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L'INCONTRO SCHOLZ-MELONI SARA DECISIVO PER CAPIRE COME ANDRA A FINIRE LA PARTITA DI POKER
Estratto dell’articolo di Alessandro Barbera e Ilario Lombardo per “La Stampa”
GIORGIA MELONI E OLAF SCHOLZ
Parametri chiari e non penalizzanti sulla riduzione del debito e l'esclusione la più ampia possibile delle spese per gli investimenti verdi. Se Berlino convergerà su questa richiesta, l'accordo sul nuovo Patto di stabilità si potrà chiudere entro la fine dell'anno. Si può sintetizzare così l'incontro di ieri mattina a Parigi fra il ministro del Tesoro italiano Giancarlo Giorgetti e il collega francese Bruno Le Maire.
[…] questa mattina Giorgetti sarà a Berlino con Giorgia Meloni per il vertice bilaterale Italia-Germania. Da questo vertice dipende molto l'esito della trattativa già in calendario alla riunione dei ministri finanziari europei dell'8 dicembre.
olaf scholz giorgia meloni
Meloni a Scholz ribadirà quel che ripete da mesi allo sfinimento: per promuovere la competitività europea servono regole che aiutino a incentivare gli investimenti di Paesi con scarso spazio fiscale come l'Italia. Lo dimostra la vicenda della proroga degli aiuti di Stato, che Roma considera troppo favorevoli a Paesi "ricchi" come la Germania.
Meloni ha plaudito alla decisione di due giorni fa, ma ora vuole una contropartita sul nuovo Patto di stabilità. Fin qui l'Italia ha ottenuto il sì ad un programma di rientro dal deficit fino a sette anni e la generica esclusione delle spese del Recovery Plan. Ma il vero obiettivo di Meloni è ottenere più spazio per le spese della transizione energetica […] con la necessità di dare copertura alla pesante eredità degli ecobonus che costerà venti miliardi l'anno sui conti italiani di qui al 2026.
giorgia meloni emmanuel macron
Se Meloni, d'intesa coi francesi, otterrà ragione, ha già fatto sapere a Scholz di essere disposta a cedere sulla ratifica del fondo salva-Stati e di sostenere la richiesta (questa cara ai tedeschi) dell'esclusione delle spese militari per il sostegno all'Ucraina dal nuovo Patto. Se viceversa l'Italia non otterrà ragioni, porrà il veto all'accordo sul Patto.
Il "Piano di azione" che oggi verrà siglato tra Italia e Germania è meno articolato del "Trattato del Quirinale" con la Francia, ma permette il riconoscimento reciproco. Il vertice di oggi con sette ministri è frutto di un lavoro iniziato da Mario Draghi e durato due anni. L'obiettivo principale è l'integrazione industriale. Ma i punti del Piano sono cinque: economia, innovazione, coesione sociale; clima energia e ambiente; politica estera e difesa; agenda europea e migrazione; cultura. Infrastrutture energetiche e sicurezza sono i capitoli su cui si concentrano gli sforzi.
L'invasione russa dell'Ucraina ha lasciato un grande interrogativo sulle forniture energetiche del futuro.
olaf scholz giorgia meloni
Berlino riconosce il ruolo di hub nel Mediterraneo dell'Italia – cuore dell'ancora indefinito Piano Mattei –, per gli approvvigionamenti di gas nell'immediato e, in prospettiva, di idrogeno verde. Ma nel documento si parla anche del South H2 Corridor, progetto che ha il via libera della Commissione europea per trasportare idrogeno tra Nordafrica, Italia, Austria e Germania. Sul fronte della sicurezza e della difesa, un passaggio del bilaterale sarà dedicato all'Ucraina. […]
GIORGIA MELONI
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