid, sia provocata dal feroce aumento del costo della vita e dal conseguente scivolamento nella povertà di tanta parte della popolazione: ma c’è anche un senso di insicurezza e di disfacimento del tessuto sociale che in Gran Bretagna si sta facendo sempre più pervasivo.